Indirizzo
nome via 10, nome città
Paese, codice postale
Contattaci
555-555-5555
mymail@mailservice.com
Seguici

Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani

per la Provincia di Trieste

ULTIME RIPRESE FOTOGRAFICHE

  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale NGC891 in Andromeda; autore: David Kralj (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    regione nebulare in Orion; autore: Giulio Guglielmi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M100 in Coma; autore: Aleš Ferluga (CSAAT) 

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Betelgeuse (α Orionis); autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa ad emissione Sh2-129 e nebulosa planetaria Ou4 in Cepheus, riprese dal monte Matajur (UD); autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C/2023 P1 "Nishimura" rirpesa da Orehek (Slovenia) il 2023-09-07; autore: Paolo Forti (CSAAT) 

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Luna all'ultimo quarto rirpesa da Orehek (Slovenia) il 2023-09-07; autore: Marco Margini (CSAAT) 

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Sole in H-Alpha ripreso da Trieste il 2023-09-04; autore: Giorgio Rizzarelli (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Via Lattea da Scutum a Perseus; autore: Stefano Salvini (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa planetaria M27 in Vulpecula, ripresa da Trieste; autore: Maximilian Iesse (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Vega (α Lyrae); autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa ad emissione M16 detta "aquila", ripresa da Grado (GO); autore: Giulio Guglielmi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Mizar (ζ Ursae Majoris) e Alcor (80 Ursae Majoris); autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nube molecolare di Corona Australis, ripresa dalla Namibia; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M33 in Triangulum ripresa da Cepno (Slovenia); autore: Fabrizio Honovich (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    il centro galattico tra Scorpius, Sagittarius e Ophiucus, con la stella Sargas (θ Scorpii) visibile a meno di 1° sull'orizzonte; autore: Rossana Monaco (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    meteora Perseide ripresa da Čepno (Slovenia); foto Gigliola Antonazzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    meteora Perseide in transito nei pressi della grande galassia di Andromeda, ripresa da Čepno (Slovenia); foto Gigliola Antonazzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    parte del complesso "Veil nebula" in Cygnus, ripreso da Cepno (Slovenia); autore: Fabrizio Honovich (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa oscura LDN1251 in Cepheus ripreso da Cepno (Slovenia); autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    complesso nebulare IC1396 in Cepheus; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa plpanetaria M27 "manubrio" in Vulpecula; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa M8 "laguna" in Sagittarius; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    complesso nebulare IC1396 in Cepheus; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    M8 "nebulosa laguna" in Sagittarius; autore: Fabrizio Honovich (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    resto si supernova "Veil nebula" in Cygnus; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    complesso nebulare IC1396 in Cepheus; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC6960 "Veil nebula" in Cygnus, ripresa da Trebiciano (TS); autore: David Kralj (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    campi stellari attorno a Rigel Kentaurus (α Centauri) riprese dalla Namibia; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso stellare globulare M55 in Sagittarius, ripreso dalla Namibia; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso stellare aperto M7 in Scorpius, ripreso dalla Namibia; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Rigel Kentaurus (α Centauri), ripresa dalla Namibia; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Cygnus Wall in NGC7000 "nebulosa Nord America" ripreso da Trieste; autore: Fabrizio Honovich (CSAAT) 

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale Maffei 2 in Cassiopeia ripesa da Platak (HR); autore: Stefano Schirinzi CSAAT) 

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Via Lattea ripresa dall'osservatorio del Teide (Tenerife) autore: Moreno Pattai (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    disco solare ripreso in H-alpha il 2023-06-07 da Maximilian Iesse (CSAAT) 

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    dettagli della fotosfera solare in H-alpha ripresa il 2023-06-07 da Maximilian Iesse (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    SN 2023ixf in M101: somma di due immagini, effettuate strumenti differenti, da Alessandro Cipolat Bares e Stefano Schirinzi:

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    SN2023ixf in M101 (UMa), ripresa da Pula (HR); autore: Zlatko Orbanic (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    SN2023ixf in M101 (UMa), ripresa da Basovizza (TS); autore: Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    SN2023ixf nella galassia M101 (UMa), ripresa da Cepno (Slovenia); autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    SN2023ixf nella galassia M101 (UMa), ripresa dalla Ciceria (Croazia); autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    SN2023ixf nella galassia M101 (UMa), ripresa il 2023/05/20 dai Brkini (Slovenia); autore: Giorgio Rizzarelli (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M104 in Virgo; autore: Fabrizio Honovich (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    complesso molecolare di Orione; autore: Stefano Salvini (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale NGC3718 con la vicina NGC3729 (a dx) in Ursa Major; autore: Maximilian Iesse (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M101 in Ursa Major rirpesa dalla Valle d'Aosta; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Visnjan Messier Marathon 2023 (HR)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassie a spirale interagenti M51 e NGC5195 in Canes Venatici; autore: David Kralj (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    campi stellari e nebulose nella Via Lattea tra Monoceros e Gemini; autore: Stefano Salvini (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    resto di supernova Simeis147 in Auriga/Taurus; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M63 in Canes Venatici; autore: Fabrizio Honovich (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassie a spirale M106 (a dx) e NGC4217 (a sx) in Canes Venatici; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT) dalla Valle d'Aosta

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M63 in Canes Venatici; autore: Zlatko Orbanić (CSAAT) da Pula (HR)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia a spirale M101 (al centr0) e NGC5474 (in alto a dx) e in Ursa Major; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    dettagli della fotosfera solare; autore: Maximilian Iesse (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC2237, nebulosa ad emissione "Rosetta" con relativo ammasso stellare in Monioceros; autore Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Via Lattea, aree nebulari ed ammassi stellari in Cassiopeia; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    aree nebulari ed ammassi stellari in Auriga; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    rifelssi sul maer della congiunzione Venere-Giove, 2023-03-02; autore: Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    congiunzione Venere-Giove sul golfo di Trieste, 2023-03-02; autore: David-Kralj (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC2359 nebulosa "elmo di Thor" in Canis Major, ripresa da David Kralj (CSAAT) da Čepno (Slovenia)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Il cielo di metà Febbraio ripreso da Jelovice (HR) da David Kralj (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Il cratere Clavius e l'area circostante; immagine ripresa da Roberto Furlan da Carlshalton (UK)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    L'ammasso stellare NGC2237 in Monoceros ripreso da Stefano Schirinzi (CSAAT) da Črnotiče (Slovenia)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Gigliola Antonazzi (CSAAT) il 2022-02-18 da Črnotiče (Slovenia)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Alessandro Cipolat Bares (CSAAT) il 2022-02-20 dalla Valle d'Aosta

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Alessandro Cipolat Bares (CSAAT) il 2022-01-27 dalla Valle d'Aosta

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Alessandro Cipolat Bares (CSAAT) il 2022-01-27 dalla Valle d'Aosta

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF "starless" ripresa da Alessandro Cipolat Bares (CSAAT) il 2022-01-25 dalla Valle d'Aosta

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Giulio Guglielmi (CSAAT) il 2022-01-25 da Basovizza (TS)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Stefano Schirinzi (CSAAT) il 2022-01-25 da Basovizza (TS)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Fabrizio Honovich (CSAAT) il 2022-01-25 da Basovizza (TS)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Giulio Guglielmi (CSAAT) il 2022-01-25 da Basovizza (TS)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    C2022 E3 ZTF ripresa da Alessandro Cipolat Bares (CSAAT) il 2022-01-21 dalla Valle d'Aosta

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso stellare M45 "Pleiadi" rirpese da Čepno (Slovenia); autore: Irwin Burian Lissoi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa NGC 1909 "testa di strega" in Eridanus, rirpesa da Čepno (Slovenia) 

    autore: Aleš Ferluga

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa NGC2175 in Orion

    ripresa  da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso stellare M41 in Canis Major ripreso da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso stellare M44 in Cancer ripreso da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Cometa C/2022 E3 (ZTF), ripresa il 2022/11/30 da Lazzaretto (TS

    autore: Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso stellare M45 "Pleiadi", dettaglio

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    M42 "grande nebulosa di Orion"

    ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC1893 "nebulosa girino" in Auriga

    ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa a riflessione M78 in Orion

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia NGC253 "moneta d'argento" in Sculptor, rirpesa da Cepno (slovenia)

    autore: Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa NGC281 in Cassiopeia

    ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Giove rirpeso al telescopio; autore: Ivan Minoia (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa oscura IC434 "testa di cavallo" ripresa da Cepno (Slovenia)

    autore: Giulio Guglielmi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa a riflessione NGC1977 in Orion, ripresa da Cepno (Slovenia)

    autore: Stefano Schirnzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC281 "nebulosa Pac-Man" in Cassiopeia, ripresa da Basovizza (TS) il 2022/0920; autore Fabrizio Honovich (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)  

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    la Via Lattea ripresa con la silhouette delle Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti; autore: Gigliola Antonazzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Saturno ripreso il 2022-08-16; autore: Jan Pohlen (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa ad emissione Sh2-101 "tulipano", ripresa  Casole d'Elsa (SI)

    autore: Maurizio Cabibbo (CSAAT)

    Pulsante
  • cometa C/2017 K2 PANSTARRS tra le stelle di Ophiucus, ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Stefanio Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • luce zodiacale dal deserto del Kalahari, Namibia

    autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • NGC7000 "nebulosa Nord America" e IC5067/70 "nebulosa Pellicano" in Cygnus, ripresa dalla Slovenia

    autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • regione nucleare di M31 "grande galassia di Andromeda" con M110, ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • nebulosa M17 "omega" in Sagittarius, , ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • nebulose M8 "laguna" ed M20 "trifida" in Sagittarius, rirpese da Grado (GO)

    autore: Giulio Guglielmi (CSAAT)

    Pulsante
  • complesso nebulare di ρ Ophiuchi e Antares; autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • resto di supernova NGC6992 "nebulosa Velo" in Cygnus; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • nebulosa ad emissione/riflessione M20 "trifida" in Sagittarius, ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Cristina Bressan (CSAAT)

    Pulsante
  • campo stellare in Sagittarius tra le nebulose M16 "aquila" (a sx) e M17 "omega" (a dx), ripreso dalla Slovenia

    autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    M7, "ammasso di Tolomeo" in Scorpius, ripreso da Basovizza (TS); a dx, le stelle sono coperte da un albero

    autore: Cristina Bressan (CSAAT)

    Pulsante
  • nebulosa oscura "Dark Doodad" e ammasso globulare NGC4372, in Musca, ripresi dalla Namibia

    autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Luna all'ultimo giorno

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • nebulosa ad emissione M16 "aquila", ripresa da Grado (GO)

    autore: Giulio Guglielmi (CSAAT)

    Pulsante
  • la Via Lattea sotto cielo Bortle 3, ripresa dall'isola di Cherso/Cres (HR)

    autore: Simone Scarpa (CSAAT) 

    Pulsante
  • la Via Lattea ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Cristina Bressan (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Luna del 12 agosto 2022, ripresa da Basovizza (TS)

    autore: Cristina Bressan (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Meteore e satelliti del 12 agosto 2022; ripresa effettuata da Basovizza (TS)

    autore: Stefano Salvini (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    "Notte delle Perseidi", 12 agosto 2022

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    "Notte delle Perseidi", 12 agosto 2022

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    "Notte delle Perseidi", 12 agosto 2022

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    "Notte delle Perseidi", 12 agosto 2022

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    galassia NGC891 in Andromeda, ripresa da Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    gruppo di stelle M73 in Aquarius, ripreso da Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    ammasso globulare M72 in Aquarius, ripreso da Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Scorpius e costellazioni limitrofe; ripresa effettuata da Platak (HR) da Rossana Monaco (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Nettuno e la luna Tritone ripresi da Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    nebulosa ad emissione Sh2-126 in Lacerta; ripresa da Maurizio Cabibbo da Casole Val d'Elsa (SI)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    grande fenditura di Cygnus ripresa da Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Urano e le sue lune ripresi da Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC7822, nebulosa ad emissione in Cepheus; autore: Aleš Ferluga (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    M45 "ammasso stellare Pleiadi" in Taurus; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC404 "fantasma di Mirach" in Andromeda; autore: Stefano Schirinzi (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC 869/884, "doppio ammasso di Perseus"; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    "a riprendere il cielo stellato"

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    dettaglio su M33 "galassia di Triangulum"; autore: Jan Pohlen (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    M33 "galassia di Triangulum"

    autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    meteora perseide in Auriga; autore: Giorgio Rizzarelli (CSAAT

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Luna, Giove (a sx) e Saturno (a dx) ripresi durante "Notte delle Perseidi"; autore: Cristina Bressan (CSAAT)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    NGC281 nebulosa "Pac-Man" in Cassiopeia; autore: Paolo Forti (CSAAT)

    Pulsante

NEWS E APPUNTAMENTI

12P/PONS-BROOKS: come spesso accade al passaggio ravvicinato di una cometa al nostro pianeta, la comunità astronomica si attiva attraverso studi supportati da osservazioni e riprese fotografiche condotte su questi affascinanti oggetti, dal comportamento spesso imprevedibile: in tale contesto si colloca quella che è la dodicesima cometa storicamente scoperta, 12P/Pons-Brooks (il fatto che sia periodica è denotato dalla "P" presente nella nomenclatura), ritratta in queste superbe riprese effettuate dal nostro astrofotografo Alessandro Cipolat Bares dai monti della Valle d’Aosta. Attualmente, la cometa, il cui nucleo è stimato di quinta grandezza, è in transito tra le stelle di Andromeda, diretta verso l'attigua Triangulum.

In queste due foto, prodotte il 6 e 7 marzo, Pons-Brooks esibisce le caratteristiche tipiche delle comete divenute “attive”. Come tutti i nuclei cometari anche quello di Pons-Brooks, nato ad immense distanze dal Sole primordiale, è uno dei corpi più primitivi del Sistema solare, rimasto quasi inalterato dalla sua formazione: nelle estreme condizioni di freddo tipiche del Sistema Solare esterno, i nuclei ghiacciati delle comete conservano materiale ricco di sostanze volatili che non è stato processato nelle zone interne del regno del Sole caratterizzate, al contrario, da alte temperature. Ed è proprio per studiare queste condizioni, preservate dalla loro nascita, che alcune sonde robotiche sono state inviate a studiare le comete da vicino, contribuendo alla conoscenza dei loro nuclei (resi invisibili dall’attività delle chiome cometarie) nonché sui tipi di sostanze chimiche presenti su e attorno ad esse (tra tutti, la presenza di un gran numero di composti organici).

Tornando alla nostra cometa, a seguito dell’aumento di temperatura in fase di avvicinamento al Sole, il nucleo - stimato non più largo di una trentina di chilometri - ha iniziato a sviluppare una consistente attività attraverso la violenta espulsione di piccole rocce, polveri e dei gas congelati che lo compongono, creando così la caratteristica atmosfera a ventaglio, detta chioma, assieme ad una lunga coda  azzurra, composta da gas ionizzato dalla radiazione solare, a cui si sovrappone una seconda coda giallastra composta da detriti che, solo per motivi di prospettiva, al momento si rende ancora poco visibile. Anche Pons-Brooks, come la Terra, viene investita da imponenti masse di gas ionizzato espulse dal Sole: ma a differenza del nostro pianeta non possiede un campo magnetico atto a proteggerla per cui l'impatto  ne ha deformato la coda, evento ben documentato in queste due riprese effettuate a distanza di sole 24 ore.

Scoperta nel luglio 1812 dall’astronomo francese Pons e riscoperta dall’americano Brooks al suo successivo ritorno del 1883, essa impiega 71 anni a percorrere la sua orbita. Il prossimo 21 aprile raggiungerà il perielio (la minima distanza dal Sole) mentre il 2 giugno la minima distanza dalla Terra, a 232 milioni di chilometri: pur raggiungendo una luminosità maggiore di quella attuale, sarà comunque più difficile osservarla, visto che tramonterà poco dopo il Sole. Essa proseguirà fino ad oltrepassare l’orbita di Nettuno, raggiungendo così il punto più lontano dal Sole (afelio): in ambiente di estremo freddo, Pons-Brooks entrerà in lunghissimo letargo, cessando ogni attività. Vista l’imprevedibilità di questi oggetti, in questo periodo è lecito sperare in qualche aumento di luminosità, come già accaduto gli scorsi 14 dicembre e 18 gennaio. Nel frattempo, godiamoci queste belle immagini.


Dati tecnici delle riprese: autore: Alessandro Cipolat Bares (CSAAT); telescopio rifrattore Askar 600 mm; camera: ZWO ASI 2600MC; elaborazione: Pixinsight, Photoshop

2024/02/28

Finestra sul Cosmo


Nel mondo astronomico non è usuale trovare mere confusioni traduzioni e significati che, per inerzia, continuano ad essere divulgati; è il caso del nome "presepe", popolarmente ed erroneamente attribuito al "grande ammasso di Cancer", il noto M44: l'articolo è stato propriamente redatto per fare luce su questo problema che i più ignorano.

Lo splendido ammasso stellare aperto è protagonista della rubrica "Finestra sul Cosmo", oggi pubblicata sul quotidiano "Il Piccolo", attraverso una bellissima ripresa fotografica ad opera del nostro socio ed astrofotografo Zlatko Orbanić da Pola/Pula (HR), con descrizione del Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Trieste Stefano Schirinzi, con introduzione e revisione a cura della socia Rossana Monaco.

2024/02/22

Conferenza:


Venerdì 23 febbraio 2024, ore 20

"SPAZI DI CIELO STELLATO - GEMINI"

alla scoperta dei segreti del Cosmo tra geografia celeste, storia, astrofisica, astroimaging e curiosità

relatore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste, Akademsko astronomsko društvo - Rijeka)


Abstract: secondo appuntamento della serie didattica Spazi di cielo Stellato”, ideata con lo scopo di fornire un quadro complessivo sul Cosmo iniziando dall'elemento base: le costellazioni. Tappa di questa puntata è Gemini, per la quale verrà descritto, in primis, il quadro storico, per poi mostrare come tale figura viene delineata nella moderna cartografia celeste. Si proseguirà con un’analisi dettagliata - attraverso le immagini prodotte dai soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste ed altre riprese dai grandi telescopi professionali - sulle stelle più interessanti della costellazione, utili alla comprensione di fenomeni astrofisici, passando poi ad altri oggetti sempre più complessi quali ammassi stellari e nebulose nebulose.

Nella relazione saranno presenti i più recenti aggiornamenti sulle ricerche scientifiche inerenti le varie tipologie di oggetti analizzati assieme ad un vasto assortimento di dati e curiosità altrimenti sconosciute ai più.

L'appuntamento, riservato ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste e del Club Alpinistico Triestino, è propedeutico alla serata astronomica outdoor dedicata che verrà successivamente effettuata.

2024/02/14

Finestra sul Cosmo


Su "Il Piccolo" di oggi, seconda pubblicazione della rubrica Finestra sul Cosmo, gestita dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste, che ha per protagonista la splendida ripresa combinata di M1 "Nebulosa del Granchio" con immagini prodotte dai nostri astrofotografi Maximilian Iesse e David Kralj e magistralmente assemblate da Aleš Ferluga. Nell'articolo è descritta la storia della nebulosa assieme alle caratteristiche della stella neutronica che vi risiede. Un sentito ringraziamento alle socie Rossana Monaco e Gigliola Antonazzi per il supporto in fase di stesura e revisione. 

Conferenza


giovedì 9 febbraio 2024

NUBI POLARI STRATOSFERICHE A MEDIE LATITUDINI?

relatore: Giorgio Rizzarelli (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: studi condotti sulle dinamiche dell’atmosfera terrestre sia in ambito climatologiche che di space-wheather hanno condotto alla scoperta che le nubi stratosferiche polari, note da tempo per il loro ruolo importante nella distruzione dell’ozono antartico, si stanno verificando con crescente frequenza anche nei cieli artici. Negli ultimi anni, l’atmosfera presente sopra l’Artico è divenuta più fredda, consentendo alle nubi stratosferiche polari di durare in periodi lontani da quelli prettamente invernali. Disposte ad alta quota, tali nubi si formano solo a temperature molto basse e contribuiscono a distruggere l’ozono, caratteristica provata dal fato che i livelli di ozono sono diminuiti. Di recente le nubi stratosferiche polari si sono rese visibili anche alle latitudini medio-settentrionali, ennesima prova di cambiamenti climatici in corso.


In questa conferenza, il relatore Giorgio Rizzarelli (Centro Studi Astronomici Antares Trieste), esperto nelle interazioni Sole-Terra e relativi effetti sull’atmosfera terrestre, esporrà lo status dell’arte sulla natura e le dinamiche di queste caratteristiche dell’atmosfera terrestre.


Inizio alle ore 21 sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste; l’evento è riservato ai soli soci CSAAT.

Ecco il nuovo programma appuntamenti didattici per il mese di Febbraio 2024.


Ringraziamo per la collaborazione il Club Alpinistico Triestino, presso la cui sede sarà tenuto l'ultimo appuntamento del mese, e la Direzione del Centro Commerciale Il Giulia ove, presso il locale Il Bistrò by Riva, verrà tenuto il primo appuntamento annuale dell'AstroQuiz, bella ed originale novità che ha riscosso molto successo nei primi due appuntamenti di rodaggio tenuti alla fine del 2023.

Tra le iniziative, segnaliamo la partecipazione del Centro Studi Astronomici Antares Trieste alla maratona multidisciplinare H24 organizzata da Hangar Teatri con "UN SALTO NEL COSMO - VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO", un'esposizione di bellissime riprese fotografiche di vari oggetti del cielo profondo, costellazioni ed altro ancora realizzate dai nostri soci. L'evento, ad ingresso gratuito, si terrà tra le ore 1 e le ore 2 di domenica 11 febbraio, in piena notte.

Inoltre, il 16/2 "CERCASI ORION DISPERATAMENTE", tenuto in occasione della Giornata Nazionale sull'Inquinamento Luminoso, su coordinazione dell'Unione Astrofili Italiani (UAI): nell'uscita outdoor, oltre alle osservazioni effettuate al telescopio che avranno come soggetto gli oggetti del cielo profondo contenuti nella costellazione Orion, verranno discusse tematiche inerenti l'annoso problema.


Per chi fosse interessato ad iscriversi all'Associazione:

phone: (+39)3292787572

mail: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

web: www.centrostudiastronomici-antares-trieste.it

facebook: CentroStudiAstronomiciAntaresTrieste

 

2024/01/31

Finestra sul Cosmo


Parte oggi sullo storico quotidiano triestino "Il Piccolo" la nuova rubrica “𝗙𝗜𝗡𝗘𝗦𝗧𝗥𝗔 𝗦𝗨𝗟 𝗖𝗢𝗦𝗠𝗢”, a cura del Centro Studi Astronomici Antares Trieste. Il primo articolo non poteva non essere dedicato alla splendida foto realizzata dal nostro fotografo David Kralj sulla regione di Alnitak. Ringraziando la redazione de Il Piccolo, siamo certi che questo spazio potrà contribuire, come nei nostri intenti, a stimolare la curiosità dei lettori e quindi ad ampliare la conoscenza sulle meraviglie che popolano l'Universo

2024/01/30

Sole


ATTIVITÀ SOLARE: brillamento (di luce) solare di classe M7 (cioè quasi di classe X, la più alta), scatenato ieri 29 Gennaio alle 04:38UT dalla Active Region (gruppo di macchie solari) AR3559. Immagine della corona solare in una frequenza di UV estremo a cura del satellite geostazionario Solar Dynamics Observatory della NASA. Questo è stato l'evento solare più forte dal brillamento X5 di Capodanno, a sua volta il più intenso dal 2017. Il Sole inizia così il 2024 con i fuochi d'artificio, come atteso vista la predizione che il periodo di massimo nell'attuale ciclo undecennale di attività solare accadrà nel 2024.


La AR3559 aveva emesso vari brillamenti già dal 19 al 23 gennaio. In particolare il giorno 23 produsse un brillamento di tipo raro detto "sympathetic", cioè simultaneo con un brillamento molto distante e collegato ad esso. Nei giorni seguenti la 3559 aveva smesso di emettere brillamenti forti e, dall'analisi del suo campo magnetico, appariva alquanto stabile. Il brillamento intenso di ieri è stato dunque una sorpresa.


L'evento è avvenuto giusto un giorno prima che la 3559 sparisse dalla vista terrestre, sul bordo Ovest (destro) del Sole, a causa della rotazione solare.


Al brillamento, come accade spesso, si sono affiancate:

  • un'Eruzione di Massa dalla Corona (CME) (eruzione che in questo caso, essendo laterale, colpirà la Terra solo di striscio, innescando al più solo un'aurora boreale debole)
  • la comparsa di protuberanze a forma di arco nelle ore seguenti (che, grazie alla posizione sul bordo, sono state fotografate anche da vari amatori - vedi sotto nei commenti)
  • un Evento di Particelle Solari (o Tempesta di Radiazione Solare), cioè emissione di protoni energetici. In questo caso, grazie a un percorso magnetico favorito dal bordo solare Ovest alla Terra, i protoni hanno raggiunto l'alta atmosfera terrestre. Questa è stata una tempesta di classe S2: possibili problemi all'elettronica di satelliti, e possibile esposizione a radiazione ionizzante per gli occupanti di voli alti ad alta latitudine e delle stazioni spaziali.


Nella foto in basso, arcata di protuberanze (guidate dal campo magnetico) comparsa nelle ore seguenti al brillamento, in una foto di Giorgio Rizzarelli (Centro Studi Astronomici Antares Trieste).


2024/01/26

Cielo profondo


LUCI DI STELLE ASSORBITE E RIFLESSE: la bellissima immagine che qui pubblichiamo, ripresa dal nostro fotografo David Kralj, ritrae l’interessante area circostante Alnitak (ζ Orionis), la più orientale tra le tre luminose stelle di prima grandezza che delineano l’asterismo noto come “cintura di Orion”. Osservando con attenzione la foto, oltre al caratteristico colore azzurre delle stelle più luminose ivi presenti e di quello rossastro dei gas che permeano la zona, si può facilmente notare come il numero delle stelle visibili sia tutt’altro che uniformemente distribuito nel campo ripreso. Lecito chiedersi se questa dicotomia sia reale o meno.

Per comprendere come effettivamente stanno le cose, è necessario parlare degli spazi interstellari, talmente vuoto che non è possibile riuscire a riprodurlo tale neanche in laboratorio; eppure, questo vuoto, capace di sfidare ogni più fervida immaginazione, non è un vuoto assoluto!


Tra una stella e l’altra, infatti, sono infatti presenti minuscoli granelli metallici, molecole ed atomi, la cui densità è modellata dei venti prodotti dalle stelle, soprattutto da quelle caldissime. Anche se la densità di atomi e molecole è ben poca cosa o, meglio quasi del tutto insignificante, quando sommati lungo interminabili percorsi, la presenza di questa materia interstellare – così come viene definito l’insieme di elementi sopra descritto - diviene chiara, rivelando la sua presenza in modo apprezzabile. Soprattutto lungo il piano equatoriale galattico, la materia interstellare si addensa formando vaste nubi che inducono un evidente assorbimento sulla luce di ogni astro ad questa retrostante e disposto  lungo la nostra visuale. Ecco quindi, sullo sfondo uniforme costituito da moltitudini di astri, la presenza di chiazze scure, più o meno estese, dove le stelle sembrano mancare.


In realtà le stelle ci sono, eccome; la loro apparente assenza è dovuta all’intercettazione della loro luce da parte di quelle che vengono definite “nebulose oscure”. La presenza di materiale oscurante in spazi all’apparenza oscuri viene rilevata dall’arrossamento indotto sulla luce delle stelle retrostanti a tali sistemi: in particolare, dal fatto che il loro indice di colore (ovvero la differenza tra le magnitudini di una stella misurate in due diverse regioni dello spettro elettromagnetico come, ad esempio, nel blu nel visuale) non corrisponde al loro tipo spettrale: in presenza di tale differenza, si parla di “eccesso di colore”. Ad esempio, una stella di tipo A, prettamente bianca, ha indice di colore pari a 0 quando la sua luce non è assorbita dalla materia interstellare; se, al contrario, la stella appare rossastra, essa evidenzia un indice di colore positivo, dovuto ad un assorbimento della sua luce, maggiormente nel violetto rispetto al rosso. Il contesto è il medesimo per il Sole quando appare rossastro al suo sorgere o tramontare: ma mentre in questo caso è lo strato atmosferico ad agire, assorbendone la luce e riemettendola a lunghezze d’onda maggiori (portando così il Sole a divenire rosso), a rendere parimenti arrossate le stelle è la materia interstellare. La scarsità di stelle a sud di IC434 - la rossastra nebulosa ad emissione sulla quale si staglia l’evidente nube oscura che delinea B33, la ben nota “nebulosa testa di cavallo ” -  è dovuta proprio all’effetto di assorbimento indotto dal vasto velo di materia interstellare sulle stelle ad questo retrostanti.


Ma non sempre ammassi di polveri e gas sono oscuri. Avviene, sovente, che al loro interno, o di fronte ad essi, si trovano stelle che li rischiarano, alla pari di fari nella nebbia. Le particelle solide contenute in queste nebulose, infatti, ne diffondono la luce, rendendole illuminate di una pallida luce azzurra che, ad un’attenta osservazione, si rende più intensa in vicinanza delle stelle di cui tali nebulose ne riflettono la luce: sono queste le nebulose a riflessione, esattamente come quelle visibili attorno alle stelle azzurre ritratte in questa istantanea.


