ASTROGATTI

Ciao, sono Giasone, un gatto dormiglione ma sempre in allerta. Riesco a passare in un attimo dai sogni alla fuga, a tutta velocità, come capita ad alcune stelle che all’improvviso vanno per la loro strada: sono le STELLE FUGGITIVE. Voi le conoscete?

Provate a immaginare gli astri nel cielo come tanti amici che fanno il girotondo, ma a un certo punto qualcuno inciampa e balza fuori. Così accade anche ad alcune stelle che a causa di un imprevisto si ritrovano spinte via, a folle velocità, dirette chissà dove.

Alcuni non lo sanno ma molto spesso le stelle passano il tempo danzando in cerchio con una, due o anche migliaia di brillanti amiche. A volte però, per una mossa un po' sguaiata e troppo forte, come l'esplosione di una stella vicina o l’incontro ravvicinato con un'altra stella, alcune lasciano il loro gruppo e schizzano via fulminee, sfrecciando nello spazio come fossero dei proiettili spaziali, o come me quando piglio un grande spavento.

Talvolta questi astri fuggitivi, procedendo a impressionante velocità, impattano con il gas e la polvere che giacciono nello spazio, tra una stella e l’altra, andando a creare delle vere e proprie onde, come quelle prodotte dalla prua di una nave che solca velocemente il mare. Anche se la maggior parte delle stelle resta al suo posto, nella propria “famiglia”, esistono sempre quelle un po' avventurose che finiscono per compiere il loro viaggio in solitudine, correndo svelte attraverso l’infinità dello spazio. Ciò ci suggerisce quanto può essere sorprendente l’Universo e ci pone almeno una domanda: chissà dove andranno a finire queste stelle in fuga?

Ciao, sono Medea, una gatta molto dispettosa e pure imprevedibile. Un giorno il mio padrone mi ha detto che assomiglio a una NANA ROSSA ma io non avevo la minima idea di cosa fosse, allora sono andata a informarmi in un posto pieno di bellissimi libri.
Lì ho scoperto che le
NANE ROSSE sono delle stelle irrequiete sulla cui superficie, di tanto in tanto, accadono delle potenti esplosioni di energia. Tali eventi, però, sono un bel problema perché portano la luminosità di queste stelle a variare parecchio.

Sui libri che ho consultato, in questo luogo che si chiama biblioteca, ho letto che nel Cosmo ci sono stelle talmente deboli e lontane dal Sistema Solare da sfuggire anche ai telescopi più grandi. Questi remoti astri sono proprio le NANE ROSSE; delle stelle piccoline ma allo stesso tempo fra le più numerose presenti nelle galassie che popolano le vastità dell’Universo. Per fare un esempio: tra le 30 stelle più vicine al Sole 20 sono NANE ROSSE. Chi l’avrebbe mai detto? Io no, non me lo sarei mai immaginato.

Poi, continuando a spulciare quei libri, ho trovato tante altre informazioni interessanti e vorrei condividerne qualcuna con voi: a ben vedere, anche il nostro potente Sole viene chiamato “stella nana” ma, rispetto a lui, le NANE ROSSE sono meno massicce e più fredde. La loro bassa temperatura superficiale, generalmente compresa tra 2.000 e 3.000 gradi Kelvin (per capirci, tra i 1726.85 e i 2726.85 gradi Celsius) è la causa del loro particolare colore. Il Sole, più caldo in superficie, emette la sua energia per lo più in quello che gli astronomi chiamano lo “spettro della luce visibile”, ovvero la luce che i nostri occhi possono percepire, invece, le NANE ROSSE emettono radiazioni più vicine a ciò che viene detto “infrarosso”, invisibili all’occhio umano.

Gli scienziati scrivono poi che le NANE ROSSE sono spesso legate, da una cosa che si chiama “forza di gravità”, a una stella compagna di dimensioni e luminosità magari molto differenti, mentre altre volte sono organizzate in gruppi composti da più stelle: quando ciò accade si riescono a “pesare” le NANE ROSSE, anche se queste sono lontanissime! Osservando per bene, gli studiosi hanno capito che la massa questi astri è generalmente molto più piccola di quella del Sole e il loro stesso nucleo ha una temperatura così bassa da essere appena sufficiente nella creazione dell’energia che porta queste stelle a splendere e a rendersi visibili.

Le NANE ROSSE, come vi ho già detto, sembrano essere delle stelle piuttosto nervose: il loro campo magnetico, simile a quello che sulla Terra porta l’ago della bussola a indicare il nord, produce delle enormi esplosioni di energia sulla loro superficie rendendole delle pessime “vicine di casa”. Infatti, se ci trovassimo su un pianeta in orbita attorno a una di queste bizzarre stelle, saremmo bombardati da radiazioni così nocive da rendere la presenza della vita davvero difficile. Ma la cosa più incredibile di questi astri è la lunghezza della loro vita, che supera ogni immaginazione: le più leggere di loro, quelle che pesano 1/10 del Sole, vivono centinaia di miliardi di anni e una volta “invecchiate” si schiacciano su se stesse divenendo sempre più dense e caldissime: un nuovo tipo di stella chiamato NANA BIANCA.

