Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani
per la Provincia di Trieste
Questa splendida immagine ripresa dal nostro bravissimo fotografo Alessandro Cipolat Bares ritrae il cosiddetto "complesso nebulare di ρ Ophiuchi". La stella in questione è la più luminosa presente nel campo, poco sopra il centro. Visibile ad occhio nudo come una singola stella di magnitudine 4,63, ρ Ophiuchi è in realtà un sistema stellare binario, lontano 360 anni-luce dal Sistema Solare. La foto non deve trarre in inganno: la componente secondaria del sistema è separata dalla principale da 3" d'arco, valore che rende necessario un telescopio per poterla discernere. Le due componenti distano tra loro circa 400 UA ed completano un orbita attorno al comune centro di massa in circa 2.400 anni. Entrambe stelle di sequenza principale di tipo spettrale B2 (22.400 K), possiedono valori di massa e luminosità poco differenti: la componente principale ben 13 mila volte più luminosa del Sole e quasi 10 volte più massiccia. Queste stelle massicce sono nate all'interno della cosiddetta Associazione Scorpius Centaurus OB, composta da astri molti massicci.
Le altre due stelle, quelle visibili nella foto, le quali formano un piccolo triangolo con ρ Ophiuchi sono ancora più lontane della stessa: rispettivamente, HD147888, la componente a sud, lontana 445 anni-luce, e HD147932, quella situata a nord, lontana 420 anni-luce dal Sistema Solare. La quantità di polveri nella zona è tale che la luminosità di ρ Ophiuchi è di almeno 1,45 magnitudini più debole di quanto, altrimenti, apparirebbe; inoltre, gas e polveri sono causa dello scattering della luce a frequenze più alte, effetto che apporta un arrossamento - valutato con la differenza tra magnitudine della stella nel blu e quella nel visuale - pari a 0,47 magnitudini.
Le nebulose che avvolgono ρ Ophiuchi e la stella di 8a grandezza HD147889, situata più in basso, risplendono di un bellissimo colore azzurro. Si tratta di classici esempi di nebulose "a riflessione", nubi di polvere interstellare che riflettono la luce di stelle vicine la cui energia è insufficiente per ionizzare il gas nebulare portandola, così, a risplende. Tuttavia, lo scattering della luce - fenomeno di interazione tra la radiazione stellare e la materia, che porta onde e particelle a cambiare traiettoria a causa delle collisioni - è sufficiente a rendere visibile la polvere stessa: lo spettro di frequenza mostrato di queste particolari nebulose a riflessione è, di conseguenza, simile a quello delle stelle che le illuminano. Tra le particelle microscopiche responsabili dello scattering ci sono composti di carbonio e di altri elementi come ferro e nichel; questi ultimi, in particolare, allineandosi col campo magnetico galattico, rendono la luce delle nebulose a riflessione leggermente polarizzata.