Tutto l’insieme di particelle solide (frammenti minutissimi di grafite, silicati e ferro, incluso ghiaccio d’acqua) hanno forme varie, con l’asse maggiore certamente orientato lungo le linee di forza dei campi magnetici che permeano tali nebulose, la cui luce è anche polarizzata. Questi grani sottili diffondono meglio le radiazioni blu e ultraviolette rispetto a quelle rosse e infrarosse: ciò spiega perché, qualunque sia la composizione luminosa della sorgente, il colore delle nebulose a riflessione tende ad essere leggermente più bluastro rispetto a quello delle stelle che le illuminano.


Dati tecnici della ripresa:

autore: David Kralj (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: Čepno/Ceppeno (Slovenia); teleobiettivo: Pentax75 focale 500mm; camera: ZWO ASI 294MC PRO, raffreddata a -10°; filtro: Optolong L-pro a banda larga; pose: 56x180” + 10 dark + 20 flat; software elaborazione: Pixinsight, Photoshop

2024/01/26

News dal Cosmo


NASCITA DI UN AMMASSO DI STELLE: questa nuova immagine rilasciata dal team di James Webb Space Telescope (NASA/CSA/ESA) ritrae la regione di formazione stellare N79, situata nella Grande Nube di Magellano, la più grande tra le numerose galassie satelliti della Via Lattea. Estesa per oltre 1.600 anni-luce da un capo all’altro, N79 è una versione in miniatura dell’enorme 30 Doradus - la nota “nebula tarantola”, contenuta nella medesima galassia - anche se rispetto a questa il tasso di formazione di nuove stelle sembra essere addirittura il doppio.


L’immagine in questione è composita, prodotta dallo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument), attraverso filtri a banda stretta: per la produzione dei colori, nello specifico, la ripresa effettuata col filtro 770 W (7,7 micron) è stata associata al blu, quella col filtro 1000 W (10 micron) al ciano, quella col filtro 1500 W (15 micron) al giallo e quella col filtro 2100  (21 micron) al rosso. Alle lunghezze d'onda del medio infrarosso (la camera MIRI è capace di effettuare riprese tra 4,9 e 28,8 micron), Webb è in grado di rilevare ciò che è nascosto in dense nubi di polveri. N79 produce nuove stelle molto più velocemente di altre regioni simili presenti nella Galassia, dalla quale differisce anche per composizione chimica, simile a quella delle gigantesche regioni di formazione stellare osservate quando l’Universo aveva solo pochi miliardi di anni, epoca nella quale la formazione stellare era al suo apice.


Come per tutti i soggetti luminosi ripresi da JWST, anche la luce di ciò che appare come una stella più luminosa ma che in realtà è un compatto e ammasso di stelle neonate, visibile poco sopra il centro dell’immagine, appare composta da sei raggi di diffrazione principali, creati dalla simmetria esagonale dei 18 elementi che costituiscono lo specchio primario del telescopio spaziale, ai quali si aggiungono altri due meno evidenti (per un totale di 8 raggi di diffrazione) prodotti dai montanti dello specchio secondario.


Crediti dell’immagine: ESA/Webb, NASA & CSA, O. Nayak, M. Meixner


2024/01/21

Cielo profondo


UN CUORE E UN FETO IN CASSIOPEIA: pubblichiamo oggi questa bellissima ripresa effettuata dal nostro fotografo Orso Pedriali da Piano del Tivano (LC) del vasto complesso nebulare formato da IC1805 nebulosa cuore” e IC1854 nebulosa feto”. Lontane circa 7.500 anni-luce dal sistema Solare, le due nebulose si proiettano sulla volta celeste nella costellazione di Cassiopeia ma giacciono, in realtà, nel braccio a spirale di Perseus, esterno rispetto al braccio di Orion nel quale giace il Sistema Solare, tutte le stelle visibili ad occhio nudo nel cielo notturno e molti tra i più noti oggetti del cielo profondo.

Estendendosi per oltre 600 anni-luce da un capo all’altro, IC1805 e IC1854 costituiscono uno tra i più vasti e studiati complessi di formazione stellare: entrambe enormi fabbriche costituite da gigantesche bolle di gas prodotte dalle intense radiazioni e dai venti emessi da stelle neonate ed altre di sequenza principale, con età di appena qualche milione di anni. All’interno della nebulosa cuore è ben visibile Melotte 15, associazione composta da stelle supergiganti azzurre con età comprese tra 1 e 3 milioni di anni: sono proprio gli intensi venti stellari prodotti da tali stelle ad aver prodotto le enormi bolle che alla nostra vista, grazie alla pareidolia, appaiono come i ventricoli di un cuore. Melotte 15 costituisce il nucleo della più vasta grande associazione di stelle Cassiopeia OB6.

L'ammasso stellare aperto NGC1027, ben visibile quasi al centro dell'immagine, nonostante la vicinanza prospettica alla nebulosa cuore sembra non essere fisicamente associato ad essa: la distanza del gruppo di stelle dal Sistema Solare, valutata attorno ai 3.000 anni-luce, lo porrebbe infatti in secondo piano rispetto a entrambi i due complessi nebulari. Splendendo di settima grandezza, esso si rende ben visibile all'osservazione effettuata col binocolo.

Nella parte sx dell’immagine è presente, appena visibile come una piccolissima macchia di colore rossastro, anche la piccola galassia Maffei 1, lontana oltre 10 milioni di anni-luce, indebolita solo dalle polveri galattiche che ne attenuano la luce.


Dati tecnici della ripresa:

autore: Orso Pedriali (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: Piano del Tivano (LC); camera: Canon 6D modificata + teleobiettivo Canon 300mm ad f/5; pose: 73x50” + 15 dark + 133 flat + 133 bias; tempo di integrazione totale: 60’; elaborazione: Photoshop

2024/01/20

Conferenza


venerdì 26 gennaio 2024, ore 21

SPAZI DI CIELO STELLATO: alla scoperta dei segreti del Cosmo tra geografia celeste, storia, astrofisica, astroimaging e curiosità

relatore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: primo appuntamento di una nuova serie didattica il cui scopo è quello di fornire un quadro complessivo sul Cosmo iniziando dall'elemento base: le costellazioni. Partiremo descrivendo il quadro storico delle stesse e come vengono delineate nella moderna cartografia celeste ed analizzeremo nel dettaglio - attraverso le immagini prodotte dai soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste ed altre riprese dai grandi telescopi professionali - quanto di interessante le stelle della costellazione in oggetto forniscono nella comprensione dei fenomeni astrofisici, passando poi ad altri oggetti sempre più complessi quali nebulose, galassie e strutture di dimensioni ancora maggiori presenti nell'Universo osservabile.       

Nella relazione saranno presenti i più recenti aggiornamenti sulle ricerche scientifiche inerenti le varie tipologie di oggetti analizzati assieme ad un vasto assortimento di dati e curiosità altrimenti sconosciute ai più.


L'appuntamento, che sarà tenuto sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, è propedeutico alla serata astronomica outdoor dedicata che verrà successivamente effettuata.

2024/01/19

News dal Cosmo


REMOTE GALASSIE DALLE STRANE FORME: uno studio condotto sulle riprese effettuate per la campagna di indagine "Cosmic Evolution Early Release Science" (CEERS), condotto da un team della Columbia University di New York, ha identificato galassie con z da elevati a moderatamente elevati ovvero in un range di età dell'Universo da 600 milioni a 6 miliardi di anni, dalla forma piatta e allungata (probabili spirali) ed altre che sembrano meri palloni (ellittiche in formazione?), rilevata solo da JWST: secondo analisi statistiche, il 50%-80% delle galassie osservate nel distante Universo sarebbe così strutturata.


Crediti dell'immagine: NASA, ESA, CSA, Steve Finkelstein (UT Austin), Micaela Bagley (UT Austin), Rebecca Larson (UT Austin)


2024/01/15

ENTUSIASMO ALLE STELLE: il nostro giovane socio Andrea Nichele, che ha da pochissimo ha iniziato a fotografare il cielo profondo con la sua strumentazione, sta facendo passi da gigante grazie al suo entusiasmo e al supporto dei nostri fotografi. La bellissima foto di NGC2237/C49, meglio nota come “nebulosa rosetta” a causa della sua particolare forma, è stata ripresa da Andrea qualche giorno fa, nella prima serata utile dopo le sferzate della Bora; corrediamo la bellissima ripresa con la descrizione, redatta ancora da Andrea.


Nei cieli notturni invernali, la “rosetta” è certamente uno dei soggetti più famosi e brillanti da fotografare. Questa nebulosa si trova nella costellazione Monoceros ed è facilmente reperibile nel cielo essendo localizzata tra le luminose Procyon (α Canis Minoris) e Betelgeuse (α Orionis), rendendosi visibile anche attraverso l’utilizzo di un binocolo o un piccolo telescopio a patto di effettuare le osservazioni in aree lontane da fonti luminose. Scoperta da William Herschel nel 1784, “rosetta” è lontana 5.200 anni-luce dal Sistema Solare e si stima che si estenda per circa 100 anni-luce. Questa tipo di struttura gassosa è definita molecolare poiché le basse temperature ivi esistenti permettono la formazione di molecolare di idrogeno.

Al centro della nebulosa è perfettamente visibile, già ad occhio nudo e ancora meglio al binocolo, il bellissimo ammasso aperto NGC2244, composto da stelle blu giganti che irradiano prepotentemente nell’ultravioletto verso le masse di idrogeno circostanti: questo rende l’idrogeno ionizzato, che diventa di colore rosso. Al centro della nebulosa sono presenti i cosiddetti globuli di Bok, zone dense di gas e polveri dove avviene la formazione di nuove stelle.


Dati tecnici della ripresa:

autore: Andrea Nichele (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); location della ripresa: Črnotiče/Cernotti (Slovenia); telescopio: newton Skywatcher 200/1000 PDS; camera: Canon eos 2000D; filtro optolong L-pro; no guida; pose: 3x184" ISO 3200+ dark; software elaborazione: Pixinsight, Sequator, Photoshop

2024/01/14

UN OSCURO SERPENTE TRA GIOVANI STELLE: per la maggior parte degli appassionati che si dilettano nella fotografia astronomica, non vi è nulla di più oltre l’apprezzamento artistico per un’immagine prodotta. Come più volte abbiamo ribadito nei nostri appuntamenti didattici, una singola ripresa analizzata con estrema attenzione porta a visualizzare elementi di notevole importanza astrofisica, altrimenti ignorati.


E’ questo i caso dell'immagine che qui pubblichiamo, ritaglio di una ripresa di dimensioni molto maggiori effettuata, come sempre con grande maestria, dal nostro fotografo David Kralj da una località nei pressi del villaggio di Čepno/Ceppeno (Slovenia). L’immagine originale, che sarà oggetto di una prossima pubblicazione (stay tuned!), ritrae la vasta area situata nei pressi della luminosa stella Alnitak (ζ Orionis), intrisa di alcuni stupefacenti e noti complessi nebulari, parte del grande complesso molecolare di Orion, lontano mediamente attorno ai 1.600 anni-luce dal Sistema Solare.


Ciò che vogliamo esporre in questo ritaglio è la presenza di oggetti diversi su piani differenti: in particolare, la stretta e lunga nebulosa oscura che, partendo da NGC2024 nebulosa fiamma” (in alto), lontana tra o 1.300/1.350 anni-luce dal Sistema Solare, sulla quale si sovrappone; la nebulosa oscura in questione si pone, quindi, dietro ad una vasta nube di idrogeno (lontana circa 1.300 anni-luce dal Sistema Solare) che però non brilla per emissione a causa della mancanza di stelle ad essa vicine utili a renderla incandescente (le tre stelle tra la nona e l’undicesima grandezza che sembrano sovrapporsi sono, in realtà, retrostanti a questa area nebulare); se questa struttura avesse coperto la vicina Alnitak, la luminosità apparente della stella sarebbe stata indebolita di almeno 2 ordini di grandezza.


La lunga nebulosa oscura che siamo qui descrivendo è modellata dagli intensi venti stellari emessi da caldissime stelle azzurre presenti nella zona e si rende finalmente ben visibile uscendo dalle nubi di idrogeno che la coprono, poco oltre la bellissima nebulosa a riflessione NGC2023/VDB52 che, per l’appunto, riflette il colore azzurro della stella caldissime stella di sequenza principale HD37903, lontana 1.300 anni-luce dal Sistema Solare (distanza valida anche per la nebulosa che la circonda), visibile al centro della stessa: l’unica visibile di un gruppo di stelle giovani, che appaiono solo come sorgenti infrarosse in quanto ancora circondate dai gas e dalle polveri dai quali hanno avuto origine. E’ dopo questa area azzurra a riflessione che l’oscuro serpente di polveri, partito dalla “nebulosa fiamma”, esce finalmente allo scoperto assumendo quell’incredibile ed arcinota forma che la pareidolia ci induce ad renderla somigliante al collo e alla testa di un equino: parliamo, ovviamente, di B33, lontana poco meno di 1.400 anni-luce dal Sistema Solare.


Prestando attenzione alla descrizione qui fornita, non sarà difficile farsi un’idea dei diversi piani dimensionali sui quali è distribuito tutto il materiale gassoso e polveroso, nonché le stesse stelle, nel complesso scenario di questa stupenda ripresa. Tenendo conto dell’estensione sulla volta celeste della nebulosa oscura in questione, di poco inferiore a 2°, e mettendo in relazione con la distanza media desunta per l’intero apparato nebulare, ne risulta che la reale estensione nello spazio del filamento di polveri oscure oltrepassa il centinaio di anni-luce.


A rendere luminosa la nebulosa IC434, sulla quale si staglia la “testa di cavallo”, è l’altra caldissima stella σ Orionis, tra le componenti intrinsecamente più luminose facenti parte della vasta associazione Orion OB1, che permea tutta la zona della cosiddetta “cintura di Orion”.


Tale stella, fuori campo nell’immagine (in basso a dx), è responsabile delle tracce oscure, appena visibili sopra la “testa del cavallo”, modellate dall’intenso flusso del vento prodotto da σ Orionis. Più a nord, l’intensa energia ultravioletta irradiata dalla caldissima Alnitak (ζ Ori) porta i gas della nebulosa fiamma ad emettere per incandescenza; al centro di questo sistema gassoso è presente un ammasso di giovanissime stelle, anch’esse responsabili dell’eccitazione dei gas che portano la nebulosa fiamma a rendersi visibile.  Appena a nord di Alnitak è visibile la sua compagna: 𝗔𝗹𝗻𝗶𝘁𝗮𝗸 𝗕, una stella di magnitudine 3,7 che, separata da 2,4" d'arco dalla principale, ne viene sommersa dalla luce.   


Dati tecnici della ripresa:

autore: David Kralj (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: Čepno/Ceppeno (Slovenia); teleobiettivo: Pentax75 focale 500mm; camera: ZWO ASI 294MC PRO, raffreddata a -10°; filtro: Optolong L-pro a banda larga; pose: 56x180” + 10 dark + 20 flat; software elaborazione: Pixinsight, Photoshop

2024/01/13

Cielo profondo


M93: nella porzione di Via Lattea compresa tra Monoceros e Canis Major, nel bel mezzo all’asterismo del triangolo invernale delineato dalle stelle di prima grandezza Sirius (α Canis Majoris), Procyon (α Canis Minoris) e Betelgeuse (α Orionis), è presente un gran numero di ammassi stellari di tipo aperto. L’immagine che qui pubblichiamo, ripresa da Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste), ritrae M93 in Puppis, uno dalla declinazione più bassa tra quelli elencati da Charles Messier nel suo famoso Catalogue des Nébuleuses et des Amas d'Étoiles, pubblicato nel 1774.


Questo gruppo di stelle venne scoperto proprio dall’astronomo francese (e sale ancora oggi) non più di 17° sull’orizzonte durante il transito al meridiano. Tale condizione, unita a quella dei telescopi impiegati da Messier - la maggior parte dei quali rifrattori di lunga focale ma poco luminosi, che fornivano non oltre i 140 ingrandimenti – consentì al grande astronomo visualista di determinare ciò che vide in un “ammasso di piccole stelle senza nebulosità”. Lontano circa 3.600 anni-luce dal Sistema Solare, M93 si estende per 10’ sulla volta celeste; da questi due valori è possibile derivare il reale diametro spaziale dell’ammasso, che risulta aggirarsi attorno ai 10 anni-luce.


L’osservazione effettuata con telescopi di modesta apertura consente di individuarne una forma grosso modo triangolare che rende meno all’aumentare del diametro dello strumento utilizzato; essendo situato in una densissima regione della Via Lattea, numerose stelle che fanno da fondo al centinaio di stelle ben distinguibili: la percezione di M93 è davvero spettacolare, considerando che molte delle componenti appaiono distribuite a coppie o gruppi. M93 è un ammasso molto giovane, con un'età stimata in soli 100 milioni di anni; in questo arco di tempo, circa una decina delle sue componenti - quasi tutte, caldissime stelle di tipo B - sono evolute in giganti arancioni, tra le quali figurano le due stelle più luminose di M93, entrambe di ottava grandezza, situate al vertice (rivolto a sud-ovest) dell’apparente forma triangolare che sembrano assumere le componenti dell'evidente condensazione centrale. Altre si estendono, in aree meno dense, verso oriente: queste, assieme alle restanti stelle dell’ammasso, si dispongono a delineare una curiosa forma ad M.


Giacendo esattamente sul piano galattico, la luminosità delle stelle di M93 è indebolita almeno di mezza magnitudine a causa dell’assorbimento indotto dalla grande quantità di polveri presenti lungo la linea visuale diretta verso il gruppo. Trovare la posizione di M93 sulla volta celeste è un gioco da ragazzi: individuate le tre luminose stelle Adhara (ε Canis Majoris), Wezen (δ Canis Majoris) e Aludra (η Canis Majoris) che delineano il posteriore di Canis Major, basta spostarsi di poco più di 3° ad est per individuare la stella di terza grandezza Azmizi (ξ Puppis), rispetto alla quale M93 è situato 1° e mezzo a nord-ovest, facilmente visibile già in un piccolo binocolo.


Dati tecnici della ripresa:

autore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); location della ripresa: Črnotiče/Cernotti (Slovenia); telescopio: rifrattore Skywatcher EVOStar 15ED; camera: ZWO ASI294, non raffreddata; no filtri; no guida; pose: 3x60" + dark + bias; software acquisizione: ASIImg; software elaborazione: Photoshop

2024/01/10

News dal Cosmo


NUOVI COLORI PER I GIGANTI DI GHIACCIO: alla visione diretta al telescopio, abbiamo sempre sperimentato come il pianeta Nettuno, il pianeta (ad oggi) più lontano dal Sole appaia molto più blu rispetto al bellissimo acquamarina con cui appare il più vicino Urano.


Eppure, stando ad un recente studio condotto da Patrick Irwin, fisico planetario all'Università di Oxford, e dal suo team, i reali colori dei giganti di ghiaccio Urano e Nettuno non sarebbero quelli noti alla comunità astronomica a partire dai release NASA seguiti alle riprese dalla sonda robotica Voyager 1, che effettuò un passaggio ravvicinato ai due pianeti rispettivamente nel 1986 e nel 1989: mentre le immagini di Urano furono elaborate in modo, tutto sommato, fedele al suo reale colore, quelle di Nettuno - definito da allora il "pianeta blu" - vennero abbondantemente modificate, soprattutto accentuandone il colore nel bellissimo blu topazio, quasi elettrico, con l'unico fine di evidenziarne i particolari atmosferici.


Il team di planetologi ha utilizzato sia recenti riprese dei due pianeti, effettuate dal telescopio spaziale Hubble (NASA) e dal Very Large Telescope (ESO/ESA) - strumenti in grado di catturare un ampio spettro di colori per ogni singolo pixel dei loro sensori - che riprese più datate, ottenute a partire dalla metà del secolo scorso presso l'osservatorio Lowell, in Arizona.


L'intero pacchetto di dati - e in particolare, proprio le immagini originali catturate da Voyager 2 (ad opera di un sistema di due camere a campo largo e ristretto, entrambe dotate di filtri che consentivano di effettuare riprese tra 280 nm e 640 nm) - è stato quindi ricalibrato in linea con i nuovi dati, mostrando come entrambi i due pianeti appaiono acquamarina, colore prodotto da uno strato di metano nelle atmosfere dei pianeti, che assorbe la parte più rossastra della luce emessa dal Sole.


In sostanza, Urano apparirebbe leggermente più bianco di Nettuno, in quanto la sua atmosfera meno dinamica rispetto a quella del suo gemello più lontano, permette alle foschie di metano di accumularsi in quantità maggiori: ciò porterebbe la componente rossa della luce solare ad essere maggiormente riflessa rispetto a quanto accade all'atmosfera nettuniana.


Ad ogni modo, lo studio di Irwin non è il primo a determinare una non corretta accentuazione dei colori di Nettuno poiché, già nel 2019, il planetologo Björn Jónsson della Planetary Society aveva effettuato uno studio nel quale i solori dei due pianeti giganti erano stati corretti rispetto alle immagini di Voyager 2: basandosi sui loro spetti, Jónsson mostrò Urano e Nettuno apparirebbero sotto condizioni di identica illuminazione da parte del Sole che, come ben sappiamo, su Nettuno è minore essendo più lontano di Urano dal Sole di almeno una decina di Unità Astronomiche.


Crediti dell'immagine: NASA/Patrick Irwin (Oxford University)

2024/01/09

Cielo profondo


UNA PICCOLA MANGIATOIA DI STELLE: nel nostro tour tra gli oggetti del cielo profondo, soffermiamo oggi la nostra attenzione su questa stupenda istantanea prodotta dal nostro fotografo Aleš Ferluga. Essa ritrae uno tra gli ammassi di stelle più belli che la volta celeste possa offrire; e non solo perché M41 - questo il nome di questo straordinario gruppo stellare - è subito rintracciabile esattamente 4° a sud di Sirius (α Canis Majoris), la stella più luminosa della volta celeste, ma anche perché la sua elevata luminosità apparente (quarta grandezza) lo rende ben discernibile ad occhio nudo - a patto di osservarlo da cieli oscuri, al riparo da fonti luminose.


La straordinaria somiglianza nella luminosità e disposizione delle sue stelle con quelle dell’ammasso stellare M44 in Cancer, ben noto come “la mangiatoia”, ha portato M41 ad essere conosciuto con l’appellativo di “piccola mangiatoia”, considerando la sua estensione apparente, pari a circa la metà di quella dell’ammasso stellare in Cancer.


Per lungo tempo, la sua scoperta venne attribuita all’astronomo britannico John Flamsteeed, che lo osservò nel 1702; ma a metà degli anni ‘80 del secolo scorso la scoperta di alcuni scritti ad opera dell’astronomo siciliano Giovanni Battista Hodierna provarono che M41 venne osservato già nel 1650. Relativamente ai resoconti osservativi storici, M41 è noto in quanto potrebbe detenere addirittura un record quale primo oggetto del cielo profondo ad essere stato descritto in tempi antichi: secondo alcuni autori, il passo “stella con coda nella coscia del cane” presente nel Metereologica di Aristotele, edito nel 325 a.C., si riferirebbe proprio a questo gruppo ma la cosa è tutt’altro che certa, restando mera ipotesi. Anche se l’ammasso è incluso nel noto catalogo redatto da Charles Messier, a non tutti gli appassionati è noto che, come riportò il grande divulgatore francese Camille Flammarion nella monumentale opera descrittiva “Les Étoiles et les Curiosités du Ciel” del 1882, “Messier l’ha meglio osservato, registrandolo sotto al n. 12 del proprio catalogo”.


Trattandosi di un oggetto esteso ancor più del diametro apparente della Luna piena, l’osservazione di M41 si presta meglio al binocolo: la bellezza del gruppo risiede nel fatto che le sue stelle ben discernibili sembrano quasi illuminate dall’abbagliante luce di Sirius, che in un binocolo del tipo 7x50 o 8x30 condivide con M41 lo stesso campo visuale. Un’attenta osservazione effettuata al telescopio rileva non solo la presenza di un gran numero di stelle più deboli, tanto che fino alla 13a grandezza è possibile riuscire ad individuare circa un’ottantina di componenti. La disposizione di molte di queste crea alcune file o allineamenti di stelle ben delineati; in alcune zone, queste si riuniscono a formare altre curiose figure come triangoli o poligoni.


Anche se le componenti più luminose di M41 sono una ventina di stelle azzurre dalla luminosità attorno alla 7a grandezza, tra queste fanno bella presenza di sé almeno quattro stelle dalla spiccata colorazione arancione: la più luminosa è la gigante arancione HIP32406, situata nei pressi del centro di M41 mentre le componenti più deboli del gruppo non differiscono dal Sole in termini di massa, temperatura e volume. Pur trattandosi di un gruppo molto giovane, con un’età stimata tra i 190 e i 200 milioni di anni, tuttavia, il moto nello spazio e la poca coesione gravitazionale delle sue componenti porteranno M41, forse nel giro di 300 milioni anni, letteralmente a disperdersi. Alcune delle sue stelle hanno già iniziato ad evolversi e ciò è testimoniato dalla presenza della gigante arancione sopra descritta e di altre quattro ivi presenti: la loro massa iniziale, maggiore rispetto alle altre componenti azzurre del gruppo, le ha portate infatti ad evolvere in tempi più veloci. Considerando la distanza di M41 dal Sistema Solare, valutata superiore ai 2.000 anni-luce - localizzato, quindi, ai margini del locale braccio galattico di Orion - ne risulta che le sue stelle si estendono nello spazio per un diametro indicativo pari ad una ventina di anni-luce.


Dati tecnici della ripresa:

autore: Aleš Ferluga; location della ripresa: Cepno/Ceppeno (Slovenia); camera: ZWO ASI 2600MC PRO, raffreddata a -10°;

filtro: Idas LPS D1

2024/01/07

Cielo profondo


EVANESCENTI RIFLESSI BLU: la stupenda istantanea che oggi pubblichiamo, ripresa dal nostro bravissimo fotografo Maurizio Cabibbo da Casola val d’Elsa (SI), ritrae l’area circostante la nota Alnilam (ε Orionis), stella centrale del noto terzetto formante l’asterismo noto come “cintura di Orione”. Immersa nel braccio galattico da cui prende il nome, a circa 1.600 anni-luce dal Sistema Solare, l’area in questione è ricchissima in termini di sistemi nebulari e associazioni composte da stelle giovani, caldissime e massicce. Le più luminose e note tra queste strutture di gas e polveri presenti nella zona costituiscono target primario tra gli appassionati di fotografia astronomica; ciò che però andiamo qui a presentare è, però, tutt’altro che noto in quanto, letteralmente, messo in secondo piano dai gioielli celesti presenti nelle vicinanze.


Come solitamente accade per le stelle ad elevatissima temperatura, anche Alnilam emette un intenso vento stellare che, oltre ad essere 20 milioni di volte superiore a quello prodotto dal Sole in termini di perdita di massa annuale, contribuisce ad allontanare radialmente dalla stella le polveri e i gas situati nelle vicinanze della stella: il risultato è una sorta di immensa caverna che Alnilam ha scavato nella ricca area in cui si trova immersa.


Le parti più dense di questo bozzolo di gas di colore azzurro costituiscono la nebulosa NGC1990; queste si rendono visibili nella foto subito a nord della stella e poco o nulla si sa di queste in letteratura. Queste risultano, infatti, essere talmente elusive che è facile comprendere come la stessa esistenza di qualche tipo nebulosità circostante Alnilam, indicata da Herschel e in seguito inserita dal Dreyer nel suo New General Catalogue, sia stata addirittura messa in discussione. Ma la nebulosa c’è; e la sua evanescenza è essenzialmente dovuta all’abbagliante luce di Alnilam che, lo ricordiamo, è la 29a più luminosa dell’intera volta celeste.


A meno di 1° a sud-ovest di questa è presente un’altra interessante ma poco nota nebulosa, LBN935, la cui sigla indica la sua presenza all’interno del Catalogue of Bright Nebulae, redatto dall’astronoma Beverly Lynds negli anni ‘60 dello scorso secolo. Le parti azzurre di questo complesso nebulare quasi certamente riflettono la luce di quattro stelle di quinta e sesta grandezza, lontane attorno ai 1.200 anni-luce dal Sistema Solare, disposte lungo una curva che, all’apparenza, sembra seguire il profilo della stessa nebulosa. Alnilam, trovandosi in secondo piano rispetto a queste (la sua distanza dal Sistema Solare è valutata attorno ai 2.000 anni-luce), non è quindi la responsabile diretta delle parti azzurre ovvero a riflessione di questa nebulosa: essa illumina solo la parte interna, la cavità che tale supergigante azzurra è riuscita a scavare nel complesso nebulare nel quale essa si è quasi sicuramente formata.