Non sono sicura che il mio padrone intendesse farmi un complimento dicendo che sono simile a una NANA ROSSA, ma io non mi offendo mica. Dopotutto, queste stelle sono interessanti, mai noiose, proprio come me.

Ciao, io sono Mušuša, una gatta che ama dormire in lavandini, bidet e catini dove i coinquilini umani fanno il bucato a mano. Il mio rifugio preferito è un catino rosso che nella mia fantasia diventa un disco volante con cui esplorare l’Universo. Anche gli esseri umani sognano di viaggiare nello spazio e sono pure riusciti a lasciare il pianeta Terra, per andare a passeggiare sulla Luna. Fare viaggi più lunghi però è complicato, così lanciano delle SONDE SPAZIALI che studiano il Cosmo per loro conto.

Avete mai sognato di fare un viaggio lunghissimo, così lungo da lasciare il Sistema Solare? Forse non lo sapete ma esistono delle navicelle spaziali super coraggiose che lo stanno già facendo, per davvero: si chiamano Pioneer, Voyager e New Horizons.

Si tratta di piccoli esploratori robotici, lanciati nello spazio tanti anni fa. La loro missione era di andare a curiosare tra i pianeti più lontani del Sistema Solare e poi oltre, ai limiti del reame del Sole.

Nel tempo questi robot sono riusciti a scattare un sacco di foto e inviare tantissime informazioni preziose su quei lontani pianeti, ma poi non si sono fermati lì: essi hanno continuato il loro viaggio, sempre più lontano dal Sole, come dei minuscoli messaggeri che si congedano dalla nostra stella per avventurarsi nell’immenso spazio oscuro che c'è oltre.

Le sonde gemelle Pioneer 10 e Pioneer 11 sono state le prime lanciate all’esplorazione dei pianeti giganti: Giove con le sue macchie e Saturno con i suoi anelli luccicanti, ma sono anche state le prime a uscire dal Sistema Solare, nel buio dello spazio. Esse portano con sé placche dorate incise con un messaggio per eventuali civiltà aliene: sono un’eco silenziosa dell'umanità che si avventura nell'ignoto.

Poi, altre due sonde gemelle, le Voyager 1 e Voyager 2, hanno visitato Giove e Saturno ma pure i più lontani pianeti del Sistema Solare: Urano e Nettuno, con i loro colori acquamarina. Queste sonde portano con sé dei dischi d'oro che contengono suoni e immagini della Terra, come fossero una specie di biglietto da visita per eventuali alieni che potrebbero incontrarle per strada, fra tantissimi anni.

New Horizons, invece, è stata la prima sonda a visitare il lontano pianeta nano Plutone, dopodiché ha continuato il suo viaggio, andando verso oggetti astronomici ancora più lontani, ma sempre all’interno del regno del Sole.

Queste sonde sono come delle piccole bottiglie con dei messaggi speciali, lanciate lontanissime, a perdersi nell'oceano cosmico: esse stanno vagando da così tanto tempo da trovarsi quasi sul punto di lasciare il Sistema Solare. Sono delle vere eroine spaziali ed è emozionante pensarle li fuori, così lontano.

Forse un giorno anche noi gatti potremo fare un viaggio così avventuroso tra le stelle, accompagnati dai nostri amici umani.

Ciao, io sono QFWFQ. Sì, lo so, ho un nome strano ma non posso farci nulla se a casa mia leggono libri come “Le Cosmicomiche” e poi hanno idee strane. Sono un gatto vagabondo e mi troverei bene a viaggiare nell’Universo. Nello spazio vorrei esplorare le GALASSIE INTERAGENTI che assomigliano tanto a me e mio fratello, quando ci azzuffiamo. Sto parlando di galassie che si scontrano e si mescolano fra loro, come se si stesse preparando un gigantesco frullato cosmico, per poi formare qualcosa di più grande.

Nell’Universo ci sono miliardi e miliardi di galassie e quando due o più di queste si avvicinano tra loro tendono a comportarsi come fanno le calamite con i metalli: si attraggono e dunque si fanno sempre più vicine, fino a fondersi; con stelle, polveri e gas che passano dall’una all’altra. A volte può accadere che una galassia più grande si mangi una più piccola, come fosse un immenso “Pac-Man” spaziale. La galassia di dimensioni maggiori è dunque destinata a crescere, a diventare un oggetto astronomico enorme e sempre più pensante, a forza di ingurgitare le galassie più piccoline che incontra lungo il suo viaggio nel Cosmo.