Dati tecnici della ripresa:

autore: Maurizio Cabibbo (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: giardino di casa e Agriturismo Torre Doganiera, Casole d'Elsa (SI); telescopio: Takahashi FSQ106EDXIII ad f/3,6; camera CCD: Sbig STL11000; filtri: L CLS CCD Astronomik, Astrodon Ha 6nm, RGB Astrodon I serie; pose: L 12x900sec, Ha 11x900sec, RGB 6x600sec per filtro; elaborazione: pose: LHRGB; software per la ripresa: MaximDL; software per l'elaborazione: PixInsight, Photoshop

2024/01/06

Cielo profondo


UNA BEFANA TRA LE STELLE?: la tendenza a riconoscere modelli familiari in qualcosa che non esiste è un fenomeno noto come pareidolia; lo stesso che porta ad associare forme note alle nuvole, a vedere volti nei mari lunari, personaggi, animali e oggetti delineati dalle stelle e intrecci di canali sulla superficie marziana. A tal proposito, è ben nota, tra appassionati e addetti ai lavori, l’abitudine di attribuire nomignoli a nebulose o ad ammassi stellari in base alla forma da questi assunta. Uno degli esempi più accattivanti è senz’altro la nebulosa a riflessione IC2118/NGC1909 in Eridanus, detta “testa di strega” proprio per il suo caratteristico aspetto, percepibile solo ad immagine ribaltata di 180° ovvero come essa appare ripresa dall'emisfero australe (qui appositamente resa tale) ma che, ripresa dalle nostre latitudini, ricorda più la forma di una sciabola; l’idea della strega, risalente al 1927, fu proposta dall'astronomo americano Frank Ross.


La bellissima immagine che qui presentiamo, ripresa dal nostro fotografo Aleš Ferluga, ritrae questa grande nube azzurra, lunga ben 3° e larga 1°, con grandi dettagli: nella parte centrale della stella, prestando attenzione, è possibile notare anche la presenza di piccole e remotissime galassie di fondo (per trovarle, l'immagine va indagata a fondo con attenzione, ingrandendola). Immagini a colori come questa evidenziano il bellissimo colore azzurro di questa nebulosa a riflessione: come sempre, la causa va ricercata sia nella presenza di vicine stelle dalla caldissima temperatura superficiale che nei granelli di polvere cosmica che compongono la nebulosa e che ne riflettono la caratteristica luce azzurra secondo lo stesso fenomeno che rende il bellissimo cielo terrestre di colore azzurro.


In questo caso, la stella responsabile dell’illuminazione della nebulosa per riflessione della sua luce è nientemeno che la luminosissima Rigel (β Orionis), situata 2° ad est (il chiarore di questa è visibile sul bordo dx della foto, essendo la stella presente subito oltre lo stesso) e appena più lontana (860 anni-luce) della nebulosa, situata a 685 anni-luce dal Sistema Solare. Si ritiene che IC2118 sia un resto di supernova, rilasciato dall'esplosione di una stella massiccia alla fine della sua evoluzione; da questo gas sembra che stiano nascendo nuove stelle. Le nebulosità visibili nello sfondo, quelle di colore rossastro, sono dovute all'idrogeno presente nella vasta "nube molecolare di Orion".


Dati tecnici della ripresa:

autore: Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: Čepno/Ceppeno (Slovenia); teleobiettivo: Canon 200mm ad f/2,8; filtro: Idas lps D1; camera: ZWO ASI 2600MC Pro; pose: stacking 12x10'; elaborazione: Pixinsight, Photoshop

2024/01/05

Cielo Profondo


NEBULOSA E PULSAR DEL GRANCHIO: la più nota tra le supernove osservate nella Galassia apparve nei pressi dalla stella Tianguan (ζ Tauri) nell’anno 1.054; lo scalpore che dovette destare la luminosità di questa nuova stella, talmente elevata da divenire visibile anche in pieno giorno, dovette certamente incutere timore negli occhi e nelle menti di coloro che all’epoca vivevano ancora in un mondo governato dalla superstizione e dall’irrazionale (...e, purtroppo, sarebbero dovuti passare ancora diversi secoli prima di studi sistematici apportati attraverso telescopi e spettrografi). Ad ogni modo, poco dopo aver raggiunto il suo massimo fulgore, la nuova stella iniziò ad affievolirsi, scomparendo nel giro di pochi mesi.

Sette secoli più tardi, proprio nell’area celeste dove gli astronomi cinesi avevano accuratamente posizionato quella strana stella, dapprima l’astronomo e medico britannico John Bevis e, successivamente, Charles Messier scoprirono, attraverso i loro telescopi, la presenza di una nebulosa dalla struttura simile ad un crostaceo, come ebbe a disegnarla Lord Rosse nel 1844 osservandola col suo enorme telescopio newtoniano da 91 cm di diametro: proprio per questa inusuale caratteristica, tale oggetto venne amichevolmente definito con nomignolo di “nebulosa del granchio”. Lo stesso Messier incluse tale oggetto come primo nel suo famoso Catalogue des Nébuleuses et des Amas d'Étoiles pubblicato nel 1774.

I gas di cui è composta questa nebulosa, lontana ben 6.500 anni-luce dal Sistema Solare, si espandono alla velocità di circa un migliaio di chilometri al secondo: ed è questa la prova più tangibile del fatto che essa rappresenta il residuo di quella stella osservata nel 1.054, una mera supernova. I gas eiettati attraverso la drammatica esplosione sono stati nel frattempo rallentati dall’impatto con il mezzo interstellare circostante. Questo resto di supernova è certamente l’oggetto più studiato della sua categoria tanto che la sua forma, lo spettro, la composizione chimica, la polarizzazione, le onde radio e le emissioni X e gamma che da esso provengono sono stati accuratamente indagati attraverso tutti i telescopi a disposizione della comunità astronomica. E non solo.

All’interno della nebulosa - caratteristica ben visibile in questa bellissima ripresa effettuata dal nostro fotografo David Kralj da Trebiciano (TS) - si può scorgere ciò che resta della fu-stella supergigante che diede luogo alla supernova: una stella di neutroni, larga solo qualche decina di chilometri ma con una densità milioni di volte superiore a quella di una stella di tipo nana bianca. Sotto l’enorme pressione sviluppata, i nuclei atomici si frantumano scindendosi in neutroni, le uniche particelle pesanti ancora stabili in condizioni di estrema densità; i neutroni ed elettroni residui che in qualche modo sopravvivono in questo stato di densità estrema conferiscono al materiale uno stato superconduttore. Una stella di neutroni è un oggetto derivato dal collasso del solo nucleo della supergigante esplosa: nucleo la cui massa probabilmente non superava di 3-4 volte la massa del Sole. Alla sua superficie, la gravità è circa 100 miliardi di volte più intensa di quella percepita alla superficie del nostro pianeta: in altre parole, per sfuggire alla sua attrazione gravitazionale, bisognerebbe evadere da questa stella di neutroni ad una velocità almeno la metà di quella della luce. Ad ogni modo, la nebulosa si rende visibile proprio per l’energia irradiata dalla stella di neutroni centrale, vero motore della nebulosa.

Negli anni '60 del secolo scorso, a seguito degli studi teorici condotti sulle stelle di neutroni, la nebulosa del granchio focalizzò le attenzioni dell'astronomo italiano Franco Pacini, che indicò la presenza di una pulsar al suo interno quale causa dello splendore della nebulosa. Tale stella venne a tutti gli effetti individuata, nel 1968, dall'astrofisica britannica Jocelyn Bell.

La conservazione del momento angolare sull’enorme contrazione che ha subito la fu-supergigante prima di esplodere ha indotto il nucleo collassato a ruotare velocemente su se stesso: ogni secondo, infatti, la stella di neutroni della nebulosa del granchio compie 30 rotazioni sul proprio asse, visibile tramite il cosiddetto “effetto faro” degli stretti fasci di radiazione emessi da queste caratteristiche stelle. Quando la velocità degli elettroni è modesta rispetto a quella della luce, la radiazione emessa dalla stella avviene in tutte le direzioni; ma quando la velocità dell’elettrone si avvicina a quella della luce, la radiazione emessa dagli elettroni è diretta nella stessa direzione del loro moto che avviene, per l’appunto, lungo i poli magnetici della stella neutronica da cui l’effetto faro.

La compressione, subita parimenti dal campo magnetico primevo, ha indotto quello residuo ad essere molto intenso: le potenti onde elettromagnetiche intermittenti emesse dai poli magnetici della stella neutronica il cui asse magnetico non coincide con quello rotazionale, ne sono diretta conseguenza, dando così alla stella di neutroni l’aspetto di un faro cosmico, la cui frequenza è precisa come un orologio atomico. Tuttavia, secondo alcuni studi, la rotazione starebbe rallentando di circa 38 nanosecondi ogni giorno attraverso la perdita di materia sotto forma di vento stellare.

Espandendosi, le strutture gassose più dense (le aree di colore rosso-arancione) seguono le intricate linee di forza del campo magnetico che pervade l’intera nebulosa; nell’area centrale, quella più vicina alla stella di neutroni, particelle cariche in moto come gli elettroni si avvitano lungo queste linee di forza: in tali condizioni, gli elettroni perdono energia ed emettono la cosiddetta radiazione di sincrotrone, caratteristica per il suo colore azzurrino, visibile al centro della nebulosa.

I gas in espansione della nebulosa del granchio sono ricchi di ossigeno, calcio, silicio e ferro: tali elementi, creati dalla supernova e dalla stella progenitrice prima della fatale esplosione attraverso successive catene di fusione termonucleare, contribuiscono ad un arricchimento chimico della Galassia.

La scoperta della stella di neutroni del granchio, assieme alla conoscenza della sua età esatta, ha consentito la verifica di proprietà fisiche intrinseche di questo e di altri oggetti della stessa categoria: il ruolo di questa supernova per la comprensione scientifica dei resti di supernova è stato importantissimo, dal momento in cui nessun’altra supernova storica ha creato una pulsar la cui età precisa è nota con tale certezza.


Dati tecnici della ripresa:

autore: David Kralj (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: Trebiciano (TS); telescopio: Newton Skywatcher 250/1208 mm; camera: ZWO ASI 294MC PRO, raffreddata a -10°; filtro: Optolong L-pro a banda larga; pose: 24x300 sec + 10 dark + 20 flat; elaborazione: Pixinsight, Photoshop

2023/12/28

News dal Cosmo



RIFLESSI DI SUPERNOVE: una delle più curiose conseguenze indotte dal gravitational lensing prodotto dagli ammassi di galassie sulla luce proveniente da oggetti loro retrostanti è certamente la produzione di più immagini multiple degli stessi: remote galassie, così come supernovae in esse contenute, oltre che apparire distorte e amplificate nel loro flusso luminoso a causa della deflessione del tessuto spazio-temporale indotto dell’enorme massa (la maggior parte della quale invisibile ai nostri strumenti) degli ammassi galattici, possono apparire come riflessi ridondanti multipli esattamente come accadrebbe in una stanza degli specchi.

Ad oggi, non sono purtroppo molti gli esempi di immagini multiple di supernove prodotte da gravitational lensing; tuttavia, la remotissima ed anonima galassia MRG-M0138, situata dietro l’ammasso galattico MACS J0138.0-2155, è l’unico oggetto ad aver offerto, nell’arco di soli 7 anni, l’apparizione di ben due differenti supernove accompagnate dai rispettivi riflessi: due nel caso della supernova “Requiem” ed uno per la supernova “Encore”, così come sono state definite dalla comunità astronomica le due supernove, la prima osservata dal telescopio spaziale Hubble (NASA/ESA) nel 2016 e  la seconda nel 2023 dal telescopio spaziale James Webb (NASA/CSA/ESA).

Stando al gradiente di luminosità e alla distribuzione di gas freddo che circonda l'ammasso MACS J0138.0-2155, alcuni studi danno per certa l'apparizione di un quarto riflesso della supernova Encore nel 2035. Attenderemo per vedere se la previsione sarà verificata.

A parte tutto, MRG-M0138 dista la bellezza di oltre 10 miliardi di anni-luce dalla Galassia: dopo questo lunghissimo viaggio, saranno stanchi i fotoni che ci hanno raccontato di queste supernove fantasma?


Crediti dell'immagine:

HST: NASA/ESA/STScI/Steve A. Rodney (University of South Carolina), Gabriel Brammer (Cosmic Dawn Center/Niels Bohr Institute/University of Copenhagen)

JWST: NASA/ESA/CSA/STScI/Justin Pierel (STScI), Andrew Newman (Carnegie Institution for Science)


2023/12/24

I NOSTRI AUGURI CON L'ALBERO DI NATALE COSMICO: il Centro Studi Astronomici Antares Trieste augura un felice natale a tutti i nostri followers con questa appropriata e stupenda istantanea, realizzata dal nostro fotografo Aleš Ferluga, della cosiddetta nebulosa “albero di natale”, oggetto che come molti altri gioca parte della sua notorietà sulla pareidolia, richiamando la forma di un albero addobbato con luci natalizie: quelle dell’ammasso stellare aperto NGC2264, nate da un complesso nebulare lontano almeno 2.350 anni-luce dal Sistema Solare e si estende nello spazio per circa 30 anni-luce. Questo sistema che raccoglie nubi di gas e polveri è talmente esteso che l’immagine pubblicata è solo una piccola parte di esso; a breve, pubblicheremo la splendida immagine integrale corredata di descrizione. Le stelle bianco-azzurre, visibili all'interno della nebulosa a emissione, sono parte dell'associazione Monoceros OB1; pur evidenti, la loro luce è pesantemente oscurata dalle dense nubi di polvere, le stesse che continuano a produrre nuove stelle.


Dati tecnici della ripresa: autore:  Aleš Ferluga; telescopio: rifrattore Askar FRA600 provvisto di riduttore ad F/3,9; camera: ZWO ASI 2600MC Pro raffreddata a -10°; pose: 10x600s; filtro: Idas lps d1

2023/12/18

IL SISTEMA DI URANO COME MAI VISTO PRIMA


In attesa di future missioni robotiche lanciate per raggiungere il “gigante di ghiaccio” Urano, per ora dobbiamo accontentarci di questa straordinario collage di immagini riprese dal telescopio spaziale James Webb (NASA/CSA/ESA).

Lontano attualmente oltre 2 miliardi e 800 milioni di chilometri dalla Terra, il settimo pianeta in ordine di distanza dal Sole era già stato fotografato dal telescopio spaziale, ad inizio del corrente anno, nel vicino e medio infrarosso con le speciali camere installate a bordo; a questa prima ripresa, di recente ne è stata aggiunta una, effettuata lo scorso 4 settembre fornendo, in tal modo, nuovi e maggiori dettagli sull’enigmatico pianeta che avanza lungo la sua orbita inclinato di ben 98° sul suo asse assieme al suo sistema di 13 anelli, composti da materiale fine e scuro, probabilmente polvere derivata da urti tra satelliti.

Vi sono poi le numerose lune uraniane, ben 27 in totale: nella prima immagine risultano visibili le più interne (Rosalind, Puck, Belinda, Desdemona, Cressida, Bianca, Portia, Juliet e Perdita) mentre nella seconda, ripresa ad ampio campo, le altre 14 lune, più esterne e di maggiori dimensioni (Oberon, Titania, Umbriel, Juliet, Perdita, Rosalind, Puck, Belinda, Desdemona, Cressida, Ariel, Miranda, Bianca e Portia). Nella stessa ripresa ad ampio campo fanno da sfondo numerose e remote galassie.

Urano venne velocemente visitato, nell’aprile del 1986, dalla sonda robotica Voyager 2, nelle riprese della quale appariva come palla di colore acquamarina e quasi del tutto priva di dettagli; nell’infrarosso, il lontano pianeta appare nelle recenti riprese di JWST in una veste alquanto diversa ed estremamente dinamica: caratteristiche che risentono della lunghezza delle stagioni su questo pianeta, ognuna lunga ben 21 anni.

Rivolta verso il Sole è attualmente la calotta polare nord del pianeta, che sembra diventare più prominente quando il polo del pianeta punta verso il Sole ovvero in prossimità del solstizio, che verrà raggiunto nel 2028: in vista del solstizio, la calotta polare sta quindi ricevendo sempre maggiore energia da parte della nostra stella. Ricordiamo velocemente che le nubi di Urano sono formate quasi sicuramente da cristalli di metano e vengono spinte da venti che soffiano da 140 fino a 570 chilometri all'ora.

Nell’immagine, la luminosa calotta polare è avvolta da una fascia scura situata a latitudini più basse; ben visibili anche diverse tempeste, situate nei pressi del confine meridionale della calotta, il cui numero, frequenza e punto di apparizione potrebbero essere dovuti combinazioni di effetti stagionali e meteorologici.


Crediti delle immagini: Credits: NASA, ESA, CSA, STScI


  • Pulsante
  • Titolo diapositiva


    Pulsante
  • Urano (crediti dell'immagine: NASA, ESA, CSA, STScI)


    Pulsante

2023/12/15

Cielo profondo


M50: l’area racchiusa entro il noto asterismo detto “triangolo invernale”, delineato dalle stelle di prima grandezza Sirius (α Canis Maioris), Procyon (α Canis Minoris) e Betelgeuse (α Orionis), ben visibile di prima sera a partire da questo periodo, è interessantissima da esplorare attraverso l’uso di strumenti non impegnativi quali binocoli del tipo 7x50, 8x30 e 10x50 ma anche con telescopi di modesta apertura. Questa è, a tutti gli effetti, una delle aree più affascinanti dell’intera volta celeste, dal momento in cui la Via Lattea è intrisa da vaste nubi di idrogeno dalle quali si formano nuove generazioni di stelle, spesso riunite in ammassi. Uno di questi è M50 in Monoceros, del quale pubblichiamo questa splendida ripresa ad opera del nostro fotografo Fabrizio Honovich, effettuata ieri sera in concomitanza con l’osservazione dello sciame meteorico delle Gemindi.

Esteso apparentemente per 16’, M50 è lontano poco meno di 3.000 anni-luce dal Sistema Solare e si estende nello spazio per circa 18 anni-luce. Vecchio di 140 milioni di anni, questo bellissimo gruppo conta oltre 200 componenti (addirittura 500 secondo alcuni autori), è quasi sicuramente parte dell'associazione stellare Canis Major OB1. Con una massa complessiva superiore a 285 volte quella del Sole, esibisce una densità stellare media di circa 1,3 stelle per parsec cubo. M50 è stupendo all’osservazione diretta al telescopio, dove è possibile notare, circa 7' a sud del centro, una gigante rossa il cui colore contrasta con le restanti stelle bianco-azzurrine ed altre giallognole: certamente, M50 riserva una tra le più incantevoli visioni regalate dagli ammassi stellari visibili attraverso strumenti di modesta apertura, anche considerando il ricco campo stellare circostante.

Ricordiamo velocemente che gli ammassi stellari di tipo aperto sono gruppi che comprendono generalmente dalle decine alle centinaia di componenti, stelle che convivono in spazi ridotti a causa della mutua attrazione gravitazionale che tiene tali entità coese lungo le loro orbite attorno al centro della Galassia. La densità delle stelle che costituiscono gli ammassi aperti è centinaia di volte superiore alla zona nella quale è presente il Sole, dove si contano circa 50 stelle entro un raggio di 15 anni-luce dal Sistema Solare. Più un ammasso stellare è vecchio e più è probabile che abbia letteralmente perso per strada alcune delle stelle componenti originarie, strappate solitamente a causa di interazioni gravitazionali con altri sistemi dello stesso tipo, la presenza di nubi gassose o polverose vicine alla traiettoria dell’ammasso nonché gli stessi venti stellari emessi dalle componenti massicce e le onde d’urto causate dall’esplosione di supernovae al loro interno. Tuttavia, anche le stelle disperse continuano a manifestare alcune caratteristiche originali del loro moto comune con l’ammasso, oltre che esibire stessa composizione chimica ed età.

Alla pari delle rotaie di una ferrovia, che per prospettiva sembrano convergere, anche le stelle di un ammasso si muovono verso uno stesso punto comune mentre esso si allontana, sebbene le loro traiettorie siano parallele; questa speciale caratteristica è stata utilizzata, assieme alla velocità di allontanamento dal Sole delle singole stelle misurata per effetto Doppler, per stimare la distanza degli ammassi stellari aperti. Solitamente, gli ammassi stellari più giovani hanno una netta dominanza cromatica bluastra indotta dalla presenza di caldissime stelle calde massicce che sono anche quelle intrinsecamente più luminose, rendendosi visibili anche a decine di migliaia di anni-luce di distanza; la loro luminosità è tale da oscurare, letteralmente, quella di stelle molto più piccole, pur appartenenti allo stesso gruppo. Come noto, sono proprio le stelle più massicce ad evolvere più velocemente, divenendo nel giro di pochi milioni di anni giganti o supergiganti rosse, in netto contrasto cromatico con il resto delle stelle componenti gli ammassi stellari aperti.


Dati tecnici della ripresa

autore: Fabrizio Honovich (Centro Studi Astronomici Antares Trieste); luogo della ripresa: Basovizza (TS); telescopio: rifrattore Omegon 90/500 mm; montatura: Explore Scientific; camera: ZWO ASI183MC Pro; singola posa da 60"; elab: DSS, Siril

2023/12/12

CONFERENZA

VERSO LE GEMINIDI 2023: GUIDA ALL'OSSERVAZIONE

relatore: Lovro Pavletić (Centro Studi Astronomici Antares Trieste, Akademsko Astronomsko Društvo - Rijeka)


Abstract: le Geminidi sono conosciute come lo sciame meteorico "regolare" più attivo nel corso dell'anno. Esse differiscono da altri sciami noti in quanto il loro corpo progenitore è una cometa cosiddetta "estinta", 3200 Phaeton. Quest'anno il picco delle Geminidi è previsto accadere il 14 dicembre alle ore 3:00 UT; tuttavia, le meteore saranno ben visibili anche dopo le 22, quando il radiante, situato in Gemini, sarà alto oltre 45° sull'orizzonte.

In questa presentazione, tenuta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste per i soli soci, scopriremo alcune curiosità su questo sciame ingiustamente trascurato all'ombra delle Perseidi, e dimostreremo come osservare correttamente ad occhio nudo questo spettacolo del cielo di fine autunno.

Alla fine, verrà mostrato come inserire i dati utili nel sito web dell'Organizzazione Meteorica Internazionale (IMO) ed elaborare, in tal modo, i risultati ottenuti.

Inizio alle ore 21.


2023/12/09

Sistema Solare



LA COMETA DI HALLEY AL GIRO DI BOA: nelle profondità del Sistema Solare, a 5,3 miliardi di chilometri dalla Terra, ben oltre l'orbita del pianeta Nettuno, un piccolo corpo composto da sostanze volatili ghiacciate mescolate a detriti di polveri e minerali, alle ore 21 locali di ieri sera ha raggiunto il punto più lontano dal Sole nella sua orbita, lunga 76 anni. Si tratta di una cometa periodica, ma non una comune: bensì, il primo oggetto di questo tipo del quale venne predetto il ciclico ritorno; e proprio per questo singolare primato, essa porta il numero 1 nella lista delle comete periodiche. E il suo nome è indissolubilmente associato alle comete: parliamo di 1P/Halley, l'unica cometa a breve periodo tra quelle note a rendersi regolarmente visibile ad occhio nudo ogni qualvolta passa dalle nostre parti, in prossimità del raggiungimento del punto più vicino al Sole della sua orbita. Nonché l'unica, tra le comete periodiche, che può apparire due volte nell'arco di una vita umana media.


L'ultima volta accadde nell'aprile del 1986; tuttavia, le comete sono corpi ben noti per la loro imprevedibilità e, nel suo ultimo passaggio nei pressi della Terra, il tanto atteso ritorno della Halley dopo la grandissima visibilità esibita nel 1910 fu un vero flop, sia perché non raggiunse una considerevole luminosità apparente, sia perché essa appariva bassa sull'orizzonte meridionale prima dell'alba. L'occasione fu comunque propizia per tre sonde robotiche che vennero inviate verso il nucleo della cometa; tra queste, indimenticabili i risultati ottenuti dalla Giotto (ESA), che il 13 marzo 1986 si avvicinò a soli 596 chilometri da essa, riprendendo per la prima volta nella storia delle straordinarie foto di un nucleo attivo di una cometa (...un anticipo di ciò che Rosetta avrebbe osservato, solo nel 2014, su 67P/Churyumov-Gerasimenko).


Nel remoto punto dove oggi si trova, proiettata sulle stelle di Hydra, Halley si muove silenziosamente, ad una velocità di circa 0,91 chilometri al secondo. Da quella enorme distanza - lo ripetiamo, 5,3 miliardi di chilometri - il Sole splende di magnitudine apparente -19, apparendo circa 250 volte più luminoso della Luna piena; eppure, nonostante il flusso di luce ricevuto e nonostante il fatto che il suo nucleo sia composto da ghiaccio, teoricamente riflettente, la magnitudine stimata della cometa di Halley è +35 (!), valore che la rende ben al di fuori della portata non solo dei telescopi amatoriali ma anche di quelli prettamente professionali!


Nei prossimi decenni, Halley transiterà da Hydra in Canis Minor, raggiungendo la luminosa Procyon (α Canis Minoris) nel 2050; e a quell'epoca dovremo ancora attendere altri 11 anni, quando il 28 luglio 2061 Halley raggiungerà nuovamente il perielio, svelandosi bassa a nord-ovest e al crepuscolo per gli osservatori dell'emisfero settentrionale.

  • Scrivi qui la tua didascalia
    Pulsante
  • Posizione di 12P/Halley tra le stelle di Hydra al 2023-12-09 (crediti dell'immagine: theskylive.com)

    Pulsante
  • 12P/Halley ripresa il 12 Aprile 1986 da Dennis Di Cicco ad Ayers Rock, Australia

    Pulsante
  • Fasi di avvicinamento della sonda robotica Giotto (ESA) al nucleo di 12P/Halley

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    12P/Halley al suo penultimo passaggio, nel 1910

    Pulsante

2023/11/30

Astrofisica


LA VARIABILITÀ DI BETELGEUSE: Betelgeuse (α Orionis) è una tra le meglio studiate stelle di tipo supergigante rossa, principalmente a causa dell'elevata luminosità apparente e del diametro angolare che sottende il suo enorme involucro gassoso da 642 anni-luce (valore ridefinito con dati GAIA-NASA) di distanza dal Sistema Solare.

Come tutte quelle appartenenti a tale categoria, sistemi massicci che hanno perso equilibrio idrostatico, anche Betelgeuse esibisce una variabilità nella sua luminosità apparente indotta da pulsazioni con uno o più armonici (differenti da quelle esibite dalle variabili pulsanti di tipo Mira, che generalmente pulsano secondo una sola modalità armonica).

Nello specifico, la periodicità nei cambiamenti di luminosità (che possono andare da qualche decina ad oltre 2.000 giorni) vengono accompagnati e, a volte, addirittura interrotti da varie irregolarità, con ampiezze anche di diverse magnitudini nel visuale.

Il valore "medio" della luminosità apparente di Betelgeuse è 0,5 magnitudini ma attorno a questo valore la stella oscilla con imprevedibili fluttuazioni che sembrano avvenire in due distinti periodi lunghi, rispettivamente, 150 e 300 giorni.

E non è tutto: osservando la curva di luce di Betelgeuse su scale temporali più ampie, è possibile cogliere un ulteriore ciclo di variazione della sua luminosità apparente, ancor più lungo, essendo compreso tra 2070-2355 giorni ovvero quasi 6 anni.

Betelgeuse è le più grandi stelle conosciute nella Galassia, tanto che nelle misurazioni effettuate dall'interferometro Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), essa appare larga oltre 1.400 volte il nostro Sole: idealmente posta al centro del Sistema Solare, gli strati più esterni dell'atmosfera di Betelgeuse oltrepasserebbero l'orbita di Giove per spingersi verso quella di Saturno! Ricordiamo brevemente che Betelgeuse è letteralmente immersa in una sorta di gusci gassoso asimmetrico, largo oltre 250 volte il suo diametro (!), causato dalla perdita di massa, fenomeno caratteristico di stelle evolute e rarefatte come le supergiganti rosse. Ad ogni modo, durante le pulsazioni (che inducono variabilità nel flusso luminoso a causa della variazione della superficie emissiva della stella), il suo diametro può variare di circa il 60% durante l'intero ciclo di variabilità luminosa: differenza che, giusto per comprenderne l’entità, è notevolmente maggiore del raggio dell'orbita terrestre.

La variabilità di Betelgeuse fu notata per la prima volta dall’astronomo inglese John Herschel nel 1836; nel suo “Outlines of Astronomy”, pubblicato nel 1849, Herschel scrisse "Le variazioni di Alpha Orionis, che furono le più sorprendenti e inequivocabili negli anni 1836-1840, negli anni trascorsi divennero molto meno evidenti". Neanche a farlo apposta, proprio in quell’anno le variazioni di Betelgeuse cominciarono ad aumentare nuovamente in ampiezza e nel dicembre 1852 Herschel pensò che essa fosse "a tutti gli effetti, la stella più grande e più luminosa dell'emisfero settentrionale". Infatti, quando è al massimo, Betelgeuse incrementa la sua luminosità apparente generalmente fino alla magnitudine 0,4, rivaleggiando con la vicina Rigel; nel 1839 e nel 1852, la supergigante rossa venne addirittura descritta “quasi uguale a Capella” (α Aurigae), tra le stelle più luminose della volta celeste. Successivamente, Betelgeuse raggiunse la magnitudine 0,2 nel 1933 e di nuovo nel 1942. E’ probabile che attualmente la stella stia raggiungendo un altro massimo storico, dal momento in cui recentemente è tornata a competere con Rigel (che è di magnitudine apparente 0,12) in termini di luminosità apparente.

Nel grafico qui allegato, redatto con dati AAVSO riferiti alle sole osservazioni visuali (effettuate, cioè, senza l’ausilio di specifici filtri) registrate a cominciare dal 1 gennaio 2023 e fino ad oggi, è possibile notare il picco di luminosità raggiunto nei primi giorni dello scorso maggio, con Betelgeuse attorno alla magnitudine 0 e, in qualche caso, addirittura con magnitudine negativa: per intenderci, con luminosità simile a quella del trio Arcturus (α Bootis), Vega (α Lyrae) e Capella (α Aurigae).

In queste misure, è comunque da tenere conto la difficoltà delle stime indotta dall'avvicinamento del Sole alla zona in cui risiede la stella, sorta di "congiunzione solare" che ha luogo in estate. Tornata visibile prima dell'alba, Betelgeuse sembra quindi seguire un “plateau” che, a ben guardare, sembra però avere una leggera tendenza ad incrementare verso valori prossimi alla magnitudine 0.

Certamente, rendendosi ben visibile in queste serate autunnali ed invernali, l'andamento luminoso di Betelgeuse sarà più facile da tenere d’occhio.

  • Curva di luce di Betelgeuse, nel visuale, dal 2023-01-01 al 2023-11-30 (Cediti dell'immagine: AAVSO)

    Curva di luce di Betelgeuse, nel visuale, dal 2023-01-01 al 2023-11-30 (Cediti dell'immagine: AAVSO)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Betelgeuse fotografata da Paolo Forti (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Posizione in Orion di Betelgeuse (Crediti dell'immagine: Sky&Telescope/IAU)

    Pulsante
  • Titolo diapositiva

    Betelgeuse ripresa da ALMA e messa a comparazione con le orbite dei pianeti del Sistema Solare

    Pulsante

2023 / 10 / 21

A SPASSO SULLA LUNA: GUIDA ALL’OSSERVAZIONE DI MORFOLOGIE E CURIOSITÀ DEL GRANDE SATELLITE

relatore: Ing. Alessandro Albanese (Centro Studi Astronomici Astronomici Trieste)


Abstract: formatasi 4,5 miliardi di anni fa, probabilmente non molto tempo dopo la nascita della Terra, la Luna è di vitale importanza nell'aver reso il nostro pianeta come oggi appare. Il nostro satellite naturale, infatti, agisce sulle maree e sulla stabilità dell'asse di rotazione terrestre, controllando in tal modo la durata del giorno e le maree oceaniche. L’influenza della Luna ha indotto un andamento controllato alle maree, che hanno comportato il mescolamento degli oceani, un corretto flusso delle correnti, e soprattutto l’abbassamento del livello del mare, permettendo di volta in volta l’adattamento delle prime forme di vita sulla terraferma. Ancora oggi, la Luna influenza i cicli biologici di ogni forma di vita presente sul pianeta, regolandone il ciclo riproduttivo e i periodi di caccia.


Alla visione telescopica, la superficie della Luna colpisce per la grande diversità di forme e strutture ivi presenti. Catene di montagne, enormi bacini di impatto, crateri piccoli con picchi centrali e senza picchi, enormi fratture, circhi e domi sono caratteristiche morfologiche che raccontano una storia, lunga almeno quanto quella del nostro pianeta, nella quale gli impatti cosmici hanno svolto un ruolo di primaria importanza, ai quali la Luna deve la sua stessa esistenza.

   

In questa conferenza, l'ing. Alessandro Albanese, esperto di osservazioni e riprese hi-res del nostro satellite naturale ottenute sia attraverso l'ausilio di telescopi che degli orbiter robotici che hanno mappato la superficie selenica, esporrà sia le interessanti caratteristiche delle strutture lunari che curiosità lontane dall'essere note.  Partendo dalle teorie relative all'origine della Luna, verranno presentate immagini globali ad alta risoluzione e mappe della superficie alle quali seguirà un approfondimento su caratteristiche dell'orbita lunare e dei conseguenti fenomeni come eclissi e librazioni lunari viste dalla Terra, morfologia superficiale, paesaggi e terreni, cambiamenti di illuminazione della superficie, formazione ed evoluzione della regolite distribuzione dimensione-frequenza dei crateri.


L'appuntamento, tenuto nell'ambito del ciclo didattico "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", coorganizzato tra Comune di Trieste e Centro Studi Astronomici Antares Trieste, verrà tenuto presso il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste sabato 18 novembre, con inizio alle ore 15.30.


Ingresso libero.

2023 / 10 / 21

GLOBAL METEOR NETWORK - LO STUDIO DELLE METEORE ATTRAVERSO UNO STRUMENTO DI DIMENSIONE PLANETARIA

relatore: Lovro Pavletić (Department of Physics - University of Rijeka (HR), Akademsko Astronomsko Društvo Rijeka, Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

 

Abstract: il Global Meteor Network (GMN) è un'organizzazione mondiale costituita da astronomi professionisti e non-professionisti con l'obiettivo studiare gli sciami già noti di meteore e di scoprirne altri ancora sconosciuti. A tal fine, il cielo notturno e diurno viene costantemente monitorato attraverso speciali videocamere, solitamente installate in ambienti lontani da aree urbane ad elevato tasso di inquinamento luminoso; i filmati registrati vengono poi analizzati, in modo coordinato tra chi partecipa al progetto, per individuare sia il passaggio di meteore molto luminose, chiamate bolidi, sia per individuare nuovi radianti. GMN è un progetto di citizen-scienze a cui tutti gli interessati possono partecipare, contribuendo così non solo ad una maggiore comprensione delle meteore ma anche alla stessa formazione ed evoluzione del nostro Sistema Solare.

 

L'astrofisico Lovro Pavletić, che da lunghi anni approfondisce il suo interesse per le meteore, è membro attivo nel progetto GMN nonché uno dei fondatori; nella conferenza, egli esporrà le modalità di installazione telecamere, registrazione, archiviazione dati e collaborazione con astronomi di tutto il modo, mostrando i risultati finora ottenuti da questo innovativo progetto aperto a tutti gli interessati.

 

L'appuntamento, coorganizzato da Centro Studi Astronomici Antares Trieste e Comune di Trieste nell'ambito del ciclo di incontri "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", è riservato a tutti i curiosi ed appassionati della scienza astronomica e si terrà sabato 21 ottobre, con inizio alle ore 15.30, presso il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste (via dei Tominz, 4).

 

Ingresso gratuito.

2023 / 10 / 02

VIAGGIO VERSO LUNA, PIANETI E STELLE

 

Evento didattico dedicato all'Astronomia nell'ambito della "Coppa d'Autunno - Barcolana 55" ed inserito nella manifestazione internazionale "Observe the Moon Night", promossa a livello mondiale da NASA.


Cornice della serata astronomica, che inizierà alle ore 21, sarà il prestigioso e storico stabilimento balneare triestino "La Lanterna - Pedocin".

Nel corso dell'evento saranno impiegati telescopi, forniti dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, attraverso i quali il pubblico potrà osservare la Luna e i pianeti giganti Giove, Saturno, Urano e Nettuno nonché oggetti del cielo profondo come sistemi stellari multipli, ammassi di stelle, nebulose e galassie. Le immagini catturate dal vivo dai telescopi verranno proiettate su grande schermo, offrendo così ai presenti la possibilità di approcciarsi alle meraviglie celesti.

 

Spiegazioni, approfondimenti e curiosità a cura dello staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.

 

Dove:

Stabilimento balneare "La Lanterna - Pedocin", Molo Fratelli Bandiera, 2 Trieste

 

Per prenotazioni:
info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

 

Ulteriori informazioni:

https://www.barcolana.it/it/calendario-eventi-terra

2023 / 09 / 23

 ...forse non tutti sanno che le ormai divenute note immagini dei buchi neri di M87 e SgrA* non sono le UNICHE oggi a disposizione della comunità astronomica. Ve ne sono, infatti, altre, che hanno fornito un gran numero di informazioni sulle dinamiche che coinvolgono l’ambiente circostante i  supermassicci.


In tale contesto, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste, in collaborazione con il Comune di Trieste e il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, è lieto di invitare appassionati e curiosi della scienza astronomica al seguente, imperdibile evento facente parte del ciclo didattico "Astronomia - alla scoperta dell'Universo":


sabato 23 settembre, ore 15.30

SULL’ORLO DELL’ABISSO: I BUCHI NERI AD OGGI OSSERVATI DA EVENT HORIZON TELESCOPE E STRUMENTI SIMILI

relatore: Prof. Steno Ferluga (astrofisico, Università degli studi di Trieste)


Abstract: Event Horizon Telescope (EHT) è una serie di otto radiotelescopi che lavorano tutti assieme per formare un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, formando così un interferometro a lunghissima base che sviluppa sensibilità e risoluzione tali da ottenere immagini dirette dell'orizzonte degli eventi dei buchi neri, gli oggetti più estremi dell’Universo, previsti dalla relatività generale di Einstein. Nel 2019 il team di EHT ha pubblicato la prima storica immagine di un buco nero e della sua ombra: quello supermassiccio situato al centro della galassia ellittica gigante M87, lontano ben 55 milioni di anni-luce e dalla massa, davvero spaventosa, pari a 6,5 miliardi di volte quella del Sole!


Lo studio mediante i radiotelescopi sopperisce all'osservazione ottica che è resa difficoltosa da nubi di polveri e gas che circondano il centro delle galassie attive nelle quali risiedono i cosiddetti buchi neri supermassicci; quanto accade al materiale in caduta su questi incredibili oggetti, come stelle e gas, innesca getti di inaudita violenza, rilevabili non solo otticamente ma anche in un ampio spettro di frequenze che vanno dalle onde radio ai raggi gamma. I buchi neri supermassicci sono infatti il motore di galassie attive come quelle di Seyfert e i quasar ma possono svolgere un ruolo rilevante nella dinamica dei sistemi galattici anche in molti altri casi, come mostra la recente scoperta della correlazione tra la massa del buco nero centrale e la dispersione di velocità delle stelle nel bulge di numerose galassie a spirale simili alla nostra Via Lattea. Si ritiene che il buco nero e la sua galassia ospitante possano essersi sviluppati assieme, generalmente in un periodo compreso tra 300 e 800 milioni di anni dopo il Big Bang, passando attraverso la fase di quasar e le sue caratteristiche correlate, sebbene i modelli proposti differiscano sul fatto che sia stato il buco nero a innescare la formazione della galassia o viceversa; ma anche una formazione sequenziale dei due oggetti non è esclusa e la stessa natura della materia oscura, ancora sconosciuta, risulta cruciale nei modelli oggetto di studio.


Nella conferenza dal titolo SULL’ORLO DELL’ABISSO: I BUCHI NERI AD OGGI OSSERVATI DA EVENT HORIZON TELESCOPE E STRUMENTI SIMILI, l’astrofisico Prof. Steno Ferluga (Università degli studi di Trieste) esporrà lo status dell’arte relativamente a quanto oggi è dato da sapere attraverso le stupefacenti immagini riprese non solo dal noto EHT, divenuto mainstream, ma anche da altri strumenti astronomici (VLBA, RadioAstron, ecc.) utilizzati per stanare questi mostri cosmici dall’oscuro abisso in cui risiedono; oltre al primo direttamente ripreso, quello di M87, Ferluga presenterà anche altre immagini di buchi neri meno noti ma non per questo meno interessanti, a partire da quello che governa la nostra stessa galassia, SgrA*.


L'Appuntamento per questo evento interamente dedicato ai buchi neri, imperdibile per ogni appassionato di Astronomia e Astrofisica, è SABATO 23 SETTEMBRE presso la Sala Incontri del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste (Via dei Tominz, 4 Trieste), con inizio alle ore 15.30.


Ingresso libero, Vi aspettiamo numerosi!

2023 / 08 / 18 -19

GRANDE NOVITA': RITORNA LO "STAR-PARTY DEL FRIULI VENEZIA GIULIA"


Per Informazioni, vai alla pagina dedicata clickando QUI

2023 / 08 / 13

NOTTE DELLE PERSEIDI 2023


Anche quest’anno, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste ripropone il classico appuntamento astronomico in occasione del massimo di attività dello sciame meteorico delle Perseidi, le note “lacrime di San Lorenzo” che si rendono visibili in questo periodo.


Quando rocce vaganti nello spazio entrano nell'atmosfera terrestre attratte dalla gravità del nostro pianeta, la pressione dinamica esercitata dall'altissima velocità dei meteoroidi nell'atmosfera comprime quest'ultima in modo spaventosamente violento, portandola a surriscaldarsi e, di conseguenza, a surriscaldare gli stessi oggetti che creano tale pressione: il bruciamento dei meteoroidi crea l'effetto meteora, detta popolarmente "stella cadente", ben visibile ad occhio nudo.


I nostri esperti offriranno al pubblico una spiegazione sulla fisica delle meteore e le conseguenze degli impatti cosmici nella storia del nostro pianeta, cui seguirà un'ampia e dettagliata spiegazione delle costellazioni estive. La serata verrà impreziosita da riprese live del cielo profondo e del pianeta Saturno effettuate con i telescopi e proiettate su schermo gigante. E, soprattutto, lo spettacolo di osservare meteore solcare il cielo stellato sarà garantito dall'assenza della Luna! 


La location della serata sarà l'ampia area parcheggio "rose d'inverno", situata lungo la strada Basovizza - San Lorenzo (TS); inizio alle ore 21.

 

Partecipazione libera per questo imperdibile appuntamento astronomico, quindi...accorrete numerosi!


2023 / 06 / 17

Akademsko astronomsko društvo - Rijeka/Associazione Astronomica Universitaria di Fiume e Centro Studi Astronomici Antares Trieste organizzano una serata astronomica congiunta nell'area del Comune di Lanišće in Ćićarija/Cicerìa (HR).


L'evento è destinato principalmente ai partecipanti del corso introduttivo di astrofotografia organizzato quest'anno da Akademsko astronomsko društvo - Rijeka/Associazione Astronomica Universitaria di Fiume e ai partecipanti del corso di introduzione all'astronomia e alla fotografia astronomica organizzato dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste. Tuttavia, astronomi e appassionati del cielo notturno e della natura sono invitati a unirsi a questa osservazione!
 

L'area della Ćićarija/Cicerìa è specifica in quanto è una delle poche oasi di cieli bui della penisola istriana e sicuramente l'area più buia per osservare il cielo stellato tra Rijeka/Fiume e Trieste.
 

Il raduno inizia presso il suddetto prato dalle ore 20, e l'osservazione vera e propria inizia non appena si creano le condizioni per essa e può durare tutta la notte fino all'alba. L'area prativa consente l'accesso diretto alle auto dalla strada principale e lo scarico agevole delle strumentazioni astronomiche. La posizione è approssimativamente a metà strada fra Trieste e Rijeka/Fiume e ci vogliono circa 45' da entrambe le città in auto.


Chi avesse il piacere, potrà unirsi portando la sua attrezzatura astronomica e/o fotografica godere della vista dell'oscuro cielo della Ćićarija/Cicerìa!

 

Per informazioni:
Lovro Pavletic (
AAD - Rijeka, Centro Studi Astronomici Antares Trieste, Coordinamento astronomi non-professionisti Alpe Adria):

info@aad.hr, info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

2023 / 05 / 26

A partire dalle dalle ore 21:30 presso il Molo Audace di Trieste sarà possibile osservare dal vivo gli astri nelle profondità del cielo, grazie a un evento nato dalla collaborazione tra il Centro Studi Astronomici Antares Trieste l'Associazione Mare Nordest Trieste, nella 12a edizione della manifestazione che funge da punto di riferimento per le attività legate al mare, alla subacquea, nonché allo studio e al rispetto dell'ambiente marino.


Questa serata sarà interamente dedicata all’Astronomia, con l'osservazione al telescopio delle meraviglie del Cosmo e con riprese fotografiche di alcuni degli oggetti celesti con cui si orientavano gli antichi navigatori, corredate dalle spiegazioni degli esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste.


Fra gli oggetti celesti che saranno oggetto del nostro sguardo ci saranno: sistemi stellari doppi e multipli, Venere; Marte e la Luna fra i corpi del Sistema Solare, costellazioni, ammassi stellari e lontane galassie fra cui M101 con la supernova 2023ixf da poco scoperta.



Vi aspettiamo!

2023 / 05 / 21

Nuovo appuntamento nell'ambito del ciclo "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste assieme al Comune di Trieste e al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste:


LA RILEVAZIONE DEI RAGGI GAMMA PER LO STUDIO DI FENOMENI VIOLENTI NELL'UNIVERSO CON IL TELESCOPIO MAGIC

relatore: Dott.ssa Marina Manganaro (Department of Physics - University of Rijeka)


Abstract: l'astrofisica delle alte energie riguarda lo studio delle più estreme condizioni ambientali presenti nell'Universo. Dalle stelle più compatte, con raggio di 10 km, ai buchi neri più grandi, con massa pari a un miliardo di volte quella del nostro Sole, l'astrofisica delle alte energie sonda fino all'estremo limite le leggi della fisica. Il plasma astrofisico, sede dei campi magnetici più intensi, è sottoposto alle collisioni più forti e alle esplosioni più violente; la materia è compressa in stati estremamente densi e portata ad altissime temperature; lo spaziotempo è distorto in prossimità dei buchi neri e le particelle subatomiche sono accelerate fino a energie di alcune decine di joule e oltre. Queste condizioni estreme non possono essere riprodotte nei laboratori realizzati sulla Terra; in tali condizioni limite, tali studi vengono effettuati usando strumenti come iltelescopi MAGIC (MAGIC Atmospheric Gamma ray Imaging Cherenkov telescopes), operativi all' osservatorio del Roque de los Muchachos sull' isola canaria di La Palma, da circa 20 anni sono dedicati allo studio dei raggi gamma molto energetici emessi da diverse sorgenti come nuclei galattici attivi, gamma ray bursts, pulsars, novae, cluster di galassie e supernova remnants. I numerosi risultati ottenuti da questo sistema di telescopi hanno permesso di progredire nella conoscenza del nostro Universo e nell'approfondire molti aspetti della astrofisica delle particelle.


In tale quadro, l'astrofisica Dott.ssa Marina Manganaro, da lunghi anni impegnata nello studio dell'astrofisica delle alte energie, riporterà i risultati più importanti ottenuti in tempi recenti da MAGIC, ponendoli anche in un contesto multibanda e dell'Astronomia multi-messaggera.


L'appuntamento, riservato a curiosi ed appassionati della scienza astronomica, si terrà domenica 21 maggio, con inizio alle ore 10.30, presso la Sala Incontri del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste (Via dei Tominz, 4 - Trieste). 


Ingresso gratuito.


PROGRAMMA EVENTI MAGGIO 2023: per dare spazio al già avviato "II CORSO DI INTRODUZIONE ALL'ASTRONOMIA E ALLA FOTOGRAFIA ASTRONOMICA", nel corrente mese di Maggio il numero degli appuntamenti didattici viene ridotto.


Prosegue il ciclo di appuntamenti "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", che vedrà questo mese l'astrofisica Marina Manganaro (Department of Physics - University of Rijeka, MAGIC) relazionare sull'Universo alle alte energie dei raggi gamma.


Grande novità la collaborazione tra il Centro Studi Astronomici Antares Trieste e l'Associazione Mare Nordest nella 12a edizione dell’importante rassegna che funge da punto di riferimento per le attività legate al mare e alla subacquea. La prima serata, tenuta sul Molo Audace, sarà interamente dedicata all’Astronomia e alle meraviglie del Cosmo con osservazioni al telescopio e riprese fotografiche di alcuni oggetti celesti con cui si orientavano gli antichi navigatori, corredate dalle spiegazioni del Centro Studi Astronomici Antares Trieste. Nel secondo appuntamento, tenuto nell'elegante cornice di Piazza Unità d'Italia, all’interno di percorsi di innovazione sociale promossi dalla Fondazione Pietro Pittini, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste assieme a Università degli Studi di Trieste, Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale e Museo Nazionale dell'Antartide costituirà un Polo scientifico atto all'organizzazione di laboratori e attività per il coinvolgimento diretto di bambini nella comprensione di tematiche ambientali.


Argomenti sempre di grande attualità nell'ampio spettro della scienza astronomica, adatti a curiosi, neofiti ed esperti.


Per gli interessati ad iscriversi al Centro Studi Astronomici Antares Trieste, per seguire le sempre numerose attività divulgative ed altro ancora:

info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it


2023 / 04 / 16

Nuovo appuntamento nell'ambito del ciclo "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste assieme al Comune di Trieste e al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste:


SPAZIO (4.0): ULTIMA FRONTIERA - DAL NANO AL GIGA

MISSIONI SCIENTIFICHE SPAZIALI NELL'ERA DEL NEW SPACE

relatore: Dott. Fabrizio Fiore (Direttore INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste)


Abstract: oggi come non mai, lo spazio è un’arena globale di sviluppo e confronto economico, militare e scientifico. L’emergere di nuove tecnologie di miniaturizzazione, di nuovi players privati (SpaceX in testa a una lunga lista) e l’affermarsi di nuove potenze spaziali (Cina, India e molte altre) ha letteralmente aperto una nuova era nella conquista dello spazio: quella che gli addetti ai lavori chiamano Spazio 4.0 o New Space. Questa rappresenta l'evoluzione del settore spaziale verso un'era caratterizzata dall'interazione tra governi, settore privato, società e politica.


Nella conferenza, l'astrofisico e Direttore di INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, Fabrizio Fiore, relazionerà di tutto questo utilizzando come esempi astrofisica spaziale abilitata, da un lato, da Nano-missioni di pochi chilogrammi e qualche centinaia di migliaia di dollari e, dall’altro, da Giga-missioni di molte tonnellate e miliardi di dollari come James Webb Space Telescope i rover marziani, le missioni verso asteroidi e comete come Rosetta e DART/LiciaCube.


L'appuntamento, riservato a curiosi ed appassionati, si terrà domenica 16 marzo, con inizio alle ore 10.30, presso la Sala Incontri del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 


Ingresso gratuito.

2023 / 04 / 15

EVENTO ANNULLATO CAUSA PESSIME PREVISIONI METEO

RIMANDATO A DATA DA DESTINARE


INTERNATIONAL DARK SKY WEEK (IDSW) è un evento annuale tenuto durante il periodo di Luna nuova di Aprile, ideato per sensibilizzare l’attenzione pubblica sul tema dell'inquinamento luminoso che, sempre più, sta togliendo alla vista il più affascinante dei panorami naturali: quello del cielo stellato.


L'inquinamento luminoso, dovuto essenzialmente a sorgenti luminose di origine umana, sta aumentando a livello globale del 9,6% all'anno, minacciando la fauna selvatica (uccelli migratori, tartarughe marine, falene notturne, chirotteri) ed ecosistemi, incidendo negativamente sulla salute umana, sprecando energia, contribuendo al riscaldamento globale e bloccando la vista di stelle, pianeti e galassie


Al fine di incoraggiare le persone in tutto il mondo a spegnere le luci per godersi il cielo notturno, riconnettendosi ai benefici di un cielo buio e pieno di stelle, imparando a ridurre gli impatti negativi dell'inquinamento luminoso su esseri umani, fauna selvatica ed ecosistemi, negli appuntamenti della IDSW tenuti in tutto il mondo viene presentato ai visitatori questo annoso problema, dando la possibilità di comprendere “sul campo” l’effetto della sparizione delle stelle e della Via Lattea da locations vicine ad aree urbane.


In tale ambito e per la propria attività di divulgazione dell’Astronomia e delle altre materie connesse a questa scienza, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell’Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, aderendo al coordinamento nazionale dell’Unione Astrofili Italiani, promuove l’iniziativa “SPEGNIAMO LA LUCE, RIACCENDIAMO IL BUIO: ITINERARIO A TRE TAPPE, DAL PORTO VECCHIO AL CARSO TRIESTINO, PER COMPRENDERE L’INQUINAMENTO LUMINOSO E RISCOPRIRE IL CIELO STELLATO”. 


L’iniziativa, rivolta al pubblico di curiosi ed interessati, consisterà in un mini-tour, guidato dagli esperti dell’Associazione giuliana, strutturato in tre diverse tappe: l’intento, infatti, è quello di portare curiosi ed interessati a sperimentare con i propri occhi il problema dell’inquinamento luminoso.

Partendo dall’area parcheggio antistante il Magazzino 26, in Porto Vecchio, area ad elevato tasso di luci, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste mostrerà le sostanziali differenze nell’osservazione del cielo stellato, percepibili sia ad occhio nudo che attraverso il binocolo e il telescopio: tale strumento verrà utilizzato sugli stessi oggetti del profondo cielo anche nelle due tappe successive, dapprima l’ampia area parcheggio antistante il Santuario di Monte Grisa e, di seguito, l’area parcheggio per l'accesso al monte Lanaro situata alle spalle della frazione di Repen (Comune di Monrupino/Repentabor): situazione, quest'ultima, dalla quale si potrà godere di uno dei panorami celesti tra i migliori in assoluto nella Provincia di Trieste, a causa della quasi totale assenza di luci.


L’appuntamento è fissato per SABATO 15 APRILE 2023 alle ore 21; a seguito dei saluti e di un’esposizione sulla International Dark Sky Week e sull’inquinamento luminoso, al termine del crepuscolo astronomico, che segna l’inizio della notte vera e propria, partiranno le osservazioni astronomiche condotte ad occhio nudo e con il telescopio, strumento che permetterà di mostrare la differenza di aspetto di alcuni oggetti celesti (nebulose, ammassi stellari, galassie) osservati da postazioni diverse con differente grado di inquinamento luminoso.


Partecipazione libera.

Per informazioni: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it, (+39)3401474833

A grande richiesta, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste è lieto di proporre, in collaborazione con il Comune di Trieste, la seconda edizione del


"CORSO DI INTRODUZIONE ALL'ASTRONOMIA E ALLA FOTOGRAFIA ASTRONOMICA"


Dedicato ad appassionati e curiosi del Cosmo, adulti e ragazzi: riparte il corso organizzato dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.


L'obiettivo del corso è quello di fornire un approccio diretto con il cielo stellato, fornendo i mezzi "chiave" per aprire la propria finestra sul Cosmo: la capacità di comprendere come varia l'aspetto del cielo stellato nel tempo, l'orientamento tra le costellazioni, l'uso di binocoli e telescopi per l'osservazione degli oggetti celesti, sviluppare l'abilità di ricercare pianeti, stelle ed oggetti deep-sky nella volta celeste e, infine, le basi fondamentali della fotografia astronomica, partendo dagli strumenti più semplici. In tutto, 6 lezioni teoriche che avranno quali docenti lo staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, a cui si affiancheranno 3 uscite outdoor (confidando nel meteo favorevole) con telescopi e macchine fotografiche, dove verrà messo in pratica quanto appreso nella teoria.


Il corso verrà tenuto presso la sala Bobi Bazlen del Palazzo Gopcevich, in via Rossini, 4 a Trieste, a partire dal 20 aprile 2023.


>modulo di preiscrizione:

https://www.qrfy.com/zgVBonNMrP


> per informazioni sul corso e sulle nostre attività:

mail: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it


tel: (+39)3292787572 / (+39)3401474833

PROGRAMMA EVENTI APRILE 2023: per dare spazio al II CORSO DI INTRODUZIONE ALL'ASTRONOMIA E ALLA FOTOGRAFIA ASTRONOMICA, in partenza il 20/4 p.v., il numero degli appuntamenti didattici viene ridotto.

Giunge al terzo appuntamento, avendo riscosso grande successo in termini di presenze ed interesse, la relazione sulla Luna da parte dell'esperto Alessandro Albanese (Centro Studi Astronomici Antares Trieste), con descrizione approfondite delle caratteristiche della superficie lunare e dei suoi segreti accompagnate da stupende immagini ad alta risoluzione.

Il mese viene chiuso dalla relazione del Dott. Fabrizio Fiore, Direttore INAF-Osservatorio  Astronomico di Trieste, che relazionerà sullo status dell'arte inerente i più violenti fenomeni osservati dell'Universo e delle straordinarie emissioni energetiche rilevate.

Eventi con argomenti sempre di grande attualità nell'ampio spettro della scienza astronomica, adatti a curiosi, neofiti ed esperti.


Per gli interessati ad iscriversi al Centro Studi Astronomici Antares Trieste, per seguire le sempre numerose attività divulgative ed altro ancora: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it


2023 / 03 / 26

Secondo appuntamento annuale nell'ambito del ciclo "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste assieme al Comune di Trieste e al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste:


MECCANICA QUANTISTICA: UNA SFIDA AL SENSO COMUNE

relatore: Prof. Angelo Bassi (Dipartimento di Fisica - Università degli Studi di Trieste)


Abstract: la Meccanica Quantistica descrive la materia in termini di onde. Le onde quantistiche, come tutte le onde, possono diffondere nello spazio e dare luogo a fenomeni di sovrapposizione e interferenza. Poi però, quando vengono osservate, le onde scompaiono e la materia appare solida e compatta come la conosciamo comunemente. Ancora più misteriosamente, le onde quantistiche manifestano correlazioni a distanza che sfidano il senso comune: sono le correlazioni legate al fenomeno dell’entanglement, che non hanno un corrispettivo in fisica classica. Nella conferenza "MECCANICA QUANTISTICA: UNA SFIDA AL SENSO COMUNE", il Prof. Angelo Bassi (Dipartimento di Fisica - Università degli Studi di Trieste) presenterà questi concetti spiegando cosa implicano circa la nostra comprensione del mondo fisico.


Angelo Bassi, docente di fisica teorica, modelli e metodi matematici all'Università di Trieste, è uno dei maggiori esperti sulla meccanica quantistica, ai fondamenti della quale dedica le proprie ricerche. Oltre ad essere autore di 150 pubblicazioni su riviste internazionali nonché relatore ad oltre 70 convegni internazionali ed organizzatore di decine di altri, è vincitore e titolare di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali.


L'appuntamento, riservato a curiosi ed appassionati, si terrà domenica 26 marzo, con inizio alle ore 10.30, presso la Sala Incontri del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 


Ingresso gratuito.