Quando le GALASSIE INTERAGENTI procedono l’una verso l’altra la forza che le attrae, chiamata gravità, le fa danzare assieme: un ballo vorticoso e sempre più veloce man mano che si fanno più prossime.

Osservandole al telescopio, mentre si tirano e si allungano a vicenda come se stessero giocando al tiro alla fune, si nota che la loro forma originale cambia creando degli spettacoli di luce e colori davvero incredibili.

A differenza da quanto ci si aspetterebbe guardando queste interazioni, è ben difficile che l’incontro fra le galassie provochi degli incidenti disastrosi fra le stelle che le abitano. Infatti, nonostante a noi sembri che le stelle residenti nelle galassie siano ammassate, tra tutti questi astri c’è in realtà tantissimo spazio. Così, quando le GALASSIE INTERAGENTI iniziano ad abbracciarsi non accadono “tamponamenti” fra stelle. Può accadere, però, che l’abbraccio tra due galassie porti a uno scontro tra alcune nubi di gas e questo può generare la scintilla per la nascita di nuove stelle, super brillanti.

Eh, lo dicono sempre gli umani che vivono a casa mia: mio fratello e io dovremmo imparare dalle GALASSIE INTERAGENTI che, al di là delle apparenze, sono molto più pacifiche di noi.

Ciao, mi chiamo Sirius Black, passo le giornate a dormire in poste scomposte o a spiare i passeri attraverso i vetri delle finestre. Invece, alla mia padrona piace osservare il cielo notturno e poi raccontarmi cosa ci trova.

Una volta mi ha detto che guardando nelle profondità del cielo si trovano degli scrigni colmi di stelle. Sembra che gli astronomi li chiamino AMMASSI STELLARI GLOBULARI e assomiglino un po’ a dei barattoli pieni di tante biglie luccicanti, tutte vicine. Che spettacolo! Questi tesori astronomici sono composti di centinaia di migliaia, o addirittura milioni, di stelle abbaglianti, tutte ammassate insieme come fossero in una festa affollata! Tutti quegli astri sono nati più o meno assieme e una potente forza, detta di gravità, li tiene legati tra loro, come se fossero una grande famiglia.

Gli AMMASSI STELLARI GLOBULARI viaggiano splendenti da miliardi di anni nello spazio buio e le loro stelle, che sono davvero antiche, raccontano storie lontane, di quando l'Universo era molto più giovane. Essi sono anche molto lontani da noi, così tanto che la maggior parte di loro si trova al di fuori della nostra Galassia, la Via Lattea. Osservati al telescopio, appaiono come sfavillanti sfere luminose, costituite di un’infinità di luci. Alcune di queste sono stelle gialle, altre rosse e altre ancora azzurre.

Ciò crea un magico insieme di colori, simile a un albero di Natale cosmico, sempre acceso. Sapete, negli AMMASSI GLOBULARI le stelle sono così vicine tra loro che se vi trovaste su un pianeta legato a una di esse il cielo notturno sarebbe uno spettacolo incredibile, popolato da tantissimi fulgidi astri che brillano contemporaneamente: qualcosa di simile ad avere migliaia di lune piene nel cielo.

Questi AMMASSI STELLARI GLOBULARI devono essere cose veramente incredibili da vedere al telescopio… e di certo molto meglio che fissare i passeri!

Dober dan! Buongiorno! Mi chiamo Pipi e sono una gatta cacciatrice che vive nel Carso triestino, dove il cielo è più buio e stellato. Nei paraggi di casa riesco a vedere meglio gli astri rispetto ai miei colleghi che abitano in città e posso anche fare l’antico gioco di unire fra loro alcune stelle creando delle figure. Da gran tempo gli umani si divertono così, disegnando le costellazioni.

La più carina tra tutte, secondo me, è quella che raffigura ORIONE, il grande cacciatore cosmico. ORIONE è facile da trovare nel cielo, nelle fredde nottate invernali. Sembra un supereroe spaziale con una cintura magica fatta di tre stelle brillanti allineate fra loro; poi, sopra e sotto questi tre astri, ci sono altre stelle luminose che formano il corpo di questo gigante cacciatore. La sua spalla destra è segnata dalla brillante e rossiccia Betelgeuse mentre quella destra è rappresentata dall’azzurra Bellatrix.

ORIONE si presenta in cielo in una posa che suggerisce forza: con la mano destra sembra impugnare e tenere alta una clava, pronta a scacciare le nuvole, mentre nell'altra mano pare avere uno scudo. Poi, sotto la sua cintura, si può immaginare anche una specie di spada, formata da alcune stelline e dalla bellissima nebulosa di ORIONE; una sorta di nuvola magica dove nascono nuove stelle.