2023 / 03 / 20

ALLA SCOPERTA DELLA LUNA: INDAGINI E DESCRIZIONI SUL NOSTRO (PIU' GRANDE) SATELLITE NATURALE - 2a parte

relatore: Alessandro Albanese (Centro Studi Astronomici Astronomici Trieste)


Abstract: alla visione telescopica, la superficie della Luna colpisce per la grande diversità di forme e strutture ivi presenti. Catene di montagne, enormi bacini di impatto, crateri piccoli con picchi centrali e senza picchi, enormi fratture, circhi e domi sono caratteristiche morfologiche che raccontano una storia, lunga almeno quanto quella del nostro pianeta, nella quale gli impatti cosmici hanno svolto un ruolo di primaria importanza, ai quali la Luna deve la sua stessa esistenza.

   

In questa conferenza, parte di una serie dedicata alla Luna, l'ing. Alessandro Albanese, esperto di osservazioni e riprese hi-res del nostro satellite naturale ottenute sia attraverso l'ausilio di telescopi che degli orbiter robotici che hanno mappato la superficie selenica, espone le interessanti caratteristiche delle strutture lunari assieme a molte curiosità e segreti.


L'appuntamento, tenuto in collaborazione con il Club Alpinistico Triestino, si terrà presso la sede di via Raffaele Abro, 5/A (ingresso lato giardino)

2023 / 03 / 13

INTRODUZIONE ALL'ELABORAZIONE DI IMMAGINI DIGITALI ATTRAVERSO IL SOFTWARE PIXINSIGHT - 2a parte

relatore: Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste; appuntamento riservato ai soli soci


Abstract: quello della fotografia astronomica è un mondo in continua evoluzione: nell'era del digitale il progredire delle tecniche di ripresa ed elaborazione consente a chiunque voglia dilettarsi, o essere partecipe nella ricerca astronomica, di ottenere risultati di considerevole importanza. Il mercato oggi propone sia montature che stanno divenendo sempre più alla portata di tutti che ottiche di ottima fattura e sensori e filtri sempre più efficienti, consentendo di ottenere ottimi risultati sia per riprese a largo campo che a lunga focale. La post-produzione però è ancora un tabù per molti, dove l'aumento di potenzialità nella resa del prodotto finale è proporzionale alle sempre più numerose funzioni disponibili che danno non poca difficoltà a chi si avvicina all'astrofotografia.


Per mostrare le grandi potenzialità del noto software Pixinsight, largamente usato dagli astrofotografi per l'acquisizione delle immagini astronomiche, l'esperto fotografo Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) relazionerà in diretta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste Lunedì 13 Marzo 2023 a partire dalle ore 21.


Appuntamento assolutamente da non perdere per gli appassionati di fotografia

 astronomica!


2023 / 03 / 06

Nuovo appuntamento tenuto in collaborazione con il Club Alpinistico Triestino, presso la sede di via Raffaele Abro, 5/A (ingresso lato giardino):


ASTROLIGHTS: ALLA SCOPERTA DELLE STELLE PIU' LUMINOSE DEL CIELO NOTTURNO PER COMPRENDERE IL COSMO - 1a parte

relatore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Astronomici Trieste)


Abstract: lo studio delle stelle perpetra da migliaia di anni. Per molte culture diffuse sul globo, questi punti di differente luminosità stagliati sulla volta celeste sono stati intesi quali metafore di costanza, a differenza di tutto il resto che si muove e cambia. L’astronomia ha dimostrato come anche le stelle, in realtà, cambiano, e su scale temporali diverse, che vanno da qualche ora a periodi molto più lunghi rispetto alla stessa storia umana. Globi di plasma incandescente, le stelle emettono energia, sotto forma di luce e calore; nascono, evolvono e muoiono ma hanno il potere di influenza la chimica e la struttura dell’ambiente loro circostante e, su scala maggiore, anche le abbondanze chimiche dei sistemi galattici in cui sono ospitate. I problemi classici dell'astrofisica quali la struttura e l'evoluzione delle stelle, sono stati affrontati acquisendo le proprietà astrometriche e spettroscopiche delle stelle nonostante la loro enorme distanza dal Sistema Solare, che sfugge a qualunque tentativo di immaginazione umana. La nostra conoscenza sull’affascinante ed intricato Universo è partita proprio dallo studio degli oggetti che più di ogni altro lo rappresentano: le stelle più luminose nella volta celeste, quelle visibili ad occhio nudo.


Nel corso di questa trattazione, Stefano Schirinzi, Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, esporrà le storie e le affascinanti caratteristiche fisiche di una corposa selezione di tali stelle. Appuntamento riservato ai soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste e Club Alpinistico Triestino.


Conferenza riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste e Club Alpinistico Triestino

PROGRAMMA EVENTI DIDATTICI MARZO 2023: continuano i sempre numerosi appuntamenti che spaziano ad ampio spettro sulle mille sfaccettature dell'Universo

La rassegna parte con il nuovo ciclo "Astrolights: alla scoperta delle stelle più luminose del cielo notturni per comprendere il Cosmo", nella quale Stefano Schirinzi (Presidente Centro Studi Astronomici Antares Trieste) esporrà peculiarità, misteri e fisiche di alcune salienti stelle visibili ad occhio nudo.

Il secondo appuntamento vedrà nuovamente l'esperto fotografo Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) approfondire le tecniche di elaborazione di immagini astronomiche attraverso il noto software Pixinsight.

Nel terzo appuntamento, Alessandro Albanese (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) continua la descrizione approfondita delle caratteristiche della superficie lunare.

Chiude il mese uno sguardo sull'infinitamente piccolo attraverso la meccanica quantistica e le sue bizzarre conseguenze con la graditissima relazione del Prof. Angelo Bassi (Dipartimento di Fisica - Università degli Studi di Trieste).

Eventi con argomenti sempre di grande attualità nell'ampio spettro della scienza astronomica, adatti a curiosi, neofiti ed esperti.


Info iscrizioni: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

2023 / 02 / 26

Riparte il ciclo di appuntamenti didattici "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste assieme al Comune di Trieste e al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste:


Domenica 26 Febbraio 2023, ore 10

LUCI E OMBRE SULLA MATERIA OSCURA

relatore: Paolo Salucci (S.I.S.S.A. Trieste)


Abstract: anche se la curiosità e l’intelletto umano spingono sempre più la scienza ad avanzare con deduzioni e nuove scoperte che si avvalgono dell’uso di tecnologie sempre più avanzate, la nostra conoscenza dell’Universo è ben lontana dall’essere completa. Ad ogni scala, da quella caratteristica delle galassie nane e fino a quella che ingloba tutto l'Universo, emerge un fenomeno misterioso ancora non spiegato dai Cosmologi, Fisici ed Astrofisici. Su queste scale, infatti, si è scoperto che, in una quantità da 7 a 70.000 volte maggiore di quella  della materia ordinaria, composta da atomi, è presente una componente formata da particelle elementari, mai rivelate in esperimenti di laboratorio, la cui natura rimane ancora sconosciuta. Queste particelle sono soggette alla forza di gravità, ma non emettono radiazione, ponendosi così al di fuori del Modello Standard delle particelle elementari. A complicare il quadro teorico-osservativo, queste particelle sembrano interagire con protoni, neutroni, elettroni e fotoni attraverso una nuova legge della fisica e/o nuovi processi fisici. Di estrema importanza il fatto che la natura di questa particella oscura risulta ancora più complessa di tutte quelle proposte finora,  corrispondenti alle più immediate possibilità oltre il modello standard.


Nella conferenza dal titolo “LUCI E OMBRE SULLA MATERIA OSCURA” - evento inserito nel ciclo “Astronomia - alla scoperta dell’Universo”, coorganizzato da Comune di Trieste e Centro Studi Astronomici Antares Trieste - il cosmologo Paolo Salucci (S.I.S.S.A. Trieste) esporrà quanto oggi noto sulla materia oscura, sulla cui natura sappiamo poco o nulla, per non contare quanto le implicazioni di questa allontanerebbero la concezione dell’Universo oggi acquisita.


Appuntamento presso l'elegante Sala Incontri del Civico Museo di Storia Naturale di Trieste (via dei Tominz, 4), domenica 26 Febbraio con inizio alle ore 10.

Ingresso gratuito


2023 / 02 / 20

Nuovo appuntamento tenuto in collaborazione con il Club Alpinistico Triestino, presso la sede di via Raffaele Abro, 5/A (ingresso lato giardino):


ALLA SCOPERTA DELLA LUNA: INDAGINI E DESCRIZIONI SUL NOSTRO (PIU' GRANDE) SATELLITE NATURALE - 1a parte

relatore: Alessandro Albanese (Centro Studi Astronomici Astronomici Trieste)


Abstract: alla visione telescopica, la superficie della Luna colpisce per la grande diversità di forme e strutture ivi presenti. Catene di montagne, enormi bacini di impatto, crateri piccoli con picchi centrali e senza picchi, enormi fratture, circhi e domi sono caratteristiche morfologiche che raccontano una storia, lunga almeno quanto quella del nostro pianeta, nella quale gli impatti cosmici hanno svolto un ruolo di primaria importanza, ai quali la Luna deve la sua stessa esistenza.     

 

In questa conferenza, prima di una serie dedicata alla Luna, l'ing. Alessandro Albanese, esperto di osservazioni e riprese hi-res del nostro satellite naturale ottenute sia attraverso l'ausilio di telescopi che degli orbiter robotici che hanno mappato la superficie selenica, esponendo le interessanti caratteristiche delle strutture lunari assieme a molte curiosità e segreti.

2023 / 02 / 13

POLVERI CIRCUMSTELLARI E VARIABILI PULSANTI DI TIPO MIRA

Relatore: Lovro Pavletić (Centro Studi Astronomici Antares Trieste, Akademsko Astronomsko Društvo Rijeka)


Abstract: la polvere circumstellare è una componente importante del mezzo circumstellare che domina lo spettro infrarosso. Determinarne le proprietà è essenziale per comprendere l'evoluzione stellare e l'interazione dell'ambiente stellare con la sua atmosfera. Le stelle binarie simbiotiche con una componente Mira fredda sono caratterizzate dalla presenza di una notevole quantità di polvere e dalla comparsa di intervalli di oscuramento nel vicino IR. L'astrofisico Lovro Pavletic relazionerà sui metodi utilizzati per determinare il periodi di pulsazione e di variazione fotometrica di alcune di queste particolari stelle variabili situate in sistemi binari nei quali sono presenti stelle compatte come le nane bianche.


Appuntamento sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, Lunedì 13 febbraio 2023 con inizio alle ore 21,


N.B.: conferenza riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste


2023 / 02 / 06

Nuovo appuntamento tenuto in collaborazione con il Club Alpinistico Triestino, presso la sede di via Raffaele Abro, 5/A (ingresso lato giardino):


VISITATORI DALLO SPAZIO PROFONDO: LE COMETE E I LORO MISTERI

relatore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Astronomici Trieste, Akademsko Astronomsko Društvo  Rijeka)


Abstract: come spesso accade, anche il recente passaggio ravvicinato della cometa C/2022 E3 (ZTF) ha portato i media a rendere popolare questi corpi minori del Sistema Solare. Temute in antichità per la loro veloce apparizione nei cieli, la comunità astronomica ritiene che le comete rappresentino i residui rimasti dalla condensazione della nebulosa da cui si formò il Sistema Solare. La ricerca condotta a distanza con le osservazioni telescopiche e spettroscopiche prima e, in seguito, con sonde robotiche messe non solo in orbita attorno ai loro nuclei ma addirittura fatte atterrare al di sopra, hanno rilevato una natura molto più complessa di ciò che, fino a non molto tempo fa, era ritenuto non più di una "palla di neve sporca". Ancora oggi, l'apparizione di "grandi comete" e di comete più modeste suscita sempre emozione e grande interesse nella comunità astronomica.

 

In questa conferenza dedicata questi piccoli ma importanti "cugini", il Presidente Centro Studi Astronomici Antares Trieste Stefano Schirinzi presenterà non solo le recenti immagini della cometa C/2022 E3 (ZTF), nota come "cometa di Neanderthal", ma anche quelle di altre comete che si sono rese importanti per essere state oggetto di studi, anche "in loco", come la 67P/Churyumov-Gerasimenko, visitata dalla sonda robotica Rosetta e dal lander Philae, le cui analisi e straordinarie immagini riprese hanno dato nuova faccia alle interessanti caratteristiche delle comete tra le quali la presenza di composti organici.

PROGRAMMA EVENTI FEBBRAIO 2023: ecco il nuovo programma degli appuntamenti didattici del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste per questo nuovo mese di Febbraio.

Continua la proficua collaborazione con il Club Alpinistico Triestino e ripartono gli appuntamenti aperti al pubblico tenuti al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, nella nuova collocazione della domenica mattina.

Eventi con argomenti sempre di grande attualità nell'ampio spettro della scienza astronomica, adatti a curiosi, neofiti ed esperti.

2023 / 01 / 23

ESOPIANETI: LA RICERCA DI NUOVI MONDI AL DI FUORI DEL SISTEMA SOLARE

relatore: Marco Margini (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: il campo di ricerca degli esopianeti è nato all'inizio degli anni '90, quindi esiste da soli 30 anni. In questo breve lasso di tempo sono stati fatti progressi tecnologici incredibili e lo dimostra il fatto che il numero di esopianeti confermati continua a crescere esponenzialmente fin dal primo giorno. Esiste una grande varietà fra gli esopianeti: abbiamo imparato a conoscere corpi che nel nostro Sistema Solare mancano, come giganti gassosi vicinissimi alla propria stella madre, o pianeti rocciosi grandi svariate volte la Terra. Sono stati trovati pianeti con atmosfera ed altri senza, alcuni con composizioni chimiche simili a quella terrestre ed altri ancora talmente strani la cui natura sarebbe sfuggita ad ad ogni immaginazione: l'unico limite, appunto, è la fantasia.


In questa seconda conferenza dedicata ai pianeti extra-solari, l'astrofisico Marco Margini (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) approfondirà la complessità di questo campo di ricerca usando un linguaggio adatto a tutti, esponendo i metodi usati al giorno d'oggi per scovare gli esopianeti: alcuni semplici, altri più ingegnosi. Nella presentazione, verrà esposta una carrellata di sistemi planetari fra i più interessanti e particolari tra quelli ad oggi scoperti, tra cui Trappist-1 e Proxima Centauri b.


La conferenza è riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste Club Alpinistico Triestino

2023 / 01 / 16

INTRODUZIONE AL SOFTWARE PIXINSIGHT - PARTE 1: TUTORIAL BASE

Relatore: Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: quello della fotografia astronomica è un mondo in continua evoluzione: nell'era del digitale il progredire delle tecniche di ripresa ed elaborazione consente a chiunque voglia dilettarsi, o essere partecipe nella ricerca astronomica, di ottenere risultati di considerevole importanza. Il mercato oggi propone sia montature che stanno divenendo sempre più alla portata di tutti che ottiche di ottima fattura e sensori e filtri sempre più efficienti, consentendo di ottenere ottimi risultati sia per riprese a largo campo che a lunga focale. La post-produzione però è ancora un tabù per molti, dove l'aumento di potenzialità nella resa del prodotto finale è proporzionale alle sempre più numerose funzioni disponibili che danno non poca difficoltà a chi si avvicina all'astrofotografia.


Per mostrare le grandi potenzialità del noto software Pixinsight, largamente usato dagli astrofotografi per l'acquisizione delle immagini astronomiche, l'esperto fotografo Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) relazionerà in diretta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste Lunedì 16 gennaio 2023 a partire dalle ore 21.


Appuntamento assolutamente da non perdere per gli appassionati di fotografia astronomica!


N.B.: conferenza riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste

2023 / 01 / 09

LA NUOVA VISIONE DEL COSMO NELL’INFRAROSSO: VIAGGIO TRA LE STRAORDINARIE IMMAGINI DI JAMES WEBB SPACE TELESCOPE

relatore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


sede Club Alpinistico Triestino (via Raffaele Abro, 5/A, lato giardino)


Abstract: il James Webb Space Telescope (NASA/CSA/ESA) è un grande telescopio dallo specchio di 6,5 metri che osserva il Cosmo nel vicino e medio infrarosso. Posto nel secondo punto lagrangiano, in equilibrio gravitazionale tra la Terra e il Sole, JWST è impiegato per lo studio di segnali estremamente deboli provenienti da ogni epoca dell’Universo conosciuto: dai primi bagliori luminosi dopo il Big Bang alla formazione di sistemi solari in grado di sostenere la vita su esopianeti, all'evoluzione del nostro stesso Sistema Solare. Diverse tecnologie innovative sono state sviluppate per questo telescopio spaziale: tra queste, uno specchio primario composto da 18 segmenti separati che si aprono e si adattano alla forma dopo il lancio, un parasole a cinque strati delle dimensioni di un campo da tennis capace di attenuare di un milione di volte il calore solare nonché uno strumento (NIRSpec) che dispone di microotturatori programmabili atti a consentire l'osservazione simultanea di 100 diversi oggetti.

Nella presentazione tenuta da Stefano Schirinzi, Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, verranno esposte le meravigliose immagini di nebulose, galassie, sistemi stellari in formazione, esopianeti ad oggi riprese dal telescopio spaziale.


La conferenza è riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste Club Alpinistico Triestino

GRANDE NOVITA': con l’inizio del 2023, la proficua collaborazione con il Club Alpinistico Triestino porta il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell’Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste ad un grande traguardo: parte delle numerose attività didattiche promosse dall’Associazione saranno ospitate nella prestigiosa sede del Club Alpinistico Triestino (sita in via Raffaele Abro, 5/A, lato giardino, a Trieste), che ringraziamo di cuore per l'ospitalità. La collaborazione fa la forza!


A lato, la locandina degli appuntamenti relativi al mese di Gennaio, riservati ai soli Soci delle due Associazioni.


Che aspettate? Iscrivetevi! ✨👍


Per informazioni:

info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

2022 / 12 / 21

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in co-organizzazione con il Comune di Trieste e il Civico Museo Museo di Storia Naturale di Trieste, per il ciclo di incontri didattici "Astronomia - Alla scoperta dell'Universo" presenta:


ESOPIANETI: LA RICERCA DI NUOVI MONDI AL DI FUORI DEL SISTEMA SOLARE

relatore: Marco Margini (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

Mercoledì 21 Dicembre 2022, ore 17

Civico Museo di Storia Naturale di Trieste


Abstract: il campo di ricerca degli esopianeti è nato all'inizio degli anni '90, quindi esiste da soli 30 anni. In questo breve lasso di tempo sono stati fatti progressi tecnologici incredibili e lo dimostra il fatto che il numero di esopianeti confermati continua a crescere esponenzialmente fin dal primo giorno. Esiste una grande varietà fra gli esopianeti: abbiamo imparato a conoscere corpi che nel nostro Sistema Solare mancano, come giganti gassosi vicinissimi alla propria stella madre, o pianeti rocciosi grandi svariate volte la Terra. Sono stati trovati pianeti con atmosfera ed altri senza, alcuni con composizioni chimiche simili a quella terrestre ed altri ancora talmente strani la cui natura sarebbe sfuggita ad ad ogni immaginazione: l'unico limite, appunto, è la fantasia.


Nella conferenza dal titolo "ESOPIANETI: LA RICERCA DI NUOVI MONDI AL DI FUORI DEL SISTEMA SOLARE", l'astrofisico Marco Margini (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) esporrà la complessità di questo campo di ricerca usando un linguaggio adatto a tutti - non sono richieste conoscenze di astrofisica, fisica o matematica per ascoltare e comprendere - esponendo TUTTI i metodi usati al giorno d'oggi per scovare gli esopianeti: alcuni semplici, altri più ingegnosi. Nella presentazione, verrà esposta una carrellata di sistemi planetari fra i più interessanti e particolari tra quelli ad oggi scoperti, tra cui Trappist-1 e Proxima Centauri b.


Ingresso libero, Vi aspettiamo numerosi!

2022 / 12 / 05

LO STUDIO DELLE METEORE ATTRAVERSO UNO STRUMENTO DI DIMENSIONE PLANETARIA: IL GLOBAL METEOR NETWORK


relatore: Lovro Pavletić (Akademsko Astronomsko Društvo Rijeka)


Abstract: il Global Meteor Network (GMN) è un'organizzazione mondiale costituita da astronomi professionisti e non-professionisti con l'obiettivo è quello osservare il cielo notturno per studiare gli sciami di meteore. A tal fine, vengono utilizzate speciali videocamere, installate in ambienti lontani da aree urbane, le quali registrano il cielo notturno durante l'intera notte astronomica; i filmati vengono poi analizzati, in modo coordinato tra chi partecipa al progetto, per individuare il passaggio di meteore molto luminose o, addirittura, la presenza di sciami non ancora noti. Il GMN è un progetto di citizen-scienze a cui tutti gli interessati possono partecipare, contribuendo in tal modo non solo ad una maggiore comprensione delle meteore ma anche relativamente alla formazione e all'evoluzione del nostro Sistema Solare.


L'astrofisico Lovro Pavletic, che da lungi anni approfondisce il suo interesse per le meteore, è attivo nel progetto GMN; nella conferenza, egli esporrà le modalità di installazione telecamere, registrazione, archiviazione dati e collaborazione con astronomi di tutto il modo, mostrando i risultati finora ottenuti da questo innovativo progetto aperto a tutti gli interessati.


N.B.: conferenza riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste.


Ecco il nuovo, ricco programma degli appuntamenti didattici del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste per il mese di Dicembre.


I due appuntamenti tenuti su piattaforma Skype sono un’esclusiva dei soci CSAAT; nel primo, l’astrofisico Lovro Pavletić relazionerà sul sistema di acquisizione Global Meteor Network, che permette di ricavare interessanti dati su vecchi e nuovi sciami di meteore attraverso la collaborazione con osservatori presenti su tutto il globo; nel secondo appuntamento, riservato alla Fotografia Astronomica, l’ingegner Aleš Ferluga terrà una relazione sul noto software Pixinsight, forse il più utilizzato dagli astrofotografi per le numerose funzioni che permettono di ottenere risultati notevoli; nell’occasione, verrà presentata una prima introduzione sulle potenzialità.

L’appuntamento pubblico, tenuto presso il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, vedrà l’astrofisico Marco Margini presentare un quadro globale sui pianeti extrasolari, argomento di estrema attualità nella ricerca astronomica, spaziando dai sistemi di rilevamento alle tecniche utilizzate per determinarne struttura e composizione delle loro atmosfere.


Infine, vi sarà il classico appuntamento della pizza natalizia tra i soci.


Se l'Astronomia Vi piace ed è Vostro desiderio approfondirla, saremo ben lieti di ricevere le Vs iscrizioni ed accoglierVi come nuovi soci per seguire le sempre numerose attività - didattiche e pratiche - della nostra Associazione.


Per informazioni su iscrizioni:

info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it


Vi aspettiamo numerosi! ✨

2022 / 11 / 30

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in co-organizzazione con il Comune di Trieste e il Civico Museo Museo di Storia Naturale di Trieste, per il ciclo di incontri didattici "Astronomia - Alla scoperta dell'Universo" presenta:


SPETTROSCOPIA AMATORIALE: STUDI E SEGRETI SVELATI SULLA NOVA RICORRENTE RS OPHIUCHI

relatore: Paolo Corelli (Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia)

Mercoledì 30 Novembre 2022, ore 17

Civico Museo di Storia Naturale di Trieste


Abstract: lo studio delle stelle variabili cataclismatiche – leggasi novae – è, da lungo tempo, una fruttuosa area di cooperazione tra astronomi non-professionisti e professionisti. Questi affascinanti sistemi binari costituiscono un assiduo campo di ricerca da parte dei dilettanti, che possono contribuire ad aumentare le conoscenze sulle dinamiche che portano ciclicamente tali sistemi a divenire visibili anche in ambienti extragalattici grazie a osservazioni fotometriche e spettroscopiche che possono risultare scientificamente utili. Nell’agosto del 2021 una delle più enigmatiche tra le novae ricorrenti, RS Ophiuchi, è tornata ad “accendersi” aumentando la propria luminosità di oltre 300 volte rispetto al suo stato quiescente, divenendo visibile ad occhio nudo tra le stelle di Ophiucus. Nell’occasione, Paolo Corelli (Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia), astronomo non-professionista che da lunghi anni dedica i suoi studi alle stelle variabili di tipo cataclismico, ha eseguito delle osservazioni attraverso uno spettroscopio che hanno messo in evidenza la presenza di linee di emissione di alcuni elementi.


Al fine di esporre le potenzialità che l’astronomia amatoriale può apportare alla studio delle dinamiche che coinvolgono alcuni corpi celesti di particolare interesse, come nel caso delle novae, Paolo Corelli presenterà il proprio lavoro nella conferenza dal titolo “SPETTROSCOPIA AMATORIALE: STUDI E SEGRETI SVELATI SULLA NOVA RICORRENTE RS OPHIUCHI”, che si terrà presso il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste.


Ingresso libero, Vi aspettiamo numerosi!

2022 / 11 / 28

"SECONDA STELLA A DESTRA...": LETTURA E INTERPRETAZIONE DELLE MAPPE CELESTI


relatore: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: utili ai neofiti per i loro primi approcci al cielo ma anche ad esperti e professionisti per reperire target oggetto di riprese fotografiche e studi, le mappe celesti costituiscono uno strumento preziosissimo che, alla pari di una mappa stradale, permettono di orientarsi tra le stelle. Al giorno d'oggi, l'utilizzo di veloci sistemi di puntamento GoTo ha reso le mappe celesti sempre meno utilizzate; tuttavia, a pochi sono note le grandi potenzialità offerte dalle mappe, sia da quelle cartacee che da quelle digitali.


Partendo dal presentare un quadro storico sulla produzione e sviluppo delle mappe celesti, Stefano Schirinzi, Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Trieste nonché relatore della conferenza dal titolo "SECONDA STELLA A DESTRA...": LETTURA E INTERPRETAZIONE DELLE MAPPE CELESTI, presenterà degli esempi pratici di utilizzo delle mappe, esponendone tipologie, diversità e applicazioni.


N.B.: la conferenza, che sarà tenuta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste con inizio alle ore 21, è riservata ai soli soci.

2022 / 11 / 21

PRINCIPI DI OTTICA APPLICATI ALLA STRUMENTAZIONE ASTRONOMICA - 1 parte


relatore: Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: quello della fotografia astronomica è un mondo in continua evoluzione: nell'era del digitale il progredire delle tecniche di ripresa ed elaborazione consente a chiunque voglia dilettarsi, o essere partecipe nella ricerca astronomica, di ottenere risultati di considerevole importanza. Il mercato oggi propone sia montature che stanno divenendo sempre più alla portata di tutti che ottiche di ottima fattura e sensori e filtri sempre più efficienti, consentendo di ottenere ottimi risultati sia per riprese a largo campo che a lunga focale ma la post-produzione è ancora un tabù per molti, dove l'aumento di potenzialità nella resa del prodotto finale è proporzionale alle sempre più numerose funzioni disponibili che danno non poca difficoltà a chi si avvicina all'astrofotografia. Per mostrare le grandi potenzialità del noto software Astro Photograhy Tool, largamente usato dagli astrofotografi per l'acquisizione delle immagini astronomiche, l'esperto fotografo Aleš Ferluga (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) relazionerà nella conferenza dal titolo "INTRODUZIONE AL SOFTWARE ASTRO PHOTOGRAPHY TOOL PARTE 1 USO DELLE FUNZIONI BASE PER LA RIPRESA DI IMMAGINI", con diretta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste.


N.B.: la conferenza, che sarà tenuta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste con inizio alle ore 21, è riservata ai soli soci.

2022 / 11 / 17

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste, in co-organizzazione con Antico Caffè San Marco, è lieto di invitare appassionati e curiosi della scienza astronomica alla conferenza pubblica:


L’UNIVERSO VIOLENTO: I LAMPI DEI RAGGI GAMMA

relatore: Prof. Francesco Longo (Dipartimento di Fisica - Università degli Studi di Trieste / Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

Giovedì 17 Novembre 2002, ore 16.45 presso “Antico Caffè San Marco” (Via Cesare Battisti,18 Trieste)


Abstract: tra i fenomeni osservati nell’Universo, i lampi di raggi gamma (GRB) figurano certamente tra i più violenti in termini di rilascio energetico. I dati raccolti da telescopi spaziali dedicati allo studio dei raggi gamma mostrano come in tali eventi, frequenti in tutto l’Universo e la cui durata varia da pochi millisecondi fino a qualche ora, venga rilasciata un’energia pari a 10.000 volte quella emessa dal Sole nell'intero arco della sua intera esistenza o all'energia rilasciata dall’esplosione di 10.000 supernovae! Per i lampi gamma di breve durata, i modelli mostrano come questi vengano prodotti dalla fusione di stelle di neutroni o di una stella di neutroni con un buco nero; per quelli di più lunga durata sarebbero invece coinvolte stelle molto massicce nell’atto del collasso subentrante alla fine della loro evoluzione: le dinamiche di interazione tra i buchi neri così formati e il gas precedentemente espulso dalla stella morente sarebbero alla fonte dei luminosi bagliori osservati anche a distanze cosmologiche. Sullo status dell’arte dei GRB descritto dai modelli accettati, sulle tecniche di osservazione degli stessi e sulle connessioni tra i GRB ed altri fenomeni osservati nel campo dell’astrofisica delle alte energie relazionerà il Prof. Francesco Longo nella conferenza “L’UNIVERSO VIOLENTO: I LAMPI DEI RAGGI GAMMA”.


Il relatore: Francesco Longo è professore associato presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste ed incaricato di ricerca presso la sezione di Trieste dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. È titolare del corso di Astrofisica Nucleare e Subnucleare per la Laurea Magistrale in Fisica e del corso di Elettromagnetismo per la Laurea Triennale in Fisica. Laureatosi in Fisica a Trieste con una tesi sui gamma-ray bursts e le onde gravitazionali, ha svolto poi la tesi di dottorato all’Università di Ferrara studiando la possibilità di usare i lampi di raggi gamma per lo studio della gravità quantistica. Attualmente è coordinatore del gruppo di studi sui fenomeni transienti per l’esperimento MAGIC per lo studio dell’Astrofisica gamma delle altissime energie e del gruppo di studio sui gamma-ray bursts per l’esperimento Fermi Large Area Telescope


Ingresso libero; Vi aspettiamo numerosi!

Ecco il nuovo, ricco programma degli appuntamenti didattici del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste per il mese di Novembre.


Tra i vari interessanti appuntamenti, abbiamo il grande onore di avere tra i relatori, l'amico Prof. Francesco Longo, docente di Fisica sperimentale Università di Trieste e ricercatore INFN Sezione di Trieste, il quale terrà un'interessante conferenza pubblica sull'astrofisica delle alte energie presso il prestigioso "Antico Caffè San Marco"; a fine mese, invece, l'amico Dott. Paolo Corelli, dell'Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia, terrà una relazione presso il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste sulle possibilità di ricerca amatoriale nel campo delle stelle variabili, in particolare delle novae ricorrenti.


Oltre agli appuntamenti pubblici, vi sono poi quelli riservati ai soli soci; se l'Astronomia Vi piace ed è Vostro desiderio approfondirla, saremo ben lieti di ricevere le Vs iscrizioni ed accogliermi come nuovi soci per seguire tutte le attività dell'Associazione, didattiche e pratiche; per informazioni:

info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

2022 - 10 - 29

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in co-organizzazione con Comune di Trieste, Società Friulana di Archeologia (sezione giuliana), Associazione Musica Libera e Centro Regionale Studi di Storia Militare Antica e Moderna presenta:


STELLE NELLA TRIESTE DEL PASSATO: VARIAZIONI DELLA VOLTA CELESTE TRA MESOLITICO, CASTELLIERI ED ERA SPAZIALE

Sabato 22 Ottobre 2022, ore 21

piazzale interno del Castello di San Giusto, Trieste


Abstract: per conseguenza dell'effetto di precessione dell'asse di rotazione della Terra, l'aspetto del cielo stellato varia lentamente durante il corso dei millenni. Anche se purtroppo non abbiamo documenti scritti risalenti ad epoche preistoriche e protostoriche, le stelle che i nostri lontani antenati - quelli che durante il Mesolitico frequentavano le grotte del Carso o quelli che, più tardi, popolavano i numerosi castellieri sorti in zona - sicuramente osservarono con curiosità un cielo stellato molto diverso da quello che oggi appare ai nostri occhi. Oggi, a differenza di quelle remote epoche passate, il sempre più preponderante inquinamento luminoso ha reso ormai impossibile l'osservazione della Via Lattea assieme a quella delle stelle di quarta e quinta grandezza dai centri urbani; e Trieste, purtroppo, non è esclusa.


Riuscire ad avere un'idea di come varia l'aspetto della volta celeste nel tempo è oggi fortunatamente possibile grazie a potenti software di simulazione che, percorrendo  ogni epoca, passata e futura, riescono a produrre realistiche simulazioni che mostrano l'aspetto del cielo stellato nei minimi dettagli.    


In tale contesto, dal centralissimo cortile del Castello di San Giusto, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste avvierà la proiezione di simulazioni che permetteranno al pubblico di osservare, nel dettaglio, le variazioni accadute nel corso dei millenni e che hanno portato stelle visibili nel passato a divenire non più visibili.


Seguirà l'osservazione degli astri presenti nel cielo reale, quello dell'epoca spaziale, attraverso un potente puntatore laser, che aiuterà ad individuare le costellazioni, nonché pianeti, costellazioni, stelle salienti e remoti oggetti dello spazio profondo che verranno ripresi attraverso i telescopi. Il tutto verrà arricchito dalle dettagliate spiegazioni fornite dallo staff di esperti dell'Associazione.


Accesso libero.


INFO:

www.facebook.com/CentroStudiAstronomiciAntaresTrieste

www.marearcheologia.it

2022 - 10 - 26

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in co-organizzazione con il Comune di Trieste e il Civico Museo Museo di Storia Naturale di Trieste, per il ciclo di incontri didattici "Astronomia - alla scoperta dell'Universo" presenta:


ANTIPODI CELESTI: VIAGGIO FOTOGRAFICO TRA LE MERAVIGLIE DEL CIELO AUSTRALE

relatore: Alessandro Cipolat Bares (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

Mercoledì 26 Ottobre 2022, ore 17

Civico Museo di Storia Naturale di Trieste


Abstract: ogni curioso o appassionato di Astronomia che abbia volto lo sguardo alle stelle rimane affascinato dal gran numero di astri che disegnano figure e percorsi nel cielo notturno; visione ulteriormente impreziosita quando si ha la possibilità di osservare al di sotto di un cielo buio, lontano da fonti di luce. Eppure, basta già una semplice occhiata ad una mappa dell'intera volta celeste per rendersi conto di una netta diversità tra la parte settentrionale, imparata da qualunque appassionato residente alle latitudini medio-settentrionali, e quella meridionale, che solo in parte (e malamente, a causa delle foschie sull'orizzonte) si rende visibile "dalle nostre parti". Magellano, così come i primi esploratori che si avventurarono ad esplorare nuove ed ignote aree del mondo terraqueo, descrissero nei loro appunti le emozioni provate all'osservazione di quella che nel mondo astronomico è ampiamente nota per essere la parte più bella ed interessante dell'intera volta celeste: quella australe. La visione del centro galattico allo zenit, con la luminosissima scia della Via Lattea che taglia letteralmente il cielo, adornata da luminosissime stelle e nebulosità di ogni tipo, accompagnata dalle Nubi di Magellano, è con ogni probabilità lo spettacolo più bello che la Natura possa offrire.


Alessandro Cipolat Bares, socio del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, friulano di nascita ma residente da lungo tempo ad Aosta, è uno dei più apprezzati fotografi celesti, noto per le sue straordinarie riprese a largo campo e a campo ristretto effettuate dalla Tivoli Astro-Farm, struttura adibita ad osservatorio per l'osservazione e la fotografia astronomica situata in uno dei luoghi più oscuri e asciutti al mondo: il deserto del Kalahari, in Namibia.


Ad ogni appassionato di Astronomia che si rispetti, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste offre la possibilità di assistere gratuitamente alla conferenza dal titolo "ANTIPODI CELESTI: VIAGGIO FOTOGRAFICO TRA LE MERAVIGLIE DEL CIELO AUSTRALE", che si terrà mercoledì 26 ottobre presso la Sala Incontri del Civico Museo di Storia Naturale di Trieste: il relatore, Alessandro Cipolat Bares esporrà una lunga carrellata di fotografie che ritraggono i meravigliosi panorami celesti del cielo australe, offrendo l'opportunità a chi non può recarsi di ascoltare per viva bocca di chi le ha vissute le emozioni che la vista della Croce del Sud, della Falsa Croce, di Canopus e Achernar, di Antares e del centro galattico allo zenit, del Sacco di Carbone e dello "Scrigno dei gioielli", delle Nubi di Magellano e della magnificenza della Via Lattea possono dare, a neofiti come ad esperti stargazers.


Un appuntamento, lo ripetiamo, assolutamente DA NON PERDERE per la straordinaria bellezza delle immagini prodotte con grande maestria e tecnica da Alessandro Cipolat Bares, oltre che dalla descrizione di costellazioni ed altre curiosità.


Accesso libero.


Vi aspettiamo numerosi!


2022 - 10 - 23

DAI PIANETI ALLE STELLE


Il fascino dell'Astronomia raccontato in una serata dedicata a ad un viaggio speciale: quello che condurrà i presenti dal Sistema Solare ai limiti dell'Universo osservabile, attraverso proiezioni di gigantografie, riprese live ai telescopi e spiegazioni a cura del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la provincia di Trieste.


Appuntamento co-organizzato con il Circolo Marina Mercantile "N. Sauro", che gentilmente riserverà la propria affascinante location fronte mare nella sede di viale Miramare, 40/a Trieste.


Inizio alle ore 19.30 con cena e proiezioni; a seguire, la serata continua outdoor con le osservazioni e le riprese fotografiche effettuate attraverso i telescopi


Per prenotazioni: segreteria@circolomarinamercantile.it; 040/412327, 040/411965

2022 - 10 - 21

OSSERVAZIONE SCIAME DI METEORE: ORIONIDI 2022


Quello delle Orionidi (ORI) è uno dei più interessanti sciami di meteore, visibili ogni anno indicativamente fra il 2 ottobre e il 7 novembre e il cui massimo si attività quest'anno cadrà nella notte tra il 21 e il 22 di ottobre.   Prodotto, assieme a quello delle Eta Aquaridi (ETA), dalla scia di detriti lasciati dalla nota cometa di Halley, ha il radiante situato entro i confini della costellazione di Orione, da cui il nome.


In tale circostanza, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste riserverà ai soli propri soci una speciale serata per osservare le velocissime Orionidi ad occhio nudo assieme agli amici del Akademsko Astronomsko Društvo - Rijeka (HR) dalla località Gumanac (HR), che gode di uno dei cieli più scuri (Bortle 3) ed è velocemente raggiungibile da Trieste.


2022 - 10 - 17

PRINCIPI DI OTTICA APPLICATI ALLA STRUMENTAZIONE ASTRONOMICA - 1 parte


relatore: Alessandro Albanese (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: l'uso di telescopi di ogni tipo, sia quelli la cui prestazione è determinata dalle aberrazioni geometriche e dall'effetto dell'atmosfera sia quelli a diffrazione limitata, progettati per osservazioni al di fuori dell'atmosfera, è sempre relazionato alle leggi fisiche che regolano l'ottica,  branca dell'elettromagnetismo che descrive comportamento e proprietà della luce e l'interazione di questa con la materia.


Nella descrizione di sistemi ottici progettati per l'osservazione di sorgenti celesti lontane, il relatore Ing. Alessandro Albanese esporrà un'interessante excursus che spazierà dai principi di base dell'ottica a quelli più avanzati: primo appuntamento di una serie, indispensabile per comprendere il funzionamento del telescopio sia nell'osservazione che nella fotografia astronomica.


N.B.: la conferenza, che sarà tenuta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste con inizio alle ore 21, è riservata ai soli soci. Quindi...associatevi!  ;-)

2022 - 10 - 10

"SECONDA STELLA A DESTRA...": LETTURA E INTERPRETAZIONE DELLE MAPPE CELESTI


Utili ai neofiti per i loro primi approcci al cielo ma anche ad esperti e professionisti per reperire target oggetto di riprese fotografiche e studi, le mappe celesti costituiscono uno strumento preziosissimo che, alla pari di una mappa stradale, permettono di orientarsi tra le stelle. Al giorno d'oggi, l'utilizzo di veloci sistemi di puntamento GoTo ha reso le mappe celesti sempre meno utilizzate; tuttavia, a pochi sono note le grandi potenzialità offerte dalle mappe, sia da quelle cartacee che da quelle digitali.


Partendo dal presentare un quadro storico sulla produzione e sviluppo delle mappe celesti, Stefano Schirinzi, Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Trieste nonché relatore della conferenza dal titolo "SECONDA STELLA A DESTRA...": LETTURA E INTERPRETAZIONE DELLE MAPPE CELESTI, presenterà degli esempi pratici di utilizzo delle mappe, esponendone tipologie, diversità e applicazioni. 


N.B.: la conferenza, che sarà tenuta sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, è riservata ai soli soci quindi...associatevi!  ;-)


2022 - 10 - 06

UN MARE DI STELLE: UNA SERATA SUL VELIERO


In occasione di "
Coppa d'Autunno - Barcolana 54", regata velica internazionale giunta quest'anno alla 54a edizione e che trasforma Trieste nella capitale europea della vela, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste è stato chiamato a collaborare per un evento straordinario: "UN MARE DI STELLE: UNA SERATA SUL VELIERO".


Una magica serata sotto un meraviglioso cielo stellato a bordo di uno splendido veliero. Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste ci permetterà di riscoprire le costellazioni attraverso le visione laser. L'esperienza, in pieno spirito Barcolana e della durata di un paio d'ore, partirà dal molo Audace.


L'experience è garantita con un numero minimo di 20 persone.


COSTO: € 63,00; bambini con età inferiore a 12 anni: € 35,00


Per acquisto biglietto:


https://www.barcolana.it/shop/Merchandise/27257/un-mare-di-stelle-una-serata-sul-veliero

 

La manifestazione INCLUDE:

Posto in barca

Aperitivo

Omaggio Barcolana

 

ESCLUDE:

Abbigliamento personale (consigliato abbigliamento pesante)

Tutto quel che non espressamente indicato alla voce include

L’uscita può essere annullata su insindacabile decisione dell’istruttore, in caso di maltempo tale da compromettere la sicurezza di bordo. In caso di annullamento dell’uscita verrà restituita la quota d’iscrizione. L'experience non avrà luogo se non si raggiunge il numero minimo di partecipanti.

 

Tutte le attività sono state organizzate e vengono proposte in ottemperanza a tutte le norme sanitarie e con una refund policy che ti garantisce il rimborso in caso di impossibilità di svolgere l’experience a causa delle mutate condizioni sanitarie. 


2022 - 10 - 03df

VELEGGIANDO TRA I MARI DELLA LUNA


Evento dedicato alla Luna nell'ambito della "Coppa d'Autunno - Barcolana 54" ed inserito nella manifestazione internazionale "Observe the Moon NIght", promossa a livello mondiale dalla NASA. Cornice di questa interessante serata astronomica, che inizierà alle ore 21, sarà il prestigioso e storico stabilimento balneare "La Lanterna - Pedocin".


Descrizione:

Nella prima parte verranno esposti i moti, le fasi e i cambiamenti nell'aspetto del nostro satellite naturale. La seconda parte vedrà l'impiego di telescopi, forniti dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, attraverso i quali verranno effettuate delle riprese "in diretta dalla Luna" che verranno proiettate su grande schermo, offrendo così ai presenti la possibilità di osservare "da vicino" le innumerevoli ed interessanti caratteristiche della superficie lunare.

Spiegazioni, approfondimenti e curiosità a cura dello staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.


Dove:

Stabilimento balneare "La Lanterna - Pedocin"

Molo Fratelli Bandiera, 2, 34123 Trieste TS


https://www.barcolana.it/it/calendario-eventi-terra


Prenotazione:

info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

2022 - 10 - 01df

A CAUSA DI CIELO COPERTO PREVISTO PER LA SERATA DEL 1/10, L'EVENTO

"II STAR-PARTY DEL FRIULI VENEZIA GIULIA" E' ANNULLATO E SPOSTATO

A DATA DA DESTINARSI

fai click sull'immagine per i dettagli

2022 - 09 - 30df

Come parte della “Notte Europea dei Ricercatori 2022” - progetto SHARPER, promosso da INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e prodotto con la collaborazione del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, a grande richiesta e in una nuova veste accattivante torna lo spettacolo:


IL FUOCO DELLE STELLE


Panorami stellari mozzafiato, melodie cosmiche, letteratura, poesia e testi scientifici si intrecciano in uno spettacolo multimediale e sensoriale. Sul palco, la proiezione di gigantografie astronomiche, catturate da telescopi a terra e nello spazio, fa da sfondo all’esecuzione di brani eseguiti al pianoforte e altri interamente elettronici.

Una “voce dallo spazio” accompagna gli spettatori alla scoperta dei segreti degli astri e dell’Universo. Il fuoco delle stelle unisce l’arte e la creatività con le indagini scientifiche e statistiche.


Compagnia h+χPersei:

Erica Bisesi INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste e CNR-IGG Pisa (astrofisica), Università di Montreal (musicologia)

Stefano Schirinzi Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) per la Provincia di Trieste

Michele Maris INAF-Osservatorio Astronomici di Trieste, IFPU Institute for Fundamental Physics of the Universe

Giuseppe Murante INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, CNR - IGG Pisa, IFPU Institute for Fundamental Physics of the Universe

Steno Ferluga Università di Trieste - Dipartimento di Scienze della Vita

Gigliola Antonazzi Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) per la Provincia di Trieste

Paolo Forti Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) per la Provincia di Trieste


Musica:

Erica Bisesi (pianoforte), Stefano Schirinzi (theremin, synths & electronics)


Voci recitanti:

Michele Maris, Erica Bisesi, Giuseppe Murante


Testi, immagini e video: Steno Ferluga, Giuseppe Murante, Stefano Schirinzi, Michele Maris, Paolo Forti


Fotografia e marketing: Gigliola Antonazzi


Regia: Erica Bisesi


Co-Regia: Michele Maris, Steno Ferluga


Venerdì 30 settembre, con inizio alle ore 21

"Sala Luttazzi", Magazzino 26 - Porto Vecchio, Trieste


Evento gratuito; prenotazione consigliata (iscriviti qui)

2022 - 09 - 28df

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in co-organizzazione con il Comune di Trieste e il Civico Museo Museo di Storia Naturale di Trieste, per il ciclo di incontri didattici "Astronomia - alla scoperta dell'Universo" presenta:


SOLE: ATTIVITÀ, STRUTTURA, EVOLUZIONE DELLA NOSTRA STELLA

relatore: Giorgio Rizzarelli (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

Mercoledì 28 Settembre 2022, ore 17

Sala Incontri - Civico Museo di Storia Naturale di Trieste


Abstract: ciò che chiamiamo "il Sole" è una sfera incandescente composta da idrogeno ed elio, posta al centro del Sistema Solare del quale è l'oggetto più grande. Una delle tante miliardi di stelle che popolano la Galassia, situata in uno dei suoi braccia spirale periferici. Vecchia di almeno 4,5 miliardi di anni, la stella Sole continua a produrre quell'energia, percepita qui sulla Terra sotto forma di luce e calore, indispensabile sia per il sistema Gaia che per le forme di vita. La sua attività, dalle potenti eruzioni al flusso costante di particelle cariche che emette, influenza la natura dello spazio in tutto il Sistema Solare; NASA e altre agenzie spaziali internazionali monitorano la stella Sole costantemente attraverso sonde e telescopi spaziali, studiandone l'atmosfera e la superficie, riuscendo perfino a scrutarne l'interno con strumenti speciali. Lo studio della stella Sole ha permesso di conoscere come funzionano ed evolvono le altre stelle, pur molto distanti.


Sulle dinamiche che caratterizzano eventi come il ciclo undecennale delle macchie solari, le protuberanze, la corona, il campo magnetico, il vento solare e i brillamenti, e sulle possibili conseguenze relativamente all'interazione col nostro pianeta relazionerà il fisico Giorgio Rizzarelli, socio del Centro Studi Astronomici Antares Trieste ed esperto nello studio del Sole, attraverso l'esposizione di bellissime immagini della nostra stella madre, catturate dai telescopi che ne studiano l'attività.


Vi aspettiamo numerosi!



2022 - 09 - 17df

Serata astronomica esclusivamente dedicata ai quattro pianeti giganti Giove, Saturno, Urano e Nettuno con immagini riprese live ai telescopi, spiegazioni su approfondimenti e curiosità e proiezione di istantanee catturate dalle sonde robotiche NASA / ESA che hanno effettuato esplorazioni nei sistemi di questi lontani mondi. Evento promosso dall'Unione Astrofili Italiani; organizzazione e presentazione a cura dello staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste. Inizio evento alle ore 20.30 presso area parcheggio "rose d'inverno", strada Basovizza - San Lorenzo (TS).

Accesso libero

2022 - 09 - 15df

“NELLE PROFONDITA’ DEL COSMO":  presso la sede della sede della "Sottosezione di Muggia del C.A.I. - Società Alpina delle Giulie", il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste terrà una serata dedicata all'Astronomia dal titolo “NELLE PROFONDITA’ DEL COSMO”: i segreti e le meraviglie dell'Universo verranno esposte attraverso singolari ed affascinanti immagini, partendo da quelle dove la natura terrestre si pone a stretto contatto con il Cosmo, rendendo unico il paesaggio. Un viaggio che andrà dal Carso e dalle montagne fino ai confini dell'Universo visibile e con la sorpresa di alcune vere chicche!


Appuntamento con inizio alle ore 20.30 presso la sede sociale sita in via A. Manzoni 4/b a Muggia (TS).


Per informazioni su partecipazione: caimuggia@libero.it; tel: 040/2039470

2022 - 08 - 13df

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste presenta l'appuntamento più atteso dell’estate astronomica 2022!


NOTTE DELLE PERSEIDI - DIVAGAZIONI  SULLE METEORE E SUL SISTEMA SOLARE, ACCOMPAGNATI DALLA LUNA E DA SATURNO

sabato 13 agosto 2022

a partire dalle ore 21.30

presso area parcheggio "rose d'inverno", strada Basovizza - San Lorenzo (TS)


Un’occasione unica per osservare le meteore Perseidi ad occhio nudo e la Luna e il pianeta Saturno al telescopio; segreti e curiosità sul cielo stellato, sugli sciami di meteore e sugli impatti cosmici svelati dal team di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste.


A seguito del grande successo riscosso nella precedente edizione, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste ripropone il classico appuntamento astronomico riservato in occasione del massimo di attività dello sciame meteorico delle Perseidi, il ben noto sciame di meteore che si rende visibile in questo periodo. Quando rocce vanganti nello spazio entrano nell'atmosfera terrestre ad elevatissima velocità, attratte dalla gravità del nostro pianeta, la pressione dinamica esercitata dall'altissima velocità dei meteoroidi nell'atmosfera comprime quest'ultima in modo spaventosamente violento, portandola a surriscaldarsi e, di conseguenza, a surriscaldare gli stessi oggetti che creano tale pressione: il bruciamento dei meteoroidi crea l'effetto meteora, detta popolarmente "stella cadente", ben visibile ad occhio nudo.


Gli esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste offriranno al pubblico un'ampia e dettagliata spiegazione delle costellazioni visibili nella prima notte di questo periodo seguita da una spiegazione sulla fisica delle meteore e le conseguenze degli impatti, sulla superficie della Luna e su quella del nostro pianeta. La serata verrà impreziosita dalle riprese "live", eseguire al telescopio e proiettate su schermo gigante, della superficie lunare nonché del pianeta gigante Saturno con il suo sistema di anelli e satelliti.


Partecipazione libera.

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in co-organizzazione con il Comune di Trieste e il Civico Museo Museo di Storia Naturale di Trieste, per il ciclo di incontri didattici "Astronomia - alla scoperta dell'Universo" presenta:


FENOMENI ESPLOSIVI TRA LE STELLE - NOVAE E SUPERNOVAE

relatore: Stefano Schirinzi, Presidente Centro Studi Astronomici Antares Trieste

Mercoledì 27 Luglio 2022, ore 17

Sala Incontri - Civico Museo di Storia Naturale di Trieste


Abstract: se le stelle sono mere centrali nucleari che producono energia irradiandola nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica, al contrario si quanto si possa comunemente pensare i fenomeni di fusione nucleare atti a produrre energia non avvengono esclusivamente nei loro nuclei. Improvvisi fenomeni di fusione termonucleare, in particolare dove l'idrogeno brucia attraverso il ciclo CNO, avvengono alla superficie delle nane bianche: eventi che portano la luminosità intrinseca di questi piccoli e densi astri ad incrementare notevolmente, anche di migliaia di volte l'abituale valore. Si tratta delle cosiddette novae che, in antichità, venivano viste, ad occhio nudo, apparire quali nuove stelle per poi sparire dopo qualche settimana di visibilità.

Parimenti, fenomeni ancora più violenti e indotti da reazioni termonucleari incontrollate, portano piccole stelle degeneri, le nane bianche, a deflagrare in una totale distruzione, sviluppando in tal modo i fenomeni energetici più violenti, a livello stellare, osservati nell'Universo: le cosiddette supernovae di tipo Ia.


Un terzo gruppo di stelle, quelle più massicce, giunte alla fine della loro evoluzione vanno incontro a velocissimi cambiamenti strutturali che portano l'intera struttura stellare esterna al loro nucleo ad esplodere, proiettando tutto il materiale nello spazio, e i loro stessi nuclei a mutare in oggetti dalla incredibili caratteristiche quali stelle di neutroni e buchi neri.


Sulle dinamiche che caratterizzano la famiglia delle cosiddette stelle variabili cataclismiche e le supernovae, attraverso l'esposizione di nozioni ed immagini tra le più belle ed interessanti catturate attraverso i telescopi, relazionerà Stefano Schirinzi, Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, da lungo tempo impegnato nello studio di questi fenomeni nonché scopritore di un gran numero di supernovae extragalattiche attraverso il programma GalaxyZoo.


Vi aspettiamo numerosi!

G-ASTRONOMIA - DAI SAPORI DEL CARSO ALLE STELLE


A grande richiesta, Sabato 23/7 torna l'appuntamento astronomico che il Centro Studi Astronomici Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste co-organizza con Agriturismo Milič Zagrski a Sagrado/Zagradec - Sgonico/Zgonik (Trieste).


Una serata all'insegna dell'armonia tra Carso e cielo stellato, tra squisite prelibatezze di prodotti locali e la visione di panorami dell'Universo di cui siamo noi stessi parte. Durante la cena, verranno esposte bellissime fotografie della volta celeste e di interessanti oggetti che popolano il Cosmo tra cui le recenti immagini del James Webb Space Telescope,  nozioni e descrizioni astronomiche fornite dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste.


Al termine della cena, nel piazzale dell'agriturismo Milič si terrà la 2a parte della serata astronomica: qui, verranno esposte le costellazioni del cielo estivo e caratteristiche di rilievo di alcune stelle salienti, per poi osservare al telescopio e tramite riprese "live" effettuate da opportuni sensori applicati altri strumenti, alcuni oggetti del cielo profondo quali sistemi stellari multipli, ammassi stellari, nebulose e remote galassie; il tutto con le spiegazioni dello staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.


N.B.: per prenotazione cena e partecipazione all'evento:

tel: 040229289

mobile: 3519515092

e-mail: info@agriturismomilic.it


Vi aspettiamo numerosi!

EVENTI

2022 - 07 - 14df

"SUPERLUNA 2022"


anche se l'evento di massimo avvicinamento alla Terra (357.263 chilometri) avverrà il giorno prima (Mercoledì 13 Luglio) e quel 7% in più nelle dimensioni del disco lunare rispetto alla media non renderà apprezzabile alcuna differenza apprezzabile ad occhio nudo, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione UAI per la Provincia di Trieste aderisce aderisce all'iniziativa UAI "SUPERLUNA 2022" con una "serata outdoor" interamente dedicata al nostro satellite naturale, programmata per Giovedì 14 Luglio 2022.


La nostra politica è quella di avvicinare neofiti dell'Astronomia e pubblico generico anche a simili eventi, cogliendo in tal modo l'occasione di fare scienza su insulse tradizioni.

 

A partire dalle ore 21.30 presso l'area parcheggio "rose d'inverno", situata lungo la strada Basovizza - San Lorenzo (TS), lo staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste punterà i propri telescopi verso la Luna permettendo al pubblico di osservare direttamente il disco lunare nella sua interezza e i numerosi particolari alla superficie, pur privi di ombre. Parallelamente, immagini riprese da uno dei telescopi attraverso una camera astronomica verranno proiettate su un grande schermo creando, così, delle gigantografie di specifici settori della superficie selenica; le immagini verranno arricchite dalle spiegazioni su larghi bacini di impatto, crateri, catene montuose ed altro ancora fornite dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste.

 

La serata astronomica dedicata alla Luna verrà arricchita, infine, dal passaggio - tra le 22.31 e le 22.38 ora locale - della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che regalerà ai presenti l'opportunità di osservare un transito molto luminoso dove, stando alle previsioni, ISS raggiungerà la magnitudine apparente -3,7.

 

"SUPERLUNA 2022" è un evento aperto a tutti gli appassionati di Astronomia e non, da non perdere.

2022 - 07 - 12df

Appuntamento da non perdere:


"WEBB'S FIRST IMAGES": APPROFONDIMENTO SULLE PRIME RIPRESE DEL JWST - "LE PIU' PROFONDE IMMAGINI DELL'UNIVERSO MAI REALIZZATE" - E SULL'ASTRONOMIA DELL'INFRAROSSO


> coordina: Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

> con il gradito intervento del Prof. Steno Ferluga (INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste)


Abstract: l'Universo è intriso di radiazioni di diverso tipo ma la maggior parte di queste non raggiunge la superficie terrestre a causa della nostra atmosfera, che blocca alcune lunghezze d'onda della radiazione. Oltre a quelle nocive, anche la maggior parte delle radiazioni infrarosse (IR) viene bloccata; la nostra stessa atmosfera irradia nell'infrarosso, emettendo più radiazioni di quanto ne emettano gli oggetti presenti nello spazio profondo. Per superare tale limite, che impedisce a così tante preziose informazioni di raggiungere gli strumenti a terra, molti dei telescopi che osservano la volta celeste in IR vengono posti su alte cime di montagne o, meglio ancora, nello spazio. Le ricerche cui verrà dedicato il tanto atteso JWST spazieranno in diversi settori della scienza astronomica: dalla struttura dell'Universo all'evoluzione delle prime galassie, dalla nascita di stelle e pianeti all'evoluzione dei sistemi planetari, incluse le condizioni per lo sviluppo della vita su esopianeti. Argomenti che verranno discussi a seguito delle attese immagini del LWST che verranno rilasciate dal team nella stessa giornata.