Le gambe di questo instancabile gigante che va caccia nel Cosmo sono poi raffigurate con altre due stelle di colore azzurro: Rigel, per la gamba sinistra e Saiph, per la gamba destra. Volete ammirare anche voi ORIONE nel limpido cielo invernale? Vi do qualche suggerimento: cercate le tre stelle luminose che compongono la sua cintura e una volta trovate quelle, con un po' di immaginazione, potrete vedere l’intero gigante che si estende magnifico nel cielo.

Io sono Shumai. Il mio nome significa raviolo ma, a dire il vero, assomiglio più all’ovatta. Alcuni amici della mia padrona, che curiosano nel cielo con i loro telescopi, dicono che sembro una NEBULOSA, una sorta di batuffolo cosmico fatto di gas e polvere. Che paragone strano, ma affascinante. Pare che queste NEBULOSE siano bellissime e molto diverse fra loro: alcune sembrano delle gigantesche bolle di sapone o occhi colorati che si aprono nel buio, altre ricordano continenti, animali oppure oggetti.

Quando vengono fotografate le NEBULOSE appaiono come delle opere d’arte, dei veri e propri dipinti spaziali in cui si diffondono e sfumano queste nubi incantate, colorate di sfumature rosa, rosse, blu e verdi. Ma non tutte le NEBULOSE sono illuminate e variopinte: sebbene alcune vengano illuminate dalla luce di stelle vicine altre, invece, si presentano come ombre oscure, tanto dense da nascondere la luce di stelle più lontane che si muovono sullo sfondo.

Al loro interno, la polvere e il gas si attraggono fortemente tra loro e si scaldano tantissimo, dando poi vita a nuove stelle. Chi osserva il cielo notturno con il telescopio racconta che se si è fortunati si può intravvedere queste bellezze dell’Universo. A un’osservazione diretta esse appaiono come delle macchioline sfocate che fluttuano fra le stelle, ma se si ha pazienza e un buon amico astrofotografo si riesce a vederle in tutto il loro splendore.

L'Universo è davvero un posto davvero magico, pieno di forme fantasiose e variopinte! E a me piace immaginarmi mentre corro e faccio le sgommate fra le stelle, o mi nascondo nelle NEBULOSE, rotolandomi nelle loro polveri e giocando con i filamenti gassosi, un po’ come faccio sempre con i capelli della mia padrona. Che spasso sarebbe!

Io sono Yodino, un gatto appassionato di vortici. Inseguo sempre i miei padroni al gabinetto e attendo il magico momento dello sciacquone. Alcuni amici, appassionati di Astronomia, mi hanno raccontato che anche nel Cosmo esistono cose simili: i temibili BUCHI NERI. Il loro potere di attrazione è così forte da catturare tutto ciò che gli si avvicina, compresa la luce, la cosa più veloce dell'Universo! Li chiamano così proprio perché da loro la luce non può uscire e quindi non possono essere osservati. Sono come dei fantasmi spaziali, super affamati!

Immaginate una stella gigante, enorme e pesante, che al termine della sua vita si comprime sempre fino a diventare una specie di biglia, pesantissima ma super potente. Essa, fattasi piccina ma pesantissima, finisce per collassare, cadendo violentemente contro il suo stesso nucleo, ferroso. Questo impatto genera un calore immenso che porta la stella a esplodere, creando così tanta luce da essere visibile in tutto l’Universo!

Ma cosa resta del nucleo di questa stella che, invece, non esplode? Pensate: questo nucleo ha un tale peso da schiacciarsi da solo, sempre di più, e sviluppare una grande forza di attrazione (la stessa che ci fa cadere a terra quando saltiamo, o che lega la Luna alla Terra). Questa straordinaria forza finisce per attirare e poi aspirare tutto ciò che si trova in zona. Il nucleo di questa stella diventa così una sorta d’invisibile aspirapolvere cosmico: un BUCO NERO! A volte, quando un BUCO NERO mangia tanta polvere spaziale, oppure una stella che gli passa troppo vicino, finisce per fare un “ruttino” dopo il pasto, sparando fuori tanta energia da rendersi visibile anche molto lontano.

Mi hanno detto che alcuni esseri umani, chiamati astronomi, possono usare speciali telescopi per osservare questi “ruttini” di energia emessi dai BUCHI NERI. Che roba pazzesca! Altro che lo sciacquone di casa… Forse dovrei studiare Astronomia anch’io così poi daranno un telescopio simile anche a me!

Ora però, mi viene il dubbio di avervi messo addosso un pochino di paura con questo discorso sui BUCHI NERI, famelici e “ruttanti”; allora è bene che vi riferisca una cosa molto importante: sebbene questi BUCHI NERI siano temibili non vanno in giro nella Galassia a mangiarsi le stelle come fossero caramelle. Di solito stanno tranquilli e, per fortuna, sono molto lontani dal nostro pianeta, la Terra!