Appuntamento tenuto sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste e riservato ai soli soci dell'Associazione.


2022 - 07 - 02df

GRANDE NOVITA!


Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, in collaborazione con Akademsko Astronomsko Društvo Rijeka e il nuovo Gruppo Astrofili Universitario Trieste, organizza un evento astronomico "outdoor" interamente dedicato al pubblico, dal titolo "STELLE D'ESTATE - serata all’insegna delle meraviglie e dei segreti del cielo stellato attraverso il telescopio".


Nel piazzale / parcheggio "rose d'inverno", situato lungo la strada che da Basovizza porta a San Lorenzo (frazione del Comune di San Dorligo della Valle), un gran numero di telescopi messi a disposizione dai tre gruppi saranno i protagonisti di una serata all'insegna dell'osservazione del cielo stellato e delle meraviglie in esso contenute: gli strumenti, di differente modello ottico - rifrattori, a specchio e catadiottrici - verranno infatti puntati su un vasto campionario di oggetti celesti, molti dei quali confinati lungo i densi campi stellari della Via Lattea, la quale si rende ben visibile nel cielo estivo, apparendo ancora tutta la sua magnificenza in luoghi oscuri e lontani da aree urbane.


Il piazzale scelto per questo singolare evento, data la scarsa illuminazione artificiale, è uno dei pochi all'interno dell'altipiano carso triestino dove è ancora possibile osservare ad occhio nudo la scia galattica costituita dalla miliardi di stelle, nebulose di gas e polveri. Queste ultime, se il cielo è trasparente, si rendono ben visibili stagliandosi sulla Via Lattea con le loro caratteristiche forme oscure.


I telescopi consentiranno al pubblico presente di poter osservare direttamente all'oculare di tali strumenti molte delle meraviglie contenute nella volta celeste: i bellissimi colori di alcune tra le stelle più luminose visibili ad occhio nudo - la rossa Antares, l'arancione Arcturus, la bianca Deneb, l'azzurra Spica, ecc. - nonché un nutrito numero di interessanti sistemi stellari multipli costituiti da due o più componenti legate gravitazionalmente tra loro. Poi, la cometa C/2017 K2 PANSTARRS, giovani ammassi stellari composti da stelle azzurre ed altri molto più antichi, vecchi quanto la stessa Galassia e composti da milioni di componenti che rendono tali oggetti tra i più affascinanti all'osservazione telescopica. Parte degli strumenti avranno come target le nebulose, vaste aree gassose dove le stelle nascono, ed altre createsi da stelle ormai defunte o prossime alla fine. Non mancherà, infine, l'osservazione di remote galassie, la cui luce ha viaggiato per milioni di anni prima di essere intercettata dai nostri occhi.


Una parte degli strumenti verrà utilizzata per la ripresa fotografica in tempo reale di alcuni di questi oggetti tramite la tecnica dello stacking di immagini, che consente di ottenere un'elevata qualità nel rapporto segnale/rumore dei moderni sensori applicati ai telescopi. L'inizio della serata sarà però orientato alle costellazioni: alla fine del crepuscolo astronomico, infatti, lo staff di esperti esporrà al pubblico presente le costellazione, fornendo indicazioni su come identificarle tra le migliaia di stelle che popolano la volta celeste e raccontandone storie e segreti.


Inizio alle ore 21:30 con il benvenuto ai presenti, cui seguirà una breve introduzione sui moti della Terra e le dirette conseguenze nell'aspetto e nelle variazioni del cielo stellato. I fortunati potranno assistere anche all'apparizione di meteore, sporadiche o appartenenti a sciami minori visibili in questo periodo.


A contribuire alla serata coordinata dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste - gruppo attivissimo in ambito divulgazione astronomica a Trieste e sul web, che conta tra i suoi soci fisici, astrofisici e astrofili muniti di grande esperienza e conoscenza su comete, pianeti, stelle, nebulose e galassie - per la prima volta altri due gruppi con i quali "Antares" ha avviato progetti in ambito di divulgazione e ricerca: l'Akademsko Astronomsko Društvo Rijeka, coordinato dall'astronomo Dott. Lovro Pavletic (Dipartimento di Fisica dell'Università di Rijeka) e il neo-costituito Gruppo Astrofili Universitario Trieste, nato in seno al Dipartimento di Fisica dell'Università di Trieste, coordinato dal fisico Prof. Francesco Longo (Fisica Sperimentale, Università di Trieste) e dagli allievi Claire Tonsa e Fabrizio Diaz Guerra, nuova realtà che raccoglie numerosi appassionati provenienti da diverse facoltà della locale Università degli Studi.


Molta scienza, quindi, in "STELLE D'ESTATE - serata all’insegna delle meraviglie e dei segreti del cielo stellato attraverso il telescopio", appuntamento unico, adatto ad adulti e bambini e assolutamente da non perdere per ogni appassionato di Astronomia.


Appuntamento da non perdere!


Nuovo paragrafo

2022 - 06 - 29df

Negli ultimi anni, a seguito del sempre più marcato avanzamento delle conoscenze astronomiche in ambito di esopianeti, l’astrobiologia è passata dall’essere una disciplina semisconosciuta a divenire materia di grande interesse per la comunità scientifica internazionale. Tra gli obiettivi principali che quest’ultima si propone di raggiungere vi sono, da un lato, approfondire la conoscenza degli ambienti terrestri estremi e determinare le condizioni per l’abitabilità dei pianeti lontani, e dall’altro stimare le probabilità evolutive per la comparsa della vita sulla Terra.


Facendo seguito alla precedente serie di “Conversazioni di Astrobiologia”, che già tanto successo ha riscosso presso la nostra comunità, la Dott.ssa Erica Bisesi, ricercatrice presso INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste e CNR - IGG di Pisa, sarà nuovamente con noi per illustrarci i progressi della ricerca, sua e di altri colleghi, su queste meravigliose tematiche.


Quali sono le tipologie di stelle maggiormente candidate ad ospitare pianeti abitabili, e perché? In che modo il clima di un pianeta rappresenta un regolatore per la sua abitabilità? Come ci si aspetta che possano essere fatti i pianeti di cui gli scienziati andranno a caccia nel prossimo futuro? E cosa accadrebbe se questi ospitassero una biosfera – forme differenti di vegetazione, cianobatteri, o microalghe?


Queste, ed altre domande ancora, animeranno una nuova e coinvolgente serata presso il Museo di Storia Naturale alle ore 18 di mercoledì 29 luglio. E, per gli appassionati di arte, musica e teatro… Non potrà mancare una sorpresa finale: l’anticipazione al prossimo progetto multimediale della nostra formidabile squadra: Beyond XTREME – Life on exoplanets.


2022 - 06 - 24df

GRANDE NOVITA!


Pronti per un "viaggio sensoriale" tra le stelle? Vi ci porta il Centro Studi Astronomici Antares Trieste! ✨


IL FUOCO DELLE STELLE

Venerdì 24 Giugno 2022 alle ore 21

Sala Luttazzi - Mag. 26, Porto vecchio - Trieste


Nato da un’idea di Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste) ed Erica Bisesi (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF, Università di Montreal, CNR-IGG Pisa) e dedicato a Margherita Hack per i 100 anni dalla nascita, “IL FUOCO DELLE STELLE” è uno spettacolo multimediale e sensoriale, di immagini e suoni, dedicato al meraviglioso mondo delle stelle, composto per offrire allo spettatore spunti di pensiero su questi elementi chiave per la conoscenza dell’Universo di cui noi stessi siamo parte.


La proiezione di gigantografie astronomiche, catturate da telescopi a terra e nello spazio, farà da sfondo all’esecuzione – interamente live – di musica cosmica che trasporterà il pubblico nell’immensità dell’Universo: un intreccio che vedrà l'alternarsi di brani eseguiti al pianoforte ad altri interamente elettronici, creati col Theremin e sintetizzatori analogici e digitali. L'associazione specifica tra immagini, timbriche, brani e testi è stata costruita secondo una logica creativa estrapolata su indagini scientifiche e statistiche.


Un mix di “timbriche e melodie cosmiche emozionali”, abbinato alle immagini, proietterà lo spettatore nel buio degli anni-luce, dentro panorami stellari mozzafiato che verranno raccontati da una singolare “voce dallo spazio”. Il narratore accompagnerà gli spettatori fra le stelle grazie a testi scientifici composti per l'occasione, citazioni letterarie e poetiche, che descriveranno l’evoluzione e i segreti degli astri: dalla loro nascita negli apparati nebulari alla fine che, attraverso eventi estremi, arricchisce di nuovi elementi la Galassia.


"IL FUOCO DELLE STELLE" é patrocinato dall’Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF ed inserito nella rassegna di eventi culturali "Una luce sempre accesa", promossa e realizzata dal Comune di Trieste.


Live performance: Erica Bisesi (pianoforte) & Stefano Schirinzi (Theremin, synths & electronics)

Voce dallo spazio”: Michele Maris

Testi e immagini: Steno Ferluga, Giuseppe Murante, Stefano Schirinzi


Organizzatori:

Stefano Schirinzi (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)

Erica Bisesi (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF, Università di Montreal, CNR-IGG Pisa)

Steno Ferluga (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF)

Giuseppe Murante (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF)

Michele Maris (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF)


Categoria: musica, scienza, teatro


Ingresso gratuito

2022 - 05 - 26df

DA TRIESTE AI LIMITI DELL'UNIVERSO: giovedì 26 maggio 2022, con inizio alle ore 21 presso la sede del Club Alpinistico Triestino (via R. Abro, 5/A a Trieste), serata interamente dedicata alle stelle e alla loro grande importanza nella comprensione dell'Universo, di cui siamo noi stessi parte:


NELLE PROFONDITA' DEL COSMO: DALLE COSTELLAZIONI AI LIMITI DELL'UNIVERSO OSSERVABILE

relatore: Stefano Schirinzi, Presidente Centro Studi Astronomici Antares Trieste


Viaggeremo sulla luce delle stelle per comprenderne la natura, da quelle stelle della nostra galassia alle lontane supernovae osservabili a miliardi di anni-luce, importanti nelle dinamiche cosmologiche. L'evento è una collaborazione tra il Club Alpinistico Triestino e il Centro Studi Astronomici Antares Trieste.



Ingresso libero; Vi aspettiamo numerosi!

2022 - 05 - 25df

L'ASTRONOMIA NELLA STORIA: EDMUND HALLEY A TRIESTE E GORIZIA

relatore: Prof. Christian Selleri


Abstract: lo sfondo storico è la Guerra di Successione Spagnola che vede le potenze europee contrapposte in due schieramenti. Da una parte gli Asburgo spalleggiati dai Regni di Inghilterra e Scozia della Regina Anna Stuart, dall’altra i Borboni di Francia, di Spagna e di Napoli capeggiati dal Re Sole. Cosa c'entrano Trieste e soprattutto un grande astronomo di nome Edmund Halley con tutto questo? L’imperatore Leopoldo ha bisogno di una base navale militare e si fa consigliare dagli inglesi, signori dei mari. La regina Anna invia Halley a Trieste in veste di esperto scientifico per la scelta della località più adatta alla fondazione di un porto militare. Halley arriva dalle nostre parti per raccogliere dati meteorologici e oceanografici, ma in realtà ha anche il delicato compito di “controllare” da vicino le manovre politico-militari degli alleati austriaci, nel delicato equilibrio delle parti.


Nella conferenza dal titolo “
L'ASTRONOMIA NELLA STORIA: EDMUND HALLEY A TRIESTE E GORIZIA”, che si terrà nella sede del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste (in via dei Tominz, 4) Mercoledì 25 Maggio 2022, con inizio alle ore 17, il Prof. Christian Selleri (Società Friulana di Archeologia, Polo Liceale di Cervignano del Friuli), fisico che da sempre coltiva un grande interesse per la storia dell’Astronomia, racconterà il passaggio di Edmund Halley a Trieste e Gorizia, soffermandosi sulla grandezza dell'astronomo inglese reso immortale dalla cometa che porta il suo nome con un colpo di scena finale: la città di Trieste, in un certo senso, potrebbe essere molto in debito verso Halley, visto il resoconto finale che lo scienziato inviò all’imperatore Leopoldo, padre di quel Carlo VI che decise le sorti del capoluogo giuliano.


L’incontro, ad ingresso libero, è parte del ciclo di eventi didattici "Astronomia - alla scoperta dell'Universo: viaggio tra certezze e nuove frontiere nello studio del Cosmo", promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste in coorganizzazione con l'Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste, nella sede del Museo Civico di Storia Naturale.



Ingresso libero; Vi aspettiamo, non mancate!

2022 - 05 - 19df

L'UNIVERSO IN SCATOLA: L'USO DEI SUPERCOMPUTERS NELLO STUDIO DELLE STRUTTURE COSMICHE A GRANDE SCALA

relatore: Dott. Giuseppe Murante (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF)


Abstract: per decenni, gli astronomi hanno cercato di simulare come i miliardi di miliardi di galassie osservabili nell'Universo osservabile, recente ed antico, siano nate dal collasso di immense nubi di gas e (probabile) materia oscura in un epoca antichissima, quando a seguito dell'espansione dell'Universo, sia il plasma sia la radiazione iniziarono a raffreddarsi, fino a raggiungere una temperatura alla quale la minor energia dei fotoni non era più in grado di impedire la formazione dei primi atomi stabili. Ma negli ultimi anni, grazie a sempre più veloci supercomputers e algoritmi sempre più performanti, le simulazioni prodotte hanno iniziato a produrre risultati che catturano accuratamente sia i dettagli delle singole galassie che la loro distribuzione complessiva di masse e forme in scale sempre più grandi.


Giuseppe Murante, astronomo e cosmologo dell'Osservatorio Astronomico di Trieste (INAF) presenterà nella conferenza dal titolo "L'UNIVERSO IN SCATOLA: L'USO DEI SUPERCOMPUTERS NELLO STUDIO DELLE STRUTTURE COSMICHE A GRANDE SCALA" proprio le potenzialità di tali simulazioni, importantissime a livello cosmologico per comprendere le dinamiche del giovane Universo.



Appuntamento alle ore 18:30 presso "Antico Caffè San Marco" in Via Cesare Battisti, 18 a Trieste.

Ingresso libero.

Vi aspettiamo numerosi!

2022 - 05 - 18df

Mercoledì 18 maggio, a partire dalle ore 21, doppia relazione riservata ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste sul canale Skype dell'Associazione. Nella prima parte, Giulio Guglielmi esporrà le potenzialità della "stampante 3D", strumento ancora non noto a tutti, nel campo della fotografia astronomica; verranno mostrati procedimenti e tecniche per costruire, in proprio, parti di strumenti che possono tornare utili in tale campo. Nella seconda, Antonino Ferro (Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia), esporrà un progetto relativo al trasporto merci nello spazio, con applicazioni per viaggi nel Sistema Solare come quelli marziani.

2022 - 05 - 11df

Mercoledì 11 maggio, il nostro Roberto Furlan relazionerà sulla quarta ed ultima parte relativa ai corpi ipotetici appartenenti al ns Sistema Solare: Roberto ci condurrà molto lontano, nel regno degli oggetti trans nettuniani (TNO), a cercare le prove dell'esistenza del pianeta X (o "pianeta 9, che dir si voglia). Appuntamento assolutamente da non perdere. Inizio alle ore 21 sul canale Skype di Antares! ✨

2022 - 05 - 05df

ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIE CON I TELESCOPI MAGIC E CTA

relatore: Dott. Lovro Pavletić


Abstract: cosa hanno in comune oggetti di natura differente come le stelle di neutroni, i buchi neri, le supernovae, le galassie attive e il nostro Sole? Il fatto di emettere grandi quantità di energia nel lato più energetico dello spettro elettromagnetico: quello dei raggi X e Gamma. Per studiare approfonditamente questi ed altri fenomeni fisici tra i più estremi tra quelli osservati nell'Universo, come i Gamma Ray Burst, la comunità scientifica internazionale ha oggi a disposizione una moltitudine di sofisticati strumenti che operano sia nello Spazio circumterrestre, veri e propri osservatori orbitanti che scrutano il Cosmo dai raggi ultravioletti fino ai raggi gamma, che  speciali telescopi situati a terra, i quali riescono a captare gli effetti sull’atmosfera della radiazione più energetica prodotta nell’Universo, utile a ricavarne l'origine e le informazioni trasportate fino a noi.


Di questo ed altro ancora relazionerà l'astronomo Lovro Pavletić (Osservatorio Roque de los Muchachos - La Palma, Akademsko Astronomsko Društvo - Rijeka) nella conferenza pubblica - appuntamento da non perdere! - dal titolo "ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIE CON I TELESCOPI MAGIC E CTA", che si terrà sul canale Skype:

https://join.skype.com/JR6stz4s8yJp

del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste in data Giovedì 5 Maggio 2022, con inizio alle ore 21.


Al termine della relazione, seguirà ampio spazio "Q&A".


Partecipazione libera; siete tutti invitati ;)

Ecco il nuovo programma appuntamenti didattici del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste per MAGGIO 2022; come sempre, lista ricca di eventi, diversità negli argomenti trattati e importanti collaborazioni.

Per info su iscrizioni al Centro Studi Astronomici Antares Trieste in qualità di socio, al fine di seguire tutte le attività didattiche e non solo, scrivere all'indirizzo di posta elettronica: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

Appuntamento da non perdere per gli appassionati di Astronomia, Speleologia, Antartide e...musica!


Nell'ambito di "Ci sono più cose in cielo e in terra… - Incontri culturali tra scienza e letteratura", ciclo di incontri didattici organizzato dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste assieme all'Antico Caffè San Marco, Lunedì 2 Maggio 2022 alle ore 18:30 presso Antico Caffè San Marco (Via Battisti, 18 a Trieste) i Dottori Erica Bisesi e Michele Maris, ricercatori presso l'Osservatorio Astronomico di Trieste (INAF), relazioneranno nell'originale "PROGETTO XTREME: UNO SPETTACOLO MULTIMEDIALE DI MUSICA, TEATRO E SCIENZA, ISPIRATO AGLI AMBIENTI ESTREMI DI SPELEOLOGIA, ANTARTIDE ED ESOPIANETI".



Progetto multimediale di Erica Bisesi 123 (ricerca scientifica e artistica, pianoforte, co-regia), Nicola Baroni 349 (violoncello, composizione ed elaborazione elettroacustica), Mauricio Dottori 35, Marco Giommoni 369, Massimiliano Messieri 37, Marcela Pavia 389(compositori), Michele Maris 1(ricerca scientifica), Stavro L. Ivanovski 1 (ricerca scientifica, teatro, co-regia), Sara Hennah Galiza (teatro), Daša Grgič (danza)


1 Osservatorio Astronomico di Trieste – INAF, Italia; 2 Université de Montréal, Canada; 3 MASK-APS, Bologna, Italia; 4 Conservatorio “G. Verdi”, Milano, Italia; 5 Universidade Federal do Paraná, Curitiba, Brasile; 6 Opusmodus Ltd, Londra, UK; 7 IMS Conservatorio di Musica di San Marino; 8 AGON – Acustica Informatica Musica, Milano, Italia; 9 Società Italiana di Musica Contemporanea, Italia


Abstract: XTREME è uno spettacolo multimediale ispirato alla mostra "XTREME - Life in Extreme Environments", organizzata da Michele Maris a Trieste nell’ambito di ESOF 2020 sotto il patrocinio di INAF – OATS. Cos’hanno in comune le grotte, l’Antartide e i pianeti potenzialmente abitabili? Punto di partenza per la nostra riflessione è stato cercare di rispondere alla domanda su come la dura realtà della Natura in condizioni estreme possa indurre l’Uomo ad una trasformazione interiore capace di far emergere la parte migliore di sé. Avvalendosi della diretta esperienza scientifica di alcuni di noi, di esecuzioni musicali specificamente dedicate al nostro ensemble e grazie all’uso di tecnologie d’avanguardia e di un approccio teatrale minimalista, il conflitto tra Uomo e Natura viene così concettualizzato e trasfigurato, proponendone una possibile soluzione attraverso un singolare connubio di scienza, musica, teatro e danza.


Accesso libero, con prenotazione consigliata telefonando allo 040-2035357

Vi aspettiamo numerosi!

Abstract: le cosiddette "nebulose planetarie" costituiscono una classe di nebulose luminose caratterizzate da gusci di gas espulsi da stelle con massa non dissimile da quella del Sole giunte alla fine della loro vita. Osservate al telescopio, presentano a volte un aspetto compatto e relativamente rotondo, altre volte dalle forme caotiche ed irregolari. Il loro singolare nome deriva della somiglianza di alcune di queste con i dischi verde-azzurrognoli dei pianeti lontani Urano e Nettuno, così come apparivano nei telescopi del XVIII secolo, periodo in cui tali oggetti vennero scoperti avviandone, così, gli studi. Si ritiene che nella sola nostra galassia, la Via Lattea, vi siano oltre 20.000 oggetti di questo tipo; tuttavia, a causa dell'oscuramento indotto dalle polveri che formano il mezzo interstellare, ad oggi sono state catalogate circa 1.800 nebulose planetarie, un numero molto esiguo rispetto a quello reale. Le nebulose planetarie rivestono, tra le altre cose, un ruolo importante nell'evoluzione chimica della Galassia, restituendo al mezzo interstellare materiale arricchito di elementi pesanti prodotti nelle varie fasi della nucleosintesi stellare.


Zlatko Orbanić, astronomo non-professionista croato e socio del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, che da lungo tempo collabora con strutture di ricerca professionistiche a seguito del suo interesse nelle nebulose planetarie e in altri bizzarri oggetti celesti come stelle fuggitive e supernovae, coadiuvato dall'esposizione delle stupende immagini multicolori e ad alta risoluzione, alcune riprese dal proprio osservatorio astronomico ed altre riprese da telescopi professionali, relazionerà sull'incredibile mondo di questi esotici oggetti celesti nella conferenza dal titolo "RELITTI STELLARI EFFIMERI: ASPETTO, EVOLUZIONE, SEGRETI E TECNICHE DI INDAGINE DELLE NEBULOSE PLANETARIE", che si terrà Mercoledi 27 Aprile 2022 presso la Sala Incontri del Civico Museo di Storia Naturale di Trieste. L'evento è parte del ciclo didattico "Astronomia - alla scoperta dell'Universo: viaggio tra certezze e nuove frontiere nello studio del Cosmo", promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste in coorganizzazione con l'Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste.


Accesso con super green pass e mascherina FFP2.

Giovedì 21 aprile 2022, alle ore 21 presso la nostra sede del Club Alpinistico Triestino (Via R. Abro, 5/A), il Presidente del Centro Studi Astronomici Antares Stefano Schirinzi sarà relatore nell'appuntamento della serie didattica "Giovediamoci" con una relazione dal titolo "Moti della Terra e variazioni stagionali e millenarie del cielo stellato".

Ingresso libero, con mascherina FFP2.

Doppio evento assolutamente da non perdere con la trattazione di temi attuali nella ricerca astronomica, MERCOLEDI 20/4 sul canale Skype di Antares, riservato ai soli soci dell'Associazione: nel primo appuntamento, Antonino Ferro (Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia), esporrà il progetto di una mappa cubica dell'Universo; nella seconda parte, Roberto Furlan (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) tratterà quanto oggi teorizzato sul Pianeta X ed altre curiosità sul Sistema Solare esterno.

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste è lieto di presentare il secondo appuntamento di "PIXINSIGHT CON MARCO RAPINO", evento assolutamente da non perdere per tutti gli appassionati di fotografia astronomica.


MARTEDI 12 APRILE, a partire dalle ORE 21:00 sul canale Skype:


https://join.skype.com/JR6stz4s8yJp


Marco Rapino relazionerà nella conferenza dal titolo "PIXINSIGHT - INTRODUZIONE ALLA PIU' AVANZATA PIATTAFORMA DI ELABORAZIONE IMMAGINI IN ASTROFOTOGRAFIA: DALLA NORMALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI ALLA RIDUZIONE DEI GRADIENTI". Al termine della relazione, Marco Rapino sarà disponibile per un ampio spazio Q&A.


Laureato in informatica, Marco Rapino è gestore del sito "AstropillsAstroPills - Astrofotografia e Tutorial Pixinsight", che raccoglie un vasto numero di appassionati del software che si pone al top per l'elaborazione di immagini astronomiche.


L'evento è pubblico e potrà essere seguito da tutti gli interessati sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste dedicato agli eventi pubblici:


https://join.skype.com/JR6stz4s8yJp


Non mancate, Vi aspettiamo numerosi! 😉


Nuovo programma di appuntamenti didattici di Aprile 2022.


Partiti con "PUNTO ANTARES", serata di discussione tra i soci, il secondo appuntamento vedrà l'atteso ritorno di Marco Rapino (AstroPills, https://www.facebook.com/astropillsphoto) con un approfondimento sul software Pixinsight; quindi, l'esposizione di un progetto per una "mappa cubica" dell'Universo con Antonino Rizzo (socio dell'Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia), il nostro Roberto Furlan che tratterà la terza parte sui pianeti ipotetici del Sistema Solare ed, infine, a grande attesa, il nostro Zlatko Orbanić che presenterà al Museo di Storia Naturale una interessantissima relazione sul mondo delle nebulose planetarie.


Gli incontri all'Antico Caffè San Marco riprenderanno con ben 2 appuntamenti il prox Maggio; nel frattempo, non mancate a questi appuntamenti di Aprile!

Inoltre, non appena il tempo atmosferico lo permetterà, Antares organizzerà per i propri soci la prima di una serie di uscite outdoor atte a fare pratica nell'uso delle montature da telescopio.


Il 30 aprile, infine, grande novità: prima serata osservativa a Tatre (SLO) coorganizzata con gli amici dell'Akademsko Astronomsko Drustvo Rijeka (https://www.facebook.com/AADRijeka/), che si terrà fisso una volta al mese e con i quali organizzeremo grandi novità nei prox mesi.

ANTARES MESSIER MARATHON 2022


In occasione del periodo favorevole allo svolgimento della Messier Marathon, manifestazione non-competitiva organizzata al fine di osservare al telescopio quanti più dei famosi 110 oggetti del catalogo compilato dall'astronomo francese Charles Messier alla fine del XVIII secolo, il Centro Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, con il patrocinio e supporto del Coordinamento Astronomi Non-Professionisti "Alpe Adria", organizza la "ANTARES MESSIER MARATHON 2022" evento che si terrà presso il castello di Socerb/San Servolo, in Slovenia, vicinissimo a Trieste e al quale sono invitati tutti gli appassionati dell'osservazione astronomica del profondo cielo. Lo spirito è quello di aggregarsi per passare una splendida serata in compagnia all'insegna dell'Astronomia osservativa e in onore di Messier, alla ricerca di ammassi, nebulose, galassie e quant'altro presente nel suo noto catalogo.


L'EVENTO: la "Antares Messier Marathon", che si terrà SABATO 26 MARZO 2022, sarà diviso in due fasi: inizialmente, in attesa della notte astronomica, i telescopi verranno posizionati nel piazzale a lato del castello, dove è l'orizzonte occidentale è pienamente visibile con ampio panorama sul Golfo di Trieste: da qui, potranno essere osservati i primi (e più difficili!) oggetti Messier visibili poco prima del loro tramonto (i vari M74, M77, ecc.); di seguito, ci si sposterà 500 metri a monte, dove è presente un vasto panorama che da nord, passando per est giungendo fino a sud-ovest, offre un ampio orizzonte e, soprattutto, senza luci, permettendo così do svolgere le osservazioni durante tutto il corso della notte e fino all'alba. In questa seconda location, inoltre, è presente un bosco che scherma non poco l'alone luminoso di Trieste.


SVOLGIMENTO DELLA GARA: pur non riservando alcun premio, la Messier Marathon è una vera "gara", riservata esclusivamente all'osservazione telescopica (non alla ripresa fotografica!) in cui spirito agonistico, curiosità e divulgazione sono gli ingredienti per passare una bella serata in compagnia sotto il cielo stellato. Ai presenti non dotati di propria strumentazione verrà permessa l'osservazione degli oggetti ripresi attraverso i telescopi.

L'inizio della Maratona osservativa è fissato con l'inizio della notte astronomica (che, in data 26/3 cade alle 20:06) 

La ricerca dovrà essere effettuata esclusivamente senza l'utilizzo dei sistemi GO-TO, con l'uso esclusivo dei quattro cursori direzionali consentito per il posizionamento degli strumenti sui vari oggetti. Sarà nominato un "giudice" il cui compito sarà quello di "osservatore", nei vari telescopi presenti, degli oggetti ripresi; ad ogni oggetto Messier "trovato", ogni partecipante avrà l'obbligo di chiamare il giudice nominato il quale dovrà verificare che l'oggetto puntato sia effettivamente quello ricercato dal partecipante. A fine Maratona, verrà nominato il "vincitore" e verrà, inoltre, effettuata una ripresa di gruppo.


COME RAGGIUNGERE IL LUOGO: provenendo da Trieste o dall'autostrada, arrivare nel villaggio di Socerb/San Servolo, situato poco oltre il confine di Prebenico/Prebeneg. Chi proviene dall'Istria, arriva a Socerb/San Servolo via Kastelec/Castelli.

Arrivati al villaggio di Socerb/San Servolo, oltrepassarlo in direzione del castello/Sveta Jama (presenti opportuni cartelli indicativi) fino ad arrivare al piazzale con panorama sul mare, location della prima fase della gara. La seconda parte verrà tenuta, come sopra specificato, 500 m prima. Si raccomanda di portare con se documento di identità e green-pass.


RITROVO: al fine di posizionare la propria strumentazione nella prima location, si suggerisce di essere presenti almeno 1 h prima dell'inizio della notte astronomica.

Qui di seguito, dati utili alla Messier Marathon in data 26 Marzo 2022 da Socerb/San Servolo:

tramonto Sole: ore 18:25

fine crepuscolo astronomico: 20:06

inizio crepuscolo astronomico: 5:13


RACCOMANDAZIONI: è superfluo raccomandare di vestirsi adeguatamente (indumenti multistrato quali felpe, giacconi, guanti, berretti) alle rigide temperature ancora tipiche delle notti di questo periodo, portando con se anche caffè o altri tonici che possano servire a restare "svegli" durante la nottata.

Nella notte tra SABATO 26 e DOMENICA 27 marzo 2022 è, inoltre, previsto il passaggio dall'ora solare all'ora legale, prassi che torna regolarmente in questo periodo dell'anno: nell'occasione, gli orologi che richiedono un intervento manuale andranno spostati in avanti di un'ora, dalle 2:00 alle 3:00.


INFO: la partecipazione è libera; per eventuali info, contattare gli organizzatori via mail a info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

Mercoledì 30 Marzo 2022, ore 17 presso "Sala Incontri" del Civico Museo di Storia Naturale di Trieste (via dei Tominz, 4):

"VARIAZIONI AMBIENTALI CAUSATE DA IMPATTI EXTRATERRESTRI: UN LEGAME POCO NOTO TRA ASTRONOMIA, GEOLOGIA E ARCHEOLOGIA".

relatore: Prof. Paolo Paronuzzi (Università di Udine)


Abstract: pur essendo un pianeta geologicamente attivo, con agenti che esercitano rapide azioni erosive sulle strutture geologiche presenti alla superficie, la Terra preserva segni di impatti avvenuti in tempi passati: ne sono testimonianza gli oltre 150 crateri da impatto di dimensioni che vanno dalla decina di metri fino a 300 chilometri ad oggi scoperti sulle terre emerse del nostro pianeta e non solo, prodotti da oggetti provenienti dallo spazio, relitti delle prime fasi di formazione del Sistema Solare. Basta guardare il corpo celeste a noi più vicino, la Luna, ma anche quelle dei pianeti Mercurio, Marte o di altri satelliti di grosse dimensioni per rendersi conto di come i crateri da impatto abbiano avuto un ruolo predominante nel modellare la superficie dei corpi del Sistema Solare. Un aspetto interessante di impatti asteroidali sulla Terra è la probabilità di scatenare fenomeni di estinzione di massa, indotti dai conseguenti bruschi ed estremamente deleteri cambiamenti ambientali, che spiegherebbero come mai molte specie viventi non riuscirono ad evolvere adattandosi rapidamente rispetto ad altri fenomeni geologici più lenti, come la deriva dei continenti, la desertificazione, le glaciazioni e altri fenomeni a scala globale.


Sulle tematiche che mettono in relazione l'astronomia con la geologia e - cosa nota a pochi - addirittura l'archeologia, relazionerà il Prof. Paolo Paronuzzi, geoarcheologo dell'Università di Udine, nella conferenza dal titolo "VARIAZIONI AMBIENTALI CAUSATE DA IMPATTI EXTRATERRESTRI: UN LEGAME POCO NOTO TRA ASTRONOMIA, GEOLOGIA E ARCHEOLOGIA", tenuta mercoledì 30 marzo 2022 presso la Sala Incontri del Museo nell'ambito del ciclo didattico "Astronomia - alla scoperta dell'Universo: viaggio tra certezze e nuove frontiere nello studio del Cosmo", evento promosso dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste in coorganizzazione con l'Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste, nella sede del Museo Civico di Storia Naturale.

Accesso con super green pass.

Doppio appuntamento col Sistema Solare, questo giovedì su Skype, riservato ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste: si inizierà con Roberto Furlan, che ci guiderà alla scoperta di particolarità poco note relative a corpi remoti di cui si suppone l'esistenza; seguirà il nostro meteorologo Paolo Forti, che relazionerà sulle dinamiche che avvengono negli strati più alti dell'atmosfera terrestre. Ed altro ancora!

Per eventuali interessanti a seguire queste e le sempre numerose altre attività del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, scrivere a: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

Appuntamento da non perdere, Giovedì 3 Marzo 2022 alle ore 18, presso l’Antico Caffè San Marco a Trieste: in occasione del quarto appuntamento del ciclo "Ci sono più cose in cielo e in terra... - Incontri culturali tra scienza e letteratura", il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste avrà l'onore di ospitare, in un evento co-organizzato con l'Antico Caffè San Marco, il Prof. Christian Selleri (Società Friulana di Archeologia, Polo Liceale di Cervignano del Friuli) nella conferenza dal titolo "DANTE E L'ASTRONOMIA".

Monfalconese di nascita, Selleri ha conseguito la laurea in fisica presso l’Università di Trieste e insegna matematica e fisica al Polo Liceale di Cervignano del Friuli”. Grande appassionato di storia, in particolare di quella della Venezia-Giulia, dell’Istria e dell’Ungheria. Si è spesso dedicato alla storia della scienza, all’archeologia e alla genealogia. Per la Società Friulana di Archeologia e altre associazioni culturali ha organizzato viaggi di istruzione e cicli di incontri per la divulgazione scientifica e storico-culturale.

Abstract: nella Divina Commedia, uno dei capolavori più rappresentativi della cultura italiana, universalmente considerato come una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, Dante esplica notevoli esposizioni sulla scienza astronomica, permettendo al lettore del poema di viaggiare tra le stelle vivendo in tal modo l’esperienza di avere per maestro il sommo poeta quale guida all’osservazione del cielo. Quanto Dante riporta nella Commedia, porta chiunque ad innamorarsi del cielo stellato e delle sue meraviglie, per poterlo poi contemplare con la stessa passione e lo stesso stupore con cui gli occhi di Dante si rivolgevano ad esso.

Grazie alle rigorose e dettagliate indicazioni astronomiche che il poeta fiorentino ci fornisce nelle terzine della Divina Commedia è possibile ricostruire la configurazione astronomica del cielo a lui noto, quello tolemaico, con la Terra al centro divisa nell’emisfero delle terre emerse e nell’altro delle acque. Il Prof. Selleri esporrà le conoscenze astronomiche di Dante espresse nella sua grande opera, scelto dal Signore per poter poi narrare agli uomini ciò che aveva visto durante il suo fantastico viaggio.

Prenotazione consigliata telefonando allo 040-2035357; accesso con super green pass.

Non mancate, Vi aspettiamo!

Pubblichiamo, puntuali con l'inizio del nuovo mese, il ricco programma degli appuntamenti didattici che si terranno a MARZO, redatto dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste. Nonostante il clima tutt'altro che sereno che pervade le news in questi giorni, noi del CSAAT andiamo avanti con l'obiettivo di rivolgere lo sguardo allo spazio, sperando che prima o poi vi sia piena consapevolezza - da parte di tutti! - su quanto piccola e misera sia la presenza dell'essere umano su questo pianeta.


Come sempre, le conferenze sono rivolte sia al pubblico, attraverso i cicli "Ci sono più cose in cielo e in terra..." e "Astronomia - alla scoperta dell'Universo", tenuti presso "Antico Caffè San Marco" e "Civico Museo di Storia Naturale di Trieste", nonché ai soli soci CSAAT attraverso le dirette su Skype.


Per chi fosse interessato ad iscriversi al CSAAT per seguire tutte le sempre numerose attività, scrivere all'indirizzo mail info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it.


Non mancate, Vi aspettiamo numerosi!

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste è lieto di presentare Mercoledì 23 Febbraio 2022 il secondo evento di "Astronomia: alla scoperta dell'Universo", ciclo di eventi didattici dedicati all'Astronomia co-organizzato assieme al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, che si terrà con un appuntamento ogni mese - sempre di mercoledì, alle ore 17 - presso la prestigiosa "Sala Incontri" del Museo, sito in Via dei Tominz, 4 a Trieste.
In questo ciclo di eventi, relatori scelti tra professionisti del settore e astronomi non -porofessionisti descriveranno le molteplici proprietà del Cosmo esponendo i propri lavori nel relativo campo di studio e ricerca

.

Abstract: il Dott. Giuseppe Murante, astrofisico presso l'Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF relazionerà nella conferenza "SIMULAZIONI COSMOLOGICHE CON QUANTUM-COMPUTERS", dove verranno esposte le modalità attraverso le quali i super-calcolatori, oggi in uso presso istituti di ricerca, riescono a produrre modelli che descrivono le dinamiche evolutive di ammassi e superammassi galattici, le più grandi strutture conosciute nell'Universo assieme agli enormi vuoti che li separano. Frontiera di studio della cosmologia moderna, gli ammassi di galassie vengono oggi interpretati come strutture dinamiche, che catturano le galassie circostanti assieme alla materia gassosa; secondo tali modelli, quando piccoli gruppi di galassie vanno a fondersi con un ammasso, quest'ultimo accumula anche gas caldo, materia oscura e massa visibile: grazie all'azione della gravità, tale massa aggiuntiva innesca il fenomeno di riscaldamento dei gas e delle accelerazioni delle galassie. Gli interessi di ricerca di Giuseppe Murante si applicano allo studio delle dinamiche delle galassie, dei Nuclei Galattici Attivi e delle strutture che le contengono.

Accesso libero con super green pass, secondo le normative attualmente vigenti in tema di emergenza sanitaria.

Non mancate, Vi aspettiamo a questo appuntamento dedicato a tutti gli appassionati di Astronomia!

GRANDE NOVITA' NELLA DIVULGAZIONE ASTRONOMICA A TRIESTE: è davvero con grande piacere pubblichiamo il programma completo - relativo a tutto il corrente anno - del nuovo ciclo di appuntamenti "ASTRONOMIA - ALLA SCOPERTA DELL'UNIVERSO", co-organizzato tra il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste e il Civico Museo di Storia Naturale di Trieste.


Tenute da relatori scelti tra professori, professionisti del settore, ricercatori e qualificati astronomi-non-professionisti, le conferenze sono rivolte a tutti gli appassionati e studiosi di Astronomia e delle scienze/discipline scientifiche a questa correlate: dai modelli cosmologici elaborati da potenti calcolatori alle dinamiche evolutive dei pianeti e delle loro superfici ed atmosfere, dal Sole e la sua attività alle stelle che esplodono e alle meraviglie del cielo australe, i temi trattati riserveranno le ultime novità sull'Universo osservabile.


Gli appuntamenti si terranno presso la Sala Incontri del Museo di Storia Naturale di Trieste, sito in Via dei Tominz, 4 nella nostra città.


Appuntamenti da non perdere per comprendere quanto noto nell'Universo attraverso le parole di chi lo studia e vi applica le proprie ricerche.


Non mancate, Vi aspettiamo numerosi!

Appuntamento da non perdere, Venerdì 18 febbraio 2022 alle ore 18 presso "Antico Caffè San Marco" a Trieste: in occasione del secondo appuntamento del ciclo "Ci sono più cose in cielo e in terra... - Incontri culturali tra scienza e letteratura", il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste avrà l'onore di ospitare il Dott. Emiliano Ricci (Università di Firenze), fisico e giornalista scientifico, che verrà a presentare il suo bellissimo libro "Guida turistica dell'universo. Alla scoperta dello spazio, fra mondi alieni e mostri del cielo" (Giunti, 2021), aggiornatissimo volume e grande opera di divulgazione scientifica, che riesce a coinvolgere sin dalla prima pagina guidando il lettore nei meandri delle bellezze dell'Universo.

Emiliano Ricci, laureato in fisica con orientamento astrofisico presso l'Università di Firenze, dopo una borsa di studio biennale in giornalismo scientifico sempre presso la stessa Università, nel 1995 ha iniziato a lavorare in Regione Toscana, occupandosi fin dall'inizio del sito web ufficiale dell'ente. È dottore di ricerca (Ph.D.) in Telematica e Società dell'Informazione (titolo conseguito ancora presso l'Università di Firenze), con una ricerca sul cambiamento del giornalismo scientifico all'epoca dei nuovi media. Ha inoltre un master universitario di II livello in Policy Innovation and Sustainability Impact Assessment (PISIA), con una tesi sulla comunicazione pubblica durante la pandemia, conseguito presso l'Università di Padova.
Come giornalista scientifico, ha collaborato con molte testate, sia locali che nazionali, come l'Astronomia, Le Stelle (del cui sito è stato webmaster dalla fondazione della rivista fino al 2006), Nuovo Orione, Coelum, Quark, Airone, l'Unità, Il Corriere di Firenze. Attualmente collabora con Le Scienze, BBC Scienze e Focus.
Ha ideato e condotto per oltre dieci anni (dal 1994 al 2004) una trasmissione radiofonica di divulgazione scientifica, Nova Scientia, presso Novaradio, una radio locale di Firenze.

Prenotazione consigliata telefonando allo 040-2035357; accesso con super green pass.

Vi aspettiamo per questo bellissimo evento, imperdibile per tutti gli appassionati della scienza astronomica!

Appuntamento su Skype riservato ai soli del Centro Studi Astronomici Antares Trieste: il Dott. Roberto Furlan esporrà quanto noto su quegli oggetti, più volte ipotizzati dagli astronomi, ipotizzati per spiegare anomalie orbitali osservate nei pianeti noti ma difficilmente sostenibili da dati o teorie scientifiche. Un percorso nella storia dell'Astronomia tra curiosità e bizzarre ipotesi.
Vi aspettiamo!

Con l'inizio di Febbraio, pubblichiamo il nuovo programma di appuntamenti didattici del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.


Come sempre, tanti e vari gli argomenti di discussione: dai pianeti giganti a quelli ipotetici (Stefano Schirinzi e Roberto Furlan, CSAAT), proseguendo poi con la meccanica quantistica col Dott. Murante (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF) e la presentazione del bellissimo volume "Guida turistica dell'Universo" da parte del Prof. Emilano Ricci (Università di Firenze).


A tutto ciò si va poi ad aggiungere una nuova iniziativa: "Punto Antares", da qui avviato con cadenza mensile, con il preciso scopo di ispirare lo scambio di idee e novità fra i nostri soci. Un appuntamento atto a supportare gli "antaridi" nei loro progetti (singoli o di gruppo) e mantenere sempre il gruppo aggiornato su quanto accade nel mondo dell'Astronomia, in costante evoluzione.

Grande appuntamento per i cultori della storia dell'Astronomia Giovedì 20 Gennaio a Trieste: il Prof. Guido Cossard, dell'Associazione di Ricerche e Studi di Archeastronomia Valdostana, sarà protagonista di un incontro presso l'Antico Caffè San Marco (in Via C. Battisti, 18 a Trieste) nell'ambito del ciclo di appuntamenti didattici "Ci sono più cose in cielo e in terra... - incontri tra scienza e letteratura", organizzato dal "Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste" in collaborazione col prestigioso "Antico Caffè San Marco".


Appuntamento nel quale l'autorevole ospite presenterà il suo interessantissimo volume "CIELI PERDUTI - ARCHEOASTRONOMIA: LE STELLE DEI POPOLI ANTICHI". In questo speciale appuntamento, i presenti avranno la possibilità di spaziare dalle stelle all'archeologia, esplorare l'affascinante mondo dell'Archeoastronomia avendo come guida un noto esperto di questa disciplina, che mette in relazione gli studi astronomici con i contesti archeologici, offrendoci delle ipotesi su come gli antichi abitanti della Terra interpretavano i fenomeni celesti o osservavano i movimenti della volta celeste.


Accesso con super green pass, come da norme vigenti in merito alla corrente emergenza sanitaria- Consigliata prenotazione presso Antico Caffè San Marco (040-2035357; libreriacaffesanmarco.it@gmail.com).


Vi aspettiamo numerosi!

Primo appuntamento del nuovo ciclo "Ci sono più cose in cielo e in terra - incontri culturali tra scienza e letteratura", co-organizzato tra "Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste" e "Antico Caffè San Marco".

Protagonista, l'Astronomia nelle sue numerose facce: dalla ricerca sull'evoluzione dell'Universo, condotta con i grandi telescopi professionali, alla visione del Cosmo attraverso i secoli.


In questo primo appuntamento, il Dott. Luca Di Mascolo (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF), che esporrà quanto oggi noto da riprese con i grandi telescopi professionali e simulazioni effettuate ai supercomputer sugli ammassi di galassie e la struttura a grande scala dell'Universo.



Accesso con super green pass, come da norme vigenti in merito alla corrente emergenza sanitaria- Consigliata prenotazione presso Antico Caffè San Marco (040-2035357; libreriacaffesanmarco.it@gmail.com).


Vi aspettiamo numerosi!

Sabato 8 Gennaio alle ore 21, appuntamento sul canale Skype riservato ai soli soci del Centro Studi Astronomici Antares Trieste


"
METEOROASTRONOMIA: FISICA DELLE METEORE E VISIBILITA' DEGLI SCIAMI METEORICI NEL 2022"

relatore: Stefano Schirinzi (Presidente Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: nel corso della sua orbita attorno al Sole, il nostro pianeta attraversa molte scie di detriti che danno luogo al classico fenomeno delle "stelle cadenti", che ben si differenziano dalle meteore sporadiche visibili ogni notte. Anche se molti di questi non sono vere "piogge di meteore", alcuni sciami meteorici, sconosciuti ai più, offrono la possibilità di assistere ad eventi interessanti quali meteore lente o veri e propri bolidi. A descrivere la fisica di tali fenomeni e le singolari caratteristiche degli sciami che saranno visibili nel corso dell'anno appena iniziato.

Appuntamento da non perdere per gli appassionati di Astronomia a Trieste - Città della Scienza! Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste è lieto di annunciare il primo appuntamento del nuovo ciclo didattico "ASTRONOMIA - ALLA SCOPERTA DELL'UNIVERSO", co-organizzato assieme al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste: Mercoledì 22 Dicembre 2021, alle ore 17 presso l'elegante Sala Incontri del Museo (sito in Via dei Tominz, 4 a Trieste), il fisico ed esperto Giorgio Rizzarelli (Centro Studi Astronomici Antares Trieste) relazionerà sui molteplici ed interessanti effetti indotti dal movimento della Terra nella conferenza dal titolo "IL MOVIMENTO DEGLI ASTRI E I CAMBIAMENTI DELLA VOLTA CELESTE NEL TEMPO".


L'accesso all'evento è riservato ai possessori di Green Pass.


Vi aspettiamo numerosi!

APPUNTAMENTO IMPERDIBILE, VENERDI 17/12, SULL'ABITABILITA' NON SOLO DEL NOSTRO PIANETA MA DEL COSMO

Il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste
presenta:

"COVERSAZIONI DI ASTROBIOLOGIA, PT.5 - UN LUOGO SICURO, UN POSTO SPECIALE: TRA GAIA E ABITABILITA' PLANETARIA
"
relatori:
>
Dott. Giovanni Vladilo (Osservatorio Astronomico di Trieste - INAF)
>
Dott. Antonello Provenzale (CNR - Istituto di Geoscienze e Georisorse, Pisa)


Abstract: la scoperta di pianeti in orbita attorno a stelle diverse dal Sole ha subito un'accelerazione nell'ultimo decennio e questa tendenza continuerà man mano che nuovi osservatori disposti a terra e nello spazio impiegano strumentazione di nuova generazione utile alla ricerca di nuovi pianeti abitabili. In tale contesto, i relatori Giovanni Vladilo e Antonello Provenzale esporranno le teorie che descrivono l’abitabilità nel Cosmo, in un excursus che partirà dal descrivere lo stesso Universo per poi passare alle galassie, quindi i sistemi planetari e, infine, la Terra. Verranno accennate anche le teorie sui modelli climatici planetari.


17 DICEMBRE 2021, a partire dalle ore 21:00 sul canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste:
https://join.skype.com/NTwpvbx33qek


Accesso libero, Vi aspettiamo a questo importante ed interessante appuntamento

Appuntamento da non perdere per neofiti fotografi celesti e non sul canale Skype (https://join.skype.com/NTwpvbx33qek) del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste:


"FOTOGRAFIA ASTRONOMICA: STRUMENTAZIONE BASE PER LE RIPRESE DEL PROFONDO CIELO"

relatore: Enzo Spallucci (Centro Studi Astronomici Antares Trieste)


Abstract: la fotografia astronomica consente di ottenere spettacolari immagini di diverse tipologie di corpi che popolano il Cosmo. In particolare, quella relativa agli oggetti cosiddetti "del profondo cielo" quali ammassi stellari, nebulose o galassie, soprattutto a causa della loro bassa luminosità superficiale, è più difficile da eseguire, richiedendo l'uso di particolari strumenti e tecniche. Senz'altro, la fotografia digitale tramite moderni sensori permette oggi di poter ottenere bellissime fotografie utilizzando i giusti strumenti.

Al fine di avere il necessario know-how per ottenere buoni risultati anche con strumentazione base, il nostro tecnico e fotografo Enzo Spallucci ci porterà ad esplorare cosa il mercato oggi propone nella conferenza "FOTOGRAFIA ASTRONOMICA: STRUMENTAZIONE BASE PER LE RIPRESE DEL PROFONDO CIELO".


Quando: Mercoledì 8 Dicembre, con inizio alle ore 21

Dove: canale Skype del Centro Studi Astronomici Antares Trieste (https://join.skype.com/NTwpvbx33qek).


Accesso libero, Vi aspettiamo! 😉

(Pleiades credits: David Kralj)


"CORSO BASE DI ASTRONOMIA E FOTOGRAFIA ASTRONOMICA"


Dedicato ad appassionati e curiosi del Cosmo, adulti e ragazzi: ecco il nuovo corso organizzato dal Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.


L'obiettivo del corso è quello di fornire un approccio diretto con il cielo stellato, fornendo i mezzi "chiave" per aprire la propria finestra sul Cosmo: la capacità comprendere come varia l'aspetto del cielo stellato nel tempo, l'orientamento tra le costellazioni, l'uso di binocoli e telescopi per l'osservazione degli oggetti celesti, sviluppare l'abilità di ricercare pianeti, stelle ed oggetti deep-sky nella volta celeste e, infine, le basi fondamentali della fotografia astronomica, partendo dagli strumenti più semplici. In tutto, 9 lezioni teoriche che avranno quali docenti lo staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste, a cui si affiancheranno 3 uscite outdoor (date da concordare in sede) con telescopi e macchine fotografiche, dove verrà messo in pratica quanto appreso nella teoria.


Il corso verrà tenuto presso la birreria "Doppio Malto" (Centro commerciale "Il Giulia" - Trieste) a partire dal 22 Novembre 2021.


Si specifica che, in ottemperanza alle disposizioni ministeriali in materia della corrente emergenza sanitaria, l'accesso è garantito unicamente tramite Green Pass.


> quota partecipazione: € 20,00

(includente un anno di iscrizione al Centro Studi Astronomici Antares Trieste in qualità di socio)


> per informazioni:

mail: info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

tel: 3292787572

web: www.centrostudiastronomici-antares-trieste.it


LA NOTTE DEI GIGANTI / NOČ VELIKANOV


Una serata astronomica dedicata alla scoperta del Sistema Solare esterno, tra immagini riprese live al telescopio e istantanee catturate dalle sonde robotiche NASA / ESA. Presentazioni a cura dello staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste.


Odkrivanje zunanjega Osončja, med posnetki s teleskopom v živo in slikami vesoljske sonde NASE / ESA. S predstavitvami strokovnjakov tržaškega Centra za astronomske študije Antares.

NOVITA': con grande piacere, divulghiamo in questa pagina quello che è il più grande evento Astronomico organizzato da nella nostra regione nel corso del corrente anno: il I° STAR PARTY DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA, evento didattico promosso dal "Coordinamento Astronomi-non professionisti Alpe Adria" al fine di radunare tutti gli appassionati della scienza astronomica per una serata dedicata all’osservazione del cielo stellato, effettuata da uno dei posti con il cielo più oscuro presenti nella nostra Regione!


Il I° STAR PARTY DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA si terrà SABATO 4 SETTEMBRE presso l'area camper del rifugio G. Pelizzo (1.320 m s.l.m.) sul monte Matajur che, con i suoi 1.641 m di quota, è una delle cime più alte delle Prealpi Giulie. Nella scala del cielo buio di Bortle, dal Matajur è spesso possibile registrare un cielo con SQM medio 21,3: valore che consente di apprezzare ad occhio nudo la galassia M33 in Triangulum, regioni oscure della Via Lattea, molti degli ammassi stellari di tipo globulare ed aperto catalogati da Messier e, soprattutto in Primavera, la luce zodiacale.


L'invito a partecipare a questo straordinario evento sotto le stelle - il primo di questo tipo organizzato nel Friuli - Venezia Giulia, patrocinato dal Comune di Savogna (UD), dall'Unione Astrofili Italiani, dal Coordinamento astronomi non-professionisti Alpe Adria ed avente come partner Skypoint S.r.l. - all'insegna della comune passione per l'Astronomia, le meraviglie e i misteri del Cosmo, è rivolto a tutti gli appassionati del Friuli - Venezia Giulia, Veneto, Slovenia e Croazia.


N.B.: in caso di maltempo, lo Star Party è posticipato al sabato successivo, 11/9.


Maggiori info nel flyer in allegato.

"G-ASTRONOMIA - DAI SAPORI DEL CARSO ALLE STELLE"

è il nuovo appuntamento astronomico che il Centro Studi Astronomici Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste co-organizza con Agriturismo Milič Zagrski martedì 10/8 p.v. a Sagrado/Zagradec, Sgonico/Zgonik (Trieste)


Con la possibilità di scegliere tra due differenti menù (1 - "carne": antipastino misto con affettati della casa, cevapcici e stracotto con contorno di patate in tecia, dolce della casa; 2 - "gnocchi o riso": antipastino misto con affettati della casa, gnocchi con erbe e semini o risotto di verdure, dolce della casa) ed inizio cena alle 19:30, i partecipanti potranno apprendere nozioni astronomiche da chi il cielo lo conosce bene e lo sa descrivere con altrettanta maestria: verranno indicate le principali costellazioni del cielo estivo e le caratteristiche delle loro stelle salienti per poi osservare, tramite riprese "live" effettuate da opportuni sensori applicati ai nostri telescopi, alcuni pianeti ed altri oggetti del cielo profondo quali sistemi stellari multipli, ammassi stellari, nebulose e remote galassie; il tutto con le spiegazioni dello staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste.


Una serata all'insegna dell'armonia, tra le prelibatezze di prodotti locali e la conoscenza dell'Universo di cui siamo noi stessi parte.


N.B.: al fine di velocizzare il servizio e rispettare i tempi della scaletta programmata, si richiede di prenotare in anticipo, comunicando i menù scelti:

tel: 040-229289; cell: 3519515092; e-mail: info@agriturismomilic.it


Vi aspettiamo numerosi! 😉✨

"LA NOTTE DELLE STELLE - dalle lacrime di San Lorenzo al Cosmo"

Giovedì 12 Agosto 2021 a partire dalle ore 21:30

c/o area parcheggio "rose d'Inverno", strada Basovizza - San Lorenzo (Trieste)


In occasione del picco dello sciame meteorico delle Perseidi, che cade nella notte tra il 12 e il 13 agosto, il Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste organizza una serata dedicata all'Astronomia, nell'ambito dell''iniziativa "Le notti delle stelle" promossa dall'Unione Astrofili Italiani con lo scopo di avvicinare il pubblico alla conoscenza della volta celeste e degli eventi che questa riserva. Quest'anno, l'osservazione delle "lacrime di San Lorenzo" - così come le Perseidi sono popolarmente note - è favorita dall'assenza della Luna: occasione che permetterà sicuramente ai partecipanti di osservare qualche emozionante meteora, fenomeni che spesso si manifestano con luminosità eccezionali (bolidi) o scie persistenti.


Ne "LA NOTTE DELLE STELLE - dalle lacrime di San Lorenzo al Cosmo", lo staff di esperti del Centro Studi Astronomici Antares Trieste - Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani per la Provincia di Trieste, con oltre 30 anni di esperienza nell'ambito divulgativo astronomico, corredata da una lunga serie di pubblicazioni scientifiche nel settore, esporrà al pubblico partecipante gli aspetti salienti del cielo estivo, passando dall'indicare le costellazioni con le stelle più luminose a riprendere "live", con l'ausilio di particolari sensori applicati al telescopio, immagini dei pianeti Saturno e Giove (con dimostrazione dell'elaborazione di immagini planetarie hi-res) nonché di altre meraviglie celesti quali sistemi stellari multipli, nebulose, ammassi stellari e lontane galassie.


N.B.: pur svolgendosi all’aperto, nel rispetto delle norme anti-Covid 19 la partecipazione all’evento è possibile solo esibendo “green pass” e tramite prenotazione (obbligatoria) inviando richiesta all’indirizzo di posta elettronica:

info@centrostudiastronomici-antares-trieste.it

Vi aspettiamo numerosi! ✨


Share